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Le due svirgolate di Renzi: sfortunata la prima, sublime la seconda

Sergio Belardinelli

Come su un campo di calcio (tranquilli: Draghi gioca di piatto)

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Mentre il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi sta ricevendo le delegazioni dei vari partiti nell’intento di formare un nuovo governo, ci sentiamo tutti un po’ più sollevati, ma nel contempo vediamo anche con più chiarezza la portata della crisi sanitaria, economica e politica nella quale è piombato in questi anni il paese. L’esito delle elezioni con le quali si è aperta l’ultima legislatura, le strane alleanze politiche che si sono succedute, i modi estemporanei di fare e disfare i governi esprimono non soltanto il degrado della nostra cultura politica, ma anche quello delle nostre istituzioni, le quali, incapaci come sono di arginare la casualità degli eventi (funzione fondamentale di ogni istituzione!), fanno sì che tutto si giochi ormai sui capricci di chicchessia. 

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Mentre il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi sta ricevendo le delegazioni dei vari partiti nell’intento di formare un nuovo governo, ci sentiamo tutti un po’ più sollevati, ma nel contempo vediamo anche con più chiarezza la portata della crisi sanitaria, economica e politica nella quale è piombato in questi anni il paese. L’esito delle elezioni con le quali si è aperta l’ultima legislatura, le strane alleanze politiche che si sono succedute, i modi estemporanei di fare e disfare i governi esprimono non soltanto il degrado della nostra cultura politica, ma anche quello delle nostre istituzioni, le quali, incapaci come sono di arginare la casualità degli eventi (funzione fondamentale di ogni istituzione!), fanno sì che tutto si giochi ormai sui capricci di chicchessia. 

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Senza nulla togliere alla saggezza del presidente Mattarella, è soltanto per un colpo di fortuna se oggi abbiamo Mario Draghi presidente del Consiglio incaricato; un colpo di fortuna che, quasi per una sottile ironia della sorte, ha come suo principale protagonista la stessa persona che nella scorsa legislatura uscì con le ossa rotte per aver tentato di riformare “la Costituzione più bella del mondo”: Matteo Renzi, colui che in modo abbastanza rocambolesco un anno e mezzo fa fece nascere il governo Conte 2 e che oggi, in modo altrettanto rocambolesco, lo ha affossato. Due mosse che, per usare un gergo calcistico, definirei entrambe come una svirgolata: sfortunata la prima e sublime la seconda. Mi spiego.

   
Una svirgolata è qualcosa che viene fatto con l’intenzione di fare qualcos’altro, a volte per leggerezza, altre volte per disperazione: si vorrebbe respingere una palla che si trova nella nostra area di rigore e si fa invece un clamoroso autogol; si vorrebbe fare un cross e si fa invece un gol straordinario perché la palla prende un effetto strano che la fa finire sotto l’incrocio dei pali; e si potrebbe continuare. Nel calcio, come nella vita e nella vita politica, le svirgolate sono all’ordine del giorno. Non si tratta soltanto di un effetto inintenzionale delle nostre azioni, bensì di un effetto che scaturisce da una giocata maldestra, la quale può portar bene o male, restando comunque una giocata maldestra. 

  
Secondo me, è stata una svirgolata a far nascere il governo Conte 2. La mossa di Renzi aveva un obiettivo esplicito e uno latente: quello esplicito era di impedire le elezioni, altrimenti avrebbe vinto Salvini, quello latente era di guadagnare tempo per poter dar vita al partito che aveva in mente. Solo che la palla, senza che lui lo volesse, finì sui piedi della squadra avversaria, lasciando che Conte gli erodesse gran parte dello spazio politico che pensava di poter avere per sé. Una svirgolata finita male insomma, una specie di autogol, che ha procurato a Renzi non pochi danni d’immagine soprattutto in quell’elettorato moderato al quale certamente pensava di rivolgersi. Un elettore di Forza Italia difficilmente avrebbe votato uno dei principali artefici dell’alleanza tra il Pd e il Movimento 5 stelle, per giunta per fare un governo dal profilo decisamente basso. Nel frattempo la pandemia sembrava addirittura che facesse crescere il consenso d’immagine di Conte. Occorreva dunque trovare al più presto un pretesto per staccare la spina al suo governo. E arriviamo così alla seconda svirgolata, che però stavolta si è trasformata in un gol strepitoso.

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La mossa di far cadere il governo nel mezzo di una pandemia, sapendo che non sarebbe stato possibile andare a votare, molto probabilmente aveva anch’essa un obiettivo esplicito e uno latente: quello esplicito era di rimettere mano al Recovery fund e di far fuori Conte, quello latente era forse di allargare la maggioranza a Forza Italia, riaprire così i giochi nell’area politica cosiddetta moderata e spappolare nel contempo il Movimento 5 stelle. Siccome per realizzare il suo obiettivo esplicito Renzi ha dovuto dare uno schiaffo micidiale al tentativo di Fico di ricomporre la vecchia maggioranza, questo ha fatto sì che, stanti le condizioni drammatiche in cui si trova l’Italia, il presidente Mattarella facesse una mossa disperata e bellissima: dare l’incarico di formare un nuovo governo a Mario Draghi con tutte le forze disponibili ad appoggiarlo. Questo Renzi forse non se lo aspettava, visto che se il governo si farà, e spero che si faccia, possiamo star certi che il suo ruolo sarà a dir poco marginale. 

  
Nel frattempo, dopo le prime consultazioni del presidente del Consiglio incaricato con i partiti, pare che si stia verificando una situazione piuttosto clamorosa. Com’era da aspettarsi, Pd, Italia viva e Forza Italia hanno garantito il loro appoggio, il Movimento 5 stelle è in difficoltà (come sempre quando bisogna prendere una decisione politica vera, ma alla fine si adeguerà), Fratelli d’Italia se ne terrà fuori e la Lega, questa la novità sorprendente, la Lega appoggerà un eventuale governo Draghi. Una tale decisione sta mettendo in crisi certamente tutti i partiti che formavano la maggioranza del governo Conte 2; lo stesso Renzi  credo che non se l’aspettasse, ma certamente, vista l’ampia maggioranza che si va delineando, dobbiamo essergli grati per la svirgolata che ha portato a questo risultato. Abbiamo un Parlamento a dir poco inadeguato e problemi sanitari, economici e sociali drammatici. L’Italia ha bisogno di Draghi e di una maggioranza, la più ampia possibile, che lo sostenga. Sembra uno che gioca la palla di piatto e rasoterra. Difficile che svirgoli. 
  

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