Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd: "C'è bisogno di un partito aperto. Qui per vincere "

Redazione

L'ex premier ha ottenuto la segreteria: 860 sì, 2 no e 4 astenuti. Nel discorso l'appello a ricostruire il centrosinistra

Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd. L'Assemblea nazionale dei dem l'ha incoronato con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. "Voglio ringraziare Nicola Zingaretti con cui mi lega una lunga e sincera amicizia", ha detto Letta introducendo il suo intervento all'Assemblea nazionale del Partito democratico. "Faremo tante cose insieme e lavoreremo insieme", ha aggiunto spiegando di essere "onorato" di succedere allo stesso Zingaretti alla guida del partito. "Questo è l'anno più buio della storia repubblicana. Il mio pensiero va a tutti coloro che hanno svolto una funzione fondamentale" nella lotta alla pandemia, ha aggiunto Letta. Ricordando che "in questo periodo terribile sono nati anche tanti segnali di speranza". 

"La caduta della pandemia avrà lo stesso effetto, nello sprigionare energia, della caduta di Berlino", ha rimarcato Letta. "Noi abbiamo il dovere come Partito democratico di esserci, non guardando al nostro ombelico. L'entusiasmo che nascerà è l'entusiasmo della vita che vince". 

"La nostra politica deve mettere insieme l'anima e il cacciavite. Abbiamo bisogno di sapere qual è la vite da girare perché l'anima del partito funzioni", ha detto ancora il candidato segretario. "Penso che dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo e avere una radicalità nei comportamenti. Io oggi mi candido come nuovo segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario, bensì un nuovo Pd. Ritengo che questa sfida sia essenziale, per l'Italia e per l'Europa". 

"Arrivo a questa candidatura con i giovani nel cuore, da persona libera che ha capito che la vita fuori di qui è molto bella, piena di sorprese. I talenti che abbiamo sviluppato qui nella vita reale valgono tantissimo. Lascio tutti gli incarichi che ho avuto finora con retribuzione, come forma di rispetto", ha puntualizzato l'ex presidente del Consiglio. 

"Il Pd deve essere il partito dei giovani. Scuola e università saranno il centro" del nuovo progetto, è stato il succo del discorso, che ha toccato come temi anche l'occupazione giovanile, la parità di genere, i cambiamenti climatici. "Dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. Nel 2018 abbiamo iniziato a rigenerarci. Poi però ci siamo accorti che Lega e Cinque stelle con il loro anti europeismo stavano portando il paese fuori rotta, e siamo dovuti intervenire. Io sono tra quelli che che considera una bellissima notizia che oggi Lega e Cinque stelle, appoggiando Draghi, abbiano deciso di essere fino in fondo europeisti. L'Europa è il nostro orizzonte, il nostro tratto distintivo". 

"Dobbiamo cercare di andare al governo con le nostre idee ma si va al governo solo se non si ha paura di andare all'opposizione. Se diventiamo il partito del potere moriamo", è stato un ulteriore passaggio del discorso. "Dobbiamo superare i tre debiti di questo paese: ambientale, pubblico e demografico", ha detto Letta a proposito degli obiettivi che deve porsi il governo Draghi. 

"Vorrò mettere le piccole e medie imprese al centro della mia attenzione. Saremo vigili osservatori dell'applicazione del principio della contribuzione progressiva". 

"Sui territori - ha aggiunto Letta - dobbiamo affermarci come il partito della prossimità. Ce la giochiamo con la Lega". Nella nuova segreteria ci sarà un delegato specifico per questo settore. 

"Siamo il motore del governo Draghi, ma dobbiamo lavorare già al dopo. Dobbiamo ricostruire il centrosinistra. Parlerò con tutti, da Speranza a Renzi, e ci presenteremo all'incontro con il M5s guidato da Giuseppe Conte, che saluto con affetto. Il primo test saranno le amministrative dell'autunno, ma il nostro obiettivo saranno le politiche del 2023, per essere alternativo alla destra di Meloni e Salvini. Non siamo nati per essere un partito minoritario". 

"L'immagine che abbiamo dato di noi è quella di una torre di Babele. Non va bene. Lo so che c'è un articolo della nostra Costituzione che parla di assenza di vincolo di mandato. Ma diciamo la verità: abbiamo costruito un sistema in cui il Gruppo misto è il paradiso. L'impressione è che il trasformismo, il transfughismo al di fuori del Palazzo non siano capiti. Porterò ai due presidenti delle Camere una nostra proposta per combattere il male del trasformismo parlamentare. Alla fine chi ci perde siamo tutti. Così come penso sia utile introdurre la sfiducia costruttiva e votare una nuova legge elettorale". 

"Che partito faremo? Vorrei che appena le condizioni sanitarie lo permetteranno lanciassimo delle agorà democratiche. Il Pd non può essere un partito che funziona con le correnti. Sono arrivato e ho cercato di capire la nostra geografia interna, ma non ci sono ancora riuscito. Abbiamo bisogno di un nuovo modello di partito a partire da internet: il digitale modifica la forma partito al suo interno. Dobbiamo stare all'interno di questo dibattito". 

"Arrivando giovedì ho visto che la gran parte delle tensioni era sulle primarie. Vedo dietro questo dibattito un non detto: teniamo in vita il governo Draghi più che si può perché tanto è già scritto che perdiamo. Non è così. Se faremo le cose che ho detto penso che vinceremo: non ho lasciato i miei impegni per guidarvi verso una sconfitta", ha concluso Letta. 

Di più su questi argomenti: