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Assuntela Messina, una pasoliniana alla Transizione digitale

Michele De Feudis

Fondatrice del Pd pugliese, docente, la neosottosegretaria non si sente “in quota rosa”: è espressione del governatore Michele Emiliano nel governo Draghi

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Una professoressa pasolinana alla Transizione digitale. Assuntela Messina, senatrice dem, di Barletta, entrerà con i gradi di sottosegretario nel modernissimo ministero dell’Innovazione guidato da Vittorio Colao, orgogliosa della sensibilità ecologista di chi biasimava “la scomparsa delle lucciole”. Senatrice al primo mandato, è stata eletta come capolista nel listino Nord Puglia, su indicazione del governatore Michele Emiliano, che ha caldeggiato anche il suo ingresso nel governo Draghi.

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Una professoressa pasolinana alla Transizione digitale. Assuntela Messina, senatrice dem, di Barletta, entrerà con i gradi di sottosegretario nel modernissimo ministero dell’Innovazione guidato da Vittorio Colao, orgogliosa della sensibilità ecologista di chi biasimava “la scomparsa delle lucciole”. Senatrice al primo mandato, è stata eletta come capolista nel listino Nord Puglia, su indicazione del governatore Michele Emiliano, che ha caldeggiato anche il suo ingresso nel governo Draghi.

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Assunta Carmela all’anagrafe, è combattiva e determinata, con una sobrietà quasi inglese: è lo stile sportivo che ha mediato dal marito, Dodo Alvisi, da qualche tempo vicepresidente della Federazione italiana tennis. La politica le scorreva nel sangue: fondatrice del Pd, ha ricoperto anche l’incarico di presidente regionale del partito, espressione dell’anima più centrista e moderata. La tradizione familiare ha avuto un peso rilevante: il padre Armando è stato sindaco per la Democrazia cristiana a Barletta dal 1976 al 1978. Era talmente benvoluto e apprezzato che la sua giunta era sì targata Balena Bianca e Psi, ma la sua elezione fu salutata addirittura dalle astensioni del Pci e del Msi (i voti almirantiani fu costretto a dire che non erano essenziali alla sua maggioranza). Il fratello di Assuntela, Francesco, è invece magistrato, gip nelle Marche. è stato protagonista nell’aprile scorso di una polemica social con il direttore de La7 Enrico Mentana, reo di aver criticato il comportamento dell’allora premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa.

 

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La Messina definisce il suo impegno politico volto “alla dimensione culturale e sociale”. Nel suo pantheon oltre a Pier Paolo Pasolini, il cui studio è stato sublimato nella tesi di laurea in Italianistica all’Università Bari, ci sono anche Don Lorenzo Milani e soprattutto Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, pacifista (è già avviato l’iter per la sua beatificazione). I punti fermi politici? La sintesi è questa: “Tra i leader storici, Aldo Moro resta un riferimento essenziale come lo stesso Enrico Berlinguer”. La rotta, però, la ritrova nelle parole di Papa Francesco, riconoscendosi in pieno nel suo ecologismo.

 

In campagna elettorale nel 2018 presenziò a Bari a un incontro dell’ex premier Matteo Renzi. Quando il politico fiorentino rivendicò la “Buona Scuola”, la Messina non ebbe dubbi nel palesare il suo dissenso, non condividendo la ratio della riforma. Ovviamente espresse delle critiche particolarmente misurate, parlando di provvedimento “da rivisitare”. Adesso si cimenta nella sfida dell’innovazione e della transizione tecnologica, convinta che proprio la stagione della didattica a distanza vissuta dagli insegnanti e dagli studenti abbia evidenziato la centralità dei diritti di accesso alla rete. Nel suo territorio, inoltre, si svolge il festival dell’innovazione “Digithon”, evento avanguardistico promosso annualmente (dal 2016) su iniziativa dell’ex ministro pugliese Francesco Boccia.

 

E’ sottosegretario per la sommossa femminile nel Pd dopo l’indicazione del segretario Nicola Zingaretti di soli ministri uomini, ma dichiara di non essere “appassionata alla questione delle quote rosa”, preferendo il tema “della responsabilità delle donne nello spazio pubblico”. Il suo slogan elettorale era “Con te”: archiviata la stagione del giurista di Volturara Appula, ora va al governo. E ha un nuovo claim: “Con Draghi”.

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