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"Draghi ha già conquistato noi sindaci", ci dice Decaro

Michele De Feudis

"Ha fatto un discorso appassionato e concreto, a partire dalla nostre priorità: il Recovery e le vaccinazioni". Parla il primo cittadino di Bari e presidente dell'Anci

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Draghi? Ha fatto un discorso appassionato e concreto. Ma verso noi sindaci ha mostrato di avere grande attenzione già durante le consultazioni. Incontrandoci è stato convincente, per nulla “algido” come lo descrivono. Lo abbiamo anche fatto sorridere per lo scherzo che facciamo sempre al governatore Stefano Bonaccini, anticipandogli che avremmo chiesto al presidente del consiglio l’abolizione delle Regioni…”: Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, commenta così l’intervento del premier a Palazzo Madama.

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Draghi? Ha fatto un discorso appassionato e concreto. Ma verso noi sindaci ha mostrato di avere grande attenzione già durante le consultazioni. Incontrandoci è stato convincente, per nulla “algido” come lo descrivono. Lo abbiamo anche fatto sorridere per lo scherzo che facciamo sempre al governatore Stefano Bonaccini, anticipandogli che avremmo chiesto al presidente del consiglio l’abolizione delle Regioni…”: Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, commenta così l’intervento del premier a Palazzo Madama.

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“E’ concreto - aggiunge -. Parte dalle priorità che sono quelle dei sindaci: la campagna di vaccinazioni e la programmazione delle risorse Ue per il Recovery”. Sui fondi europei chiarisce: “Abbiamo presentato un documento di dieci punti al precedente governo e lo abbiamo riportato anche a Draghi. Ci vogliono interventi sulle città, non solo con i fondi per i sindaci. Le priorità? Dalla digitalizzazione essenziale soprattutto per i piccoli borghi, alla riqualificazione delle periferie al tema del ripopolamento dei comuni più piccoli”. Draghi ha sottolineato che va superata l’inefficienza della pubblica amministrazione. Decaro non si nasconde e rilancia: “Non abbiamo la digitalizzazione dappertutto. Le riporto un numero”. Prego. “Abbiamo perso 84 mila dipendenti in questi dieci anni con il blocco del turn over. E l’età media dei nostri organici è di 55 anni, molti dunque non sono certo nativi digitali…”. Le soluzioni? “La burocrazia va abbattuta anche utilizzando il personale e nuove tecnologie. Noi abbiamo introdotto la possibilità per i cittadini stampare i certificati anagrafici sul pc di casa, ma i nostri dati digitalizzati vanno dal 1992 in poi. Quelli precedenti sono su carta e solo con le risorse possiamo informatizzare in pieno questo servizio”. Poi chiosa: “Ci aspettiamo di essere coinvolti nei processi in corso, per i quali è importante il nostro punto di vista, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

 

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Decaro, esponente del Pd, non si scandalizza per gli incontri nell’ampia maggioranza pro Draghi tra gli ex rivali Nicola Zingaretti e Matteo Salvini. La dialettica politica è stravolta? “Restano tra i partiti, su molti temi, visioni distanti. Ma è importante cercare di trovare gli elementi che tengono insieme la maggioranza". L’auspicio con un messaggio esplicito a Giorgia Meloni: “Su vaccinazione e Recovery ci può essere piena condivisione: anche Fdi potrebbe dare un appoggio esterno su temi che riguardano tutti… Qui si progetta il futuro dell’Italia…”. L’Anci a guida Decaro è un esempio di condivisione delle politiche municipali oltre gli steccati partitici: “E’ un modello che ho ereditato, e praticato al punto che sono al secondo mandato da presidente. Noi proviamo a parlare a nome di 8mila municipi”. La conclusione è pragmatica: “Cosa mi aspetto nell’immediato dal governo? Uno slancio organizzativo per le vaccinazioni di massa. E’ stato facile inoculare le fiale nelle Rsa e negli ospedali. Per un programma risolto a grandi numeri allo stato non c’è tanto personale presente. Per questo ci vorrà uno forzo straordinario e noi sindaci non ci tireremo indietro”. Decaro dixit.

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