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L'intervista

"Al governo con Draghi! Unico truce è Bettini". Parla Maria Giovanna Maglie

"Il premier incaricato è un pragmatico. La decisione è stata maturata da Salvini in solitudine. L'ingresso lo chiedevano le regioni leghiste"

Carmelo Caruso

"Entrare al governo con Draghi è doveroso. Patriottico. Sovranista. Il Pd se ne faccia una ragione. La Lega ci sarà. Draghi non un boiaccio". Parla Maria Giovanna Maglie, l'ideologa di Matteo Salvini

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Roma. Ti “trasfigurerai” come Matteo Salvini o rimarrai Maria Giovanna Maglie, l’ideologa del capo, la vestale del sovranismo, la donna che saliva sul palco insieme a lui? “Siete voi del Foglio che vi siete trasfigurati. E sono contentissima. Solo gli imbecilli non cambiano idea. La difficoltà non è mia ma vostra”. Salvini che appoggia il governo europeista di Mario Draghi non è forse un altro Salvini? “Entrare al governo è la mossa più sovranista che Salvini possa fare. E’ la più patriottica. E’ un dovere”.

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Roma. Ti “trasfigurerai” come Matteo Salvini o rimarrai Maria Giovanna Maglie, l’ideologa del capo, la vestale del sovranismo, la donna che saliva sul palco insieme a lui? “Siete voi del Foglio che vi siete trasfigurati. E sono contentissima. Solo gli imbecilli non cambiano idea. La difficoltà non è mia ma vostra”. Salvini che appoggia il governo europeista di Mario Draghi non è forse un altro Salvini? “Entrare al governo è la mossa più sovranista che Salvini possa fare. E’ la più patriottica. E’ un dovere”.

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Perché sei diventata sovranista? Ma sul serio ci credi? “Non solo. Lo  rivendico. Bettino Craxi era un sovranista. Io di un ministro come Roberto Gualtieri non mi fidavo. Uno che pensa solo all’Europa come può fare gli interessi della sua nazione?”. E invece di Draghi ti fidi? “E’ un pragmatico. Non è un boiaccio. Ha avuto un mandato chiaro da parte del presidente Mattarella e sostituisce un governo di morituri. Non si pone limiti. Vuole la Lega nel suo governo”. La Lega è davvero pronta a entrare in un esecutivo di salvezza con il Pd? Perché Draghi dovrebbe aprire  anziché partire dal modello Ursula? “Perché  guarda all’intero arco costituzionale. Perché la Lega è il primo partito del paese malgrado tutti i tentativi di eliminare il suo leader per via giudiziaria. Salvini i voti ce li ha. Il Pd se ne deve fare una ragione. L’unico trucismo che è rimasto è quello di uomini come Goffredo Bettini. Usano il metodo togliattiano. Sporcano i nemici. Sono patetici. Deve essere il Pd a sentirsi fortunato. Sono i loro parlamentari che, per la seconda volta, hanno la possibilità di far parte di un governo nonostante i loro pochi voti.  Il Pd è un partito senza leader. Questa è la verità”.

 

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E’ vero che la Lega si vuole ripulire con Draghi e che grazie a lui confida di far parte del Ppe? “Da cosa si dovrebbe pulire? Dal fatto di essere un partito votato? La differenza fra e me e gli altri giornalisti è che io non partecipo alla beatificazione di Draghi. Sono però consapevole che Draghi è l’unica possibilità indicata da Mattarella”. Non è  l’ultima occasione per un partito che non aveva più sbocchi in Europa e per  un leader fuori fase che solo così può aprire una nuova fase? “Salvini ha una capacità di leadership che in Italia non ha nessuno. Con lui ho visto una luce in fondo al tunnel. Ciò non significa che non abbia difetti. La Lega manca ad esempio di aggressività nell’occupare spazi di potere”.

 

Raccontano che la svolta non sia opera di Salvini ma di Giancarlo Giorgetti che è il dritto della partita, l’amico di Draghi. Ha scelto lui per l’altro? “Giorgetti è il vicesegretario. Sorrido quando qualcuno fa notare che si sono presentati insieme in conferenza. E cosa dovrebbe fare Giorgetti, chiudersi in bagno? La Lega non è un partito dogmatico. Ci sono illustri economisti eurocritici, uomini che credono che la Lega debba mondarsi da tutti i peccati e che debba entrare nel Ppe. Poi c’è Salvini che ha una capacità di ascolto e di decisione. La scelta di far parte del governo è stata maturata in solitudine”. Giorgia Meloni che rimane fuori erediterà lo scontento di Salvini? “E’ da rispettare. E’ una leader coraggiosa. Ma Salvini ha 14 regioni a cui deve dar conto. E’ per loro che compie questo passo”. E tu adesso che farai? “Farò pace con il Foglio. Anche perché, come dice Pietrangelo Buttafuoco, io, del Foglio, rimango l’imperatrice. Non ho mai insultato nessuno”. Perché ancora con Salvini? “Perché un giorno potrò almeno dire che mi sono divertita”.

 

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