PUBBLICITÁ

governo dei migliori

La destra e Draghi. La versione di Mara Carfagna

“Un esecutivo sostenuto da tutti? Sarebbe nobile ma non vivo sulle nuvole”

Marianna Rizzini

Dopo l'apertura di Berlusconi, in attesa delle consultazioni. "Straordinaria opportunità, non perdiamola"

PUBBLICITÁ

Un “governo dei migliori” che rappresenti “la sostanziale unità del paese”: di questo Silvio Berlusconi aveva parlato, prima che Sergio Mattarella convocasse Mario Draghi. E ieri lo stesso Berlusconi ha ribadito, aprendo al presidente incaricato, nonostante la diversità di posizioni nel centrodestra (“la scelta di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”).

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Un “governo dei migliori” che rappresenti “la sostanziale unità del paese”: di questo Silvio Berlusconi aveva parlato, prima che Sergio Mattarella convocasse Mario Draghi. E ieri lo stesso Berlusconi ha ribadito, aprendo al presidente incaricato, nonostante la diversità di posizioni nel centrodestra (“la scelta di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”).

PUBBLICITÁ

 

Alla vigilia delle consultazioni per Forza Italia (oggi), il partito, a differenza dei maggiori alleati, si è schierato sul fronte del sì convinto. Non nasconde la soddisfazione Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputato di FI che dell'apertura “senza ma” a Draghi è stata motore (tanto che, prima che il Cav. si schierasse, si parlava di una fronda azzurra pro Draghi con Carfagna come punto di riferimento): “Ma voi ve la immaginare un’area europeista, liberale, moderata che dice no al nome più europeista, liberale, moderato indicato negli ultimi otto anni come possibile premier?”, dice. “Ve la immaginate FI dire no alla personalità che, già nel 2019, Silvio Berlusconi indicava come il solo capace di far fronte all’emergenza Italia? Io no, non lo posso neanche immaginare. Davo la decisione per scontata, e mi ha stupito che il sì di FI non sia arrivato immediatamente. Abbiamo una straordinaria opportunità. L’Italia non può perderla e una classe politica degna non può consentire di sottometterla a interessi elettorali e calcoli meschini. Chi ama questo Paese farà un passo avanti, ne sono certa. I morti per Covid sono oltre 90mila, hanno chiuso più di 240.000 aziende, un milione di italiani ha perso il lavoro, e soprattutto donne, e quando le donne non hanno reddito anche le famiglie e i bambini sono più poveri. Ci sono 209 miliardi di fondi europei da spendere, servono per disegnare il paese di domani, dove vivranno i nostri figli, i nostri nipoti. Nessuno più di Mario Draghi può assolvere a questo compito”.  

 

PUBBLICITÁ

Resta l'incognita sulla composizione dell'eventuale governo: Forza Italia fino a dove vuole spingersi? “La composizione del governo compete al Presidente del Consiglio incaricato e sarebbe sciocco fare ipotesi prima ancora delle consultazioni, per di più con una personalità come Draghi che ovviamente chiederà carta bianca, o quasi. Un auspicio: che entrino molte donne, in questo paese ne abbiamo di eccellenti ed è ora di mettere la loro competenza al servizio dell’Italia”.  

 

Però c'è una parte del centrodestra che dice “meglio il voto”. E c’è Salvini che appare in bilico, un po' possibilista un po’ no. Tanto che il centrodestra va diviso alle consultazioni. Per Forza Italia sarebbe auspicabile un governo Draghi con tutti dentro, compresi Salvini e Meloni? “Un governo di salvezza nazionale, sostenuto da tutti, sarebbe una scelta alta e nobile. Ma non vivo sulle nuvole, so benissimo che nel centrodestra ci sono posizioni diverse. Credo però anche che la coalizione possa sopravvivere a scelte divergenti. E’ sopravvissuta quando Salvini ha fatto l’accordo col M5S, è sopravvissuta quando la Meloni ha votato contro Ursula von der Leyen rischiando di farla bocciare. Perché non dovremmo sopravvivere se FI sostiene un esecutivo di salvezza nazionale?".

   

Che cosa aspettarsi ora? “Mi aspetto che l’Italia si risollevi, che rinasca. L’esecutivo Draghi deve mettersi all’opera nel più breve tempo possibile. Le forze politiche devono mettere da parte calcoli e tatticismi di breve respiro”.  C'è una lista di priorità su cui lavorare, dice Carfagna:  “L’occupazione è una priorità assoluta. Guardo con preoccupazione al 31 marzo, quando scadrà il  blocco dei licenziamenti, e le italiane e gli italiani rischiano di  pagare il prezzo più alto. Poi, ovviamente, il Recovery Plan: può accendere la luce in fondo al tunnel se seguirà la linea di Draghi sul ‘debito buono’”. 

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

Intanto però dovrebbe partire o ripartire il dialogo tra forze molto diverse: Pd, Lega, Forza Italia, Cinque Stelle. “E’ un governo di Mario Draghi, un governo promosso dal Presidente Mattarella, tutti i partiti devono abbandonare gli egoismi e le interdizioni reciproche, avere un sussulto di patriottismo e mettersi al servizio dell’Italia”.  
 

PUBBLICITÁ