PUBBLICITÁ

Editoriali

La vera mossa mancata di Salvini

Redazione

Voleva imporre condizioni per andare al governo. Ora subisce quelle altrui

PUBBLICITÁ

Matteo Salvini ha impiegato troppo tempo a capire che la svolta impressa da Sergio Mattarella richiede prima di tutto la capacità di comprendere il cambiamento radicale del gioco politico. Altro che “discontinuità”! Il leader della Lega si era illuso che il M5s si chiamasse fuori e che l’apporto leghista sarebbe risultato indispensabile e condizionante. Si è messo a discettare su chi può stare insieme e chi no, il che contraddice il principio espresso dal capo dello stato, che serve cioè un governo senza connotazione politica predeterminata, che non si cerca un’alleanza o una coalizione tra partiti ma l’adesione a un appello di carattere istituzionale. Ora pare che Salvini abbia capito, ma in colpevole ritardo. Giuseppe Conte è stato più svelto di lui, si è offerto come garante di un sostegno della vecchia coalizione al governo di Mario Draghi, meglio se sarà un governo di carattere politico.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Matteo Salvini ha impiegato troppo tempo a capire che la svolta impressa da Sergio Mattarella richiede prima di tutto la capacità di comprendere il cambiamento radicale del gioco politico. Altro che “discontinuità”! Il leader della Lega si era illuso che il M5s si chiamasse fuori e che l’apporto leghista sarebbe risultato indispensabile e condizionante. Si è messo a discettare su chi può stare insieme e chi no, il che contraddice il principio espresso dal capo dello stato, che serve cioè un governo senza connotazione politica predeterminata, che non si cerca un’alleanza o una coalizione tra partiti ma l’adesione a un appello di carattere istituzionale. Ora pare che Salvini abbia capito, ma in colpevole ritardo. Giuseppe Conte è stato più svelto di lui, si è offerto come garante di un sostegno della vecchia coalizione al governo di Mario Draghi, meglio se sarà un governo di carattere politico.

PUBBLICITÁ

 

 

PUBBLICITÁ

Conte ha corso un rischio (per la verità non ancora del tutto esorcizzato), quello di una reazione identitaria dei grillini, ma in questo modo ha ripreso uno spazio politico centrale, il che ha messo la Lega ai margini. Ora Salvini deve correre, e non è detto che riesca ad arrivare al traguardo di una partecipazione al governo. Non aver capito fin dall’inizio che proprio l’adesione della Lega alla candidatura di Draghi avrebbe realizzato il massimo di discontinuità, quindi chiederla ad altri era insensato, è stato un errore da matita blu. In fasi cruciali la tempestività è spesso decisiva e Salvini ha mostrato di essere più lento e più tardo di Conte (per non dire di Silvio Berlusconi). Invece di porre pregiudiziali, Salvini ora si trova a subire quelle poste dagli altri, pregiudiziali che nascono anch’esse, va detto, da una concezione che trascura il cambio di paradigma che nasce proprio dal fallimento delle ipotesi di governo basate su coalizioni di partiti, impraticabili in questo Parlamento. Chi capirà meglio e prima i nuovi termini del gioco politico avrà più spazio di iniziativa, e in questa gara Salvini parte svantaggiato ma solo per colpa sua.

 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ