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mandato esplorativo

Incarico di decantazione a Fico

Quattro giorni di tempo e passetti verso il TrisConte. Le mine possibili

Terminate al Quirinale le consultazioni. Il punto di caduta finale, nelle intenzioni di Mattarella, che si è fatto motore immobile della crisi, resta il reincarico a Conte all’interno di una maggioranza che comprenda Renzi e il M5s

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito venerdì sera un mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico. Terminate al Quirinale le consultazioni, il capo dello stato aveva due possibilità di fronte a sé: reincaricare Giuseppe Conte, rischiando però di bruciarlo definitivamente, considerato il permanere di alcune perplessità in Italia viva (e in una minoranza dei 5 stelle nei confronti di Matteo Renzi), o scegliere una strada di decantazione. E’ stata proprio questa, alla fine, la scelta di Mattarella. Infatti, con il mandato esplorativo al presidente della Camera, il capo dello stato ha dato contemporaneamente un segnale a Renzi (le sue perplessità sono state tenute da conto) ma anche ai 5 stelle alle prese – al loro interno – con una fronda guidata da Alessandro Di Battista. Il punto di caduta finale, nelle intenzioni del Quirinale, che si è fatto motore immobile della crisi, resta il reincarico a Conte all’interno di una maggioranza che comprenda Renzi e il M5s. Insieme.  

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito venerdì sera un mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico. Terminate al Quirinale le consultazioni, il capo dello stato aveva due possibilità di fronte a sé: reincaricare Giuseppe Conte, rischiando però di bruciarlo definitivamente, considerato il permanere di alcune perplessità in Italia viva (e in una minoranza dei 5 stelle nei confronti di Matteo Renzi), o scegliere una strada di decantazione. E’ stata proprio questa, alla fine, la scelta di Mattarella. Infatti, con il mandato esplorativo al presidente della Camera, il capo dello stato ha dato contemporaneamente un segnale a Renzi (le sue perplessità sono state tenute da conto) ma anche ai 5 stelle alle prese – al loro interno – con una fronda guidata da Alessandro Di Battista. Il punto di caduta finale, nelle intenzioni del Quirinale, che si è fatto motore immobile della crisi, resta il reincarico a Conte all’interno di una maggioranza che comprenda Renzi e il M5s. Insieme.  

   

“E’ doveroso dar vita presto a un governo con un adeguato sostegno parlamentare”, ha detto il presidente. Il riferimento di Mattarella è all’urgenza del piano vaccinale  in un “momento così decisivo”. Mantenendo un basso profilo, ma con un grado di attivismo politico non inferiore a quello dei suoi predecessori, Mattarella, dopo aver constatato che le aperture del centrodestra a nuove maggioranze non sono sufficienti, sta facendo da supplente negoziatore tra forze politiche anguillesche. Il compromesso è  sul tavolo e Fico proverà a esserne l’ambasciatore: i 5 stelle avranno in Conte il loro premier, ma dovranno cedere su diversi punti dell’agenda di governo. A cominciare dalla Giustizia. C’è tempo fino a martedì. Quattro giorni. Per riprovare a cucire. E per capire se potranno esserci alternative a Conte e nuovi schemi di gioco (dipende molto dal Cav.). Sorprese ancora possibili.

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