La sinistra protesta davanti a McKinsey. "Ecco il nostro Recovery per la capitale"

"Governo in subappalto", recita un cartello affisso dalla rete Liberare Roma sul portone della sede romana della multinazionale. "Ma non stiamo cavalcando la polemica solo per tornare a fare opposizione", dice Fratoianni (Si)

Roberta Benvenuto

Oggi il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, Monica Cirinnà (Pd) e il presidente dell’VIII municipio di Roma Amedeo Ciaccheri si sono ritrovati davanti alla sede romana della società di consulenza McKinsey per portare provocatoriamente la lista delle misure che chiedono di inserire nel Recovery per la capitale. Sulla porta hanno attaccato un manifesto con scritto "Governo in subappalto. Sede decentrata". Un'iniziativa partita dalle rete Liberare Roma, nata in ambito civico per iniziativa di esponenti del centro sinistra e del mondo dell’associazionismo, in seguito alla polemica sul cosiddetto "caso McKinsey": uno scandalo che non lo è, la consulenza affidata dal Mef alla società di consulenza, che dovrebbe valutare i costi e l'impatto dei diversi progetti inseriti nel Recovery plan ed esaminare quelli già realizzati in altri paesi. "Dietro questa porta c'è la sede romana della multinazionale. Abbiamo chiesto qual è il mandato e di che si occupano", dice Fratoianni al Foglio. "Riteniamo che sarebbe più utile dotarsi di un nucleo forte di competenze specialistiche da ricercare o acquisire all'interno della pubblica amministrazione".

    

"Vogliamo sapere dal governo per quali motivi intende avvalersi di ulteriori consulenze esterne per la stesura e realizzazione del Recovery plan e per quali importi", ha chiesto Fratoianni anche in un'interrogazione parlamentare presentata al presidente del Consiglio e al ministro dell'Economia. Consulenze esterne che però sono sempre state utilizzate, anche nell'ultimo governo Conte, quando Leu con Sinistra italiana era in maggioranza: "È vero, ma io pongo il problema di un'intervento strategico sulla pubblica amministrazione da sempre, non solo col governo Draghi", risponde Fratoianni. Insomma, Sinistra italiana non cavalca la polemica solo per tornare a fare opposizione? "Siamo convintamente all'opposizione, la nostra non è una posizione strumentale. E ho votato contro a ciò che ritenevo sbagliato anche quando ero in maggioranza". 
      
"Se il governo si fida così tanto di una multinazionale privata, abbiamo pensato di portare le rivendicazioni per la nostra città a chi dovrà dare un'indicazione al governo. Chiediamo un piano di rilancio per Roma. Più che polemici siamo concreti", aggiunge Ciaccheri. "Ci aspettiamo che il governo Draghi coinvolga gli enti locali, con rapidità e efficacia".

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