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Microfono rosa

Gianluca De Rosa

Il governo è stato accusato di essere composto di troppi maschi. Ma nella scelta dei portavoce i rapporti si sono invertiti: sono quasi tutti donne

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Le polemiche su un governo di “troppi maschi” tardano a dissiparsi. E mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha un bel da fare con le donne del suo partito che chiedono chiarimenti (e posti da sottosegretario), intanto neo ministre e neo ministri scelgono i loro portavoce. E – sorpresa – qui i rapporti sono completamente invertiti. La comunicazione del governo Draghi è quasi tutta in rosa. A partire dalla persona che il neopresidente del Consiglio ha scelto per il suo governo “di poche parole”. Paola Ansuini ha un profilo molto diverso da quello del portavoce uscente di palazzo Chigi Rocco Casalino. Una carriera tutta economico-finanziaria, una traiettoria parallela – ma nel campo della comunicazione – a quella di Mario Draghi che Ansuini ha conosciuto prima alla Banca d’Italia, dov’era tutt’ora capo delle relazioni esterne (ha curato, tre le altre cose, la comunicazione dell’introduzione dell’euro) e poi come portavoce del Financial stability Board tra il 2006 e il 2011, gli stessi anni in cui a presiedere l’organismo siedeva proprio il neo presidente del Consiglio. 

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Le polemiche su un governo di “troppi maschi” tardano a dissiparsi. E mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha un bel da fare con le donne del suo partito che chiedono chiarimenti (e posti da sottosegretario), intanto neo ministre e neo ministri scelgono i loro portavoce. E – sorpresa – qui i rapporti sono completamente invertiti. La comunicazione del governo Draghi è quasi tutta in rosa. A partire dalla persona che il neopresidente del Consiglio ha scelto per il suo governo “di poche parole”. Paola Ansuini ha un profilo molto diverso da quello del portavoce uscente di palazzo Chigi Rocco Casalino. Una carriera tutta economico-finanziaria, una traiettoria parallela – ma nel campo della comunicazione – a quella di Mario Draghi che Ansuini ha conosciuto prima alla Banca d’Italia, dov’era tutt’ora capo delle relazioni esterne (ha curato, tre le altre cose, la comunicazione dell’introduzione dell’euro) e poi come portavoce del Financial stability Board tra il 2006 e il 2011, gli stessi anni in cui a presiedere l’organismo siedeva proprio il neo presidente del Consiglio. 

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È una donna anche la giornalista scelta dall’ex presidente della Consulta e neo ministro della Giustizia Marta Cartabia. A curare la comunicazione su uno dei temi più spinosi per il governo sarà la voce di Radio 24 Raffaella Calandra. Per anni inviata del giornale radio di cronaca giudiziaria e dal 2006 conduttrice della trasmissione “Storiacce”. E dal gruppo Sole24ore arriva anche Manuela Perrone. Cronista parlamentare del quotidiano di Confindustria, formazione alla scuola di giornalismo di Perugia, è stata scelta dal (di nuovo ministro) della Pubblica amministrazione Renato Brunetta

 

 

Con Enrico Giovannini al ministero delle Infrastrutture tornerà Claudia Caputi. Giornalista televisiva a Ballarò prima e a Di Martedì poi, ha già svolto il ruolo di portavoce dell’ex presidente dell’Istat quando fu ministro del Lavoro nel governo presieduto da Enrico Letta. Tecnico che scegli, portavoce donna che trovi. Anche la voce del neoministo dell’Istruzione Patrizio Bianchi sarà femminile. Quella di Chiara Muzzi, già ufficio stampa dell’ex sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, capo ufficio stampa e portavoce del miniserto dell’Istruzione durante il governo Letta (ministro Maria Chiara Carrozza) e subito dopo – durante il governo Renzi – capo ufficio stampa del ministero degli Affari regionali. 

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Duetto rosa, invece, nel caso di Mara Carfagna che dovrebbe portare con sé la storica addetta stampa Carlotta Sabatino. E se su tre ministri Pd non c’è neppure una donna, su tre portavoce ben due sono signore. Lorenzo Guerini, che succede a se stesso alla guida del ministero della Difesa, continuerà ad affidarsi a Nicoletta Santucci, un passato come portavoce del prefetto Paolo Tronca (quando era commissario a Roma) e come responsabile delle relazione esterne della Luiss. Dovrebbe invece essere quello di Daniela Gentile il nome scelto dal vicesegretario del Pd e neo ministro della Giustizia Andrea Orlando. Gentile è attualmente responsabile delle relazioni esterne del Medio credito centrale e cura la comunicazione della scuola di politica dell’ex premier Enrico Letta. 

 

 

Confermati anche altre portavoce di ministri “salvati” del Conte Bis. La ministra alla Famiglia Elena Bonetti, unica esponente di Italia Viva al governo, dovrebbe tenere con s’è Roberta Leone, cofondatrice dell’associazione cattolica Connessioni e comunicatrice anche per la Cei. Mentre con Federico D’Incà, ministro grillino ai Rapporti con il Parlamento, resterà Valeria Calicchio

 

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