cambiare Aria
Dopo il caos vaccini, Fontana chiede "un passo indietro al cda di Aria"
Se non arriveranno le dimissioni, Fontana procederà all'azzeramento dei vertici e affiderà la guida della società al direttore generale Lorenzo Gubian. Salvini: "Se qualcuno ha sbagliato cambi mestiere. In arrivo Poste"
"Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario azzererò lo stesso affidando all'attuale direttore generale Lorenzo Gubian la guida della società", ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha deciso di cambiare i vertici della società della Regione sotto accusa per i disagi nelle prenotazioni del vaccino. Il dg Gubian, arrivato ad agosto a sostituire Filippo Buongiovanni, coinvolto nello scandalo camici che ha riguardato anche i famigliari del governatore, sarebbe quindi l'unico a restare in carica. A breve inoltre, secondo quanto annunciato da Matteo Salvini, ad Aria subentrerà Poste italiane. "L'obiettivo è correre", ha detto il leader leghista. "Entro la settimana dovrebbe arrivare Poste" a gestire le prenotazioni. "Ho sentito Bertolaso, Fontana e la Moratti", ha aggiunto. "La Lombardia è la Regione che ha vaccinato più di tutti in Italia. Se qualcuno ha sbagliato, ha rallentato o non ha capito, paga, viene licenziato e cambia mestiere, come accade in qualsiasi impresa privata".
In totale in Lombardia sono state somministrate 1.231.413 dosi su 1.572.370 consegnate (il 78,3 per cento contro una media nazionale dell'81,9 per cento): 486.603 ad operatori sanitari e socio-sanitari, 216.543 personale non sanitario, 103.308 ospiti di strutture residenziali, 322.568 over ottanta, 29.891 forze armate e 72.500 personale scolastico. Tuttavia, a tenere banco è soprattutto il malfunzionamento delle prenotazioni. Il primo a lamentarsi pubblicamente del servizio fornito da Aria era stato il consulente della Regione per la campagna vaccinale, Guido Bertolaso, con un post su Facebook l'11 marzo scorso: "La coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda per gli errori di Aria che manda 900 convocazioni al posto delle 600 previste è una vergogna! Ho mandato la Protezione Civile ad assisterli, mi scuso con tutti loro!".
La settimana successiva, però, la situazione è peggiorata, con tante persone alle quali non sono arrivati gli sms di convocazione per la vaccinazione. La situazione è critica, nel weekend, in particolare a Cremona, Como e Monza. "L'inadeguatezza di Aria Lombardia - si sfoga il 20 marzo la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, in un tweet - incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30 mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza".
E poi, dopo qualche ora, "Asst Monza 1.300 vaccinazioni Asst Cremona 1.100 vaccinazioni Asst Lariana 984 vaccinazioni. Bravi a recuperare i buchi nelle agende dovuti al disservizio sulle prenotazioni. I cittadini lombardi hanno dimostrato di aver voglia di vaccinarsi per uscire da questo incubo". Ieri, poi, Moratti era tornata sul tema con un tweet che sapeva di condanna definitiva: "Per il buon proseguimento della vaccinazione le cose che non funzionano vanno cambiate e su Aria Lombardia servono decisioni rapide e drastiche. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia, Regione Lombardia deve loro offrire soluzioni e non problemi".
Intanto le opposizioni attaccano la Regione, considerata responsabile del caos, e hanno scritto una lettera formale al presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi per chiedere, con urgenza, la convocazione di una seduta.
Aria spa, azienda regionale per l'innovazione e gli acquisti della Lombardia è una società con 600 dipendenti, nata il 1 luglio del 2019 in un'ottica di razionalizzazione per volontà della giunta Fontana con l'obiettivo di aggregare le tre vecchie società regionali che funzionavano come digital company, sviluppatrice dei progetti infrastrutturali e centrali acquisti. A controllarla e a nominarne i vertici è la stessa Regione.
L'editoriale del direttore