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Colloquio con il ministro degli Esteri

Di Maio al Foglio: "Draghi ? Basta pregiudizi nel M5s: ora dobbiamo essere maturi"

Questa mattina Grillo guida la delegazione M5s. L'agenda del titolare della Farnesina per abbracciare il governo Draghi: "Sanità, economia e debito buono".

Simone Canettieri

"Il premier incaricato è un nome di alto profilo, ha salvato l'euro, e la sua politica economica non è quella di Monti", dice il leader grillino. E sul futuro di Conte? "Deciderà Conte". E sul voto su Rousseau? "Lo abbiamo già fatto due volte, sarà rapido".

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Non suda, si sa. E l’abito - sartoria napoletana del Vomero - è immacolato. Nemmeno una piega. Ha questa cravatta blu poi, nodo scarpino. Perfetta. Eppure Luigi Di Maio sta guidando a mille all’ora il M5s verso l’ultimo bivio. “Mario Draghi è un nome di alto profilo - dice il ministro degli Esteri al Foglio - e di fama internazionale: ha salvato la zona euro, riconosciuto da tutti, e con un approccio alla politica economica...”. Come? Pausa. Sorriso da guitto: “Un approccio distante da quello di Mario Monti”. 

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Non suda, si sa. E l’abito - sartoria napoletana del Vomero - è immacolato. Nemmeno una piega. Ha questa cravatta blu poi, nodo scarpino. Perfetta. Eppure Luigi Di Maio sta guidando a mille all’ora il M5s verso l’ultimo bivio. “Mario Draghi è un nome di alto profilo - dice il ministro degli Esteri al Foglio - e di fama internazionale: ha salvato la zona euro, riconosciuto da tutti, e con un approccio alla politica economica...”. Come? Pausa. Sorriso da guitto: “Un approccio distante da quello di Mario Monti”. 

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Il ragazzo di Pomigliano d’Arco c’è arrivato prima di Beppe Grillo, all’opzione Draghi. Ma alla fine anche il Garante si è convinto, e questa mattina alla Camera (ci sarà anche Paola Taverna che ha brigato tantissimo) guiderà la delegazione grillina al cospetto di “Dracula”, come il Blog chiamava l’allora presidente della Bce. E’ spuntato fuori anche Davide Casaleggio che  ha rispolverato dal garage di casa (no, non è Steve Jobs) il suo carillon: la piattaforma Rousseau. L’Italia, Draghi e il Quirinale (rassegnato a queste liturgie)  attenderanno il voto di qualche decina di migliaia di iscritti. Domenica o lunedì l’ordalia.

Ma poi ci sono Alessandro Di Battista, che non ci dorme la notte,  Danilo Toninelli, Nicola Morra, Barbara Lezzi e altri senatori - tipo   Lele Dessì - che comunque vada non voteranno la fiducia. Con Vito Crimi che intanto chiede “spunti in giro” per cercare di “dettare le condizioni a Draghi”. Insomma l’aereo più pazzo del mondo. 

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Più interessante parlare con il pilota: Di Maio. Un tutt’uno con la sua grisaglia da ministro degli Esteri, una muta. Partiamo da Rousseau: vi fate sempre riconoscere. “Ricordo che si è votato sia per il Conte I che per il Conte II, se sarà richiesto anche questa volta gli iscritti si esprimeranno in tempi rapidi”. Va bene ma questo sabato Grillo, arrivato trafelato a Roma, cosa dirà? “Parteciperà alle consultazioni perché la posta in palio per il paese è altissima e Grillo in questi momenti ha sempre dimostrato di guardare oltre, di avere una visione”.

Viene il dubbio che subito diventa una provocazione nel fissare Di Maio: ma cosa state diventando voi del M5s?

“Credo che il M5S non possa più nascondersi dietro ai pregiudizi. Da tempo ha intrapreso un percorso di maturità e questa maturità va condivisa. Aprirsi e dialogare non significa vendersi, il confronto è l’essenza della democrazia”. Quindi vi state rimangiando tutti i vaffa di una vita.

“È miope fare di tutta l’erba un fascio, è miope non considerare che il Paese sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia recente”. Lei sembra così rassicurante, ma il suo partito spruzza lapilli: finirete come Pompei? “Il mio è stato un appello al rispetto istituzionale, per la carica che ricopro credo sia doveroso. E comunque a decidere saranno i parlamentari. Il parlamento è sovrano. Ma mi creda, sarebbe facile prendere una decisione o intraprendere una strada pensando solo ai propri interessi. È più difficile sforzarsi di capire che davanti a noi c’è molto altro, c’è il futuro, il futuro di tutti e quello della settima potenza mondiale. Dobbiamo puntare ad aumentare la nostra competitività internazionale e il M5S deve poter incidere in questo momento perché ne ha la possibilità, ma i temi vengono prima di tutto.   Beppe   affronterà  i temi, la nostra visione di Paese, il M5S ce l’ha, glielo assicuro”. A Di Maio per sfruculiarlo si può provare a chiedergli di Conte, futuro leader del M5s, ma non ci casca. “Ha un fatto grande lavoro, in un momento storico incredibile, ora una grande opera di mediazione. Lo sostengo”.

Sull’agenda del governo: “Vaccino, economia, debito buono”. Perimetro del governo: “Salvaguardare l’alleanza del governo uscente, per il resto è tutto prematuro”. Lei potrebbe non far parte del governo: “In Farnesina ho trovato diplomatici e funzionari straordinari. Al segretario generale Elisabetta Belloni e al mio capo di gabinetto Ettore Sequi sono riconoscente”. Il vestito è ancora intonso. Sorride. Composto.

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