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"Sulle bancarelle va seguita la Bolkestein". L'Antitrust scrive a Draghi e a Giorgetti

Il Garante Rustichelli chiede al nuovo governo di rispettare la concorrenza e le direttive europee. La prima sfida del premier viste le posizioni di Lega e M5s

Simone Canettieri

A Roma è stata proprio la grillina Raggi a opporsi alla proroga delle concessioni fino al 2032, proroga contenuta nel decreto Rilancio di Conte

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E’ il primo banco di prova del governo. Anzi la bancarella. Con una lettera – che il Foglio è in grado di mostrare – il garante dell’Antitrust Roberto Rustichelli scrive al premier Mario Draghi e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti affinché l’esecutivo rispetti la direttiva Bolkestein sulla concessione dell’aree per il commercio al dettaglio.  L’ultimo decreto Rilancio – governo Conte – ha prorogato le concessioni in scadenza al 2032 in barba alle leggi europee e ai criteri di concorrenza. Forte del pressing del M5s e della Lega. 

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E’ il primo banco di prova del governo. Anzi la bancarella. Con una lettera – che il Foglio è in grado di mostrare – il garante dell’Antitrust Roberto Rustichelli scrive al premier Mario Draghi e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti affinché l’esecutivo rispetti la direttiva Bolkestein sulla concessione dell’aree per il commercio al dettaglio.  L’ultimo decreto Rilancio – governo Conte – ha prorogato le concessioni in scadenza al 2032 in barba alle leggi europee e ai criteri di concorrenza. Forte del pressing del M5s e della Lega. 

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La prima sfida di Draghi sarà proprio questa: far digerire a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, di nuovo insieme, l’applicazione della Bolkestein. Sì, proprio a loro due che scesero in piazza per i rispettivi partiti, ai tempi gialloverdi, per solidarizzare con gli ambulanti contro l’Europa matrigna. Ma adesso la fase è cambiata, forse. E proprio Draghi, nel suo discorso d’insediamento alle Camere, ha  annunciato “di voler chiedere  all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato di produrre in tempi brevi come previsto dalla legge le sue proposte in questo campo”.

Questa iniziativa di Rustichelli nasce da un caso nato a Roma: la sindaca Virginia Raggi nei giorni scorsi ha detto no alla proroga delle concessioni per i titoli di bancarelle fino al 2032, senza trasparenza. Un settore che nella Capitale da sempre vede la famiglia Tredicine avere il totale (o quasi) controllo del settore. Come testimoniano, d’altronde, anche diverse inchieste giudiziarie.

Davanti alla richiesta di un parere arrivata dal Campidoglio, il Garante ha deciso di scrivere questa lettera di sei pagine in cui ammonisce governo e Parlamento a mettersi in regola. “In linea con la disciplina e i principi di diritto europeo a presidio della concorrenza”, mette a verbale Rustichelli nella segnalazione inviata per conoscenza anche ai presidenti di Camera e Senato. Solo a Roma sono coinvolte da questo tacito rinnovo fino al 2032 quasi duemila postazioni. L’Antitrust su questo punto è molto dura. In assenza di modifiche chiede a Draghi e Giorgetti che si proceda “con la disapplicazione delle disposizioni nazionali”. Contenute nel decreto Rilancio dello scorso luglio. Norme che hanno reso il settore del commercio sulle aree pubbliche “attualmente impenetrabile all’applicazione dei princìpi della concorrenza”. Con concessioni dalla lunga durata - 2032, appunto - e con rinnovi privi di “adeguate procedure di selezione a evidenza pubblica o secondo criteri di preferenza dei prestatori uscenti, idonei a cristalizzare gli assetti di mercato”. 

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Insomma, il principio di liberalizzazione su cui si basa la direttiva Bolkestein, che coinvolge anche le concessioni balneari, deve essere applicato “in maniera tassativa”, scrive ancora l’Antitrust. Con   buona pace di tutte le leggi regionali e nazionali che, in questi anni a colpi di deroghe e proroghe, hanno cercato di far finta di nulla. Salvini su questo punto, però, sembra non volerci sentire tanto da averlo ribadito anche durante le consultazioni all’allora premier incaricato: “Le nostre spiagge non possono essere svendute”. Discorso ancora più complesso per Luigi Di Maio e il M5s che da vicepremier sfilò in piazza con gli ambulanti. Raggi si è già sfilata. Ma anche per gli altri non dovrebbero esserci problemi: i grillini non sono diventati moderati, liberali ed europeisti?

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