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La linea del Cav. "Niente soccorso a Conte. E senza i 161 al Senato, la parola al Quirinale"

Cadono nel vuoto, per ora, gli appelli di Zingaretti e Di Maio verso "gli europeisti e i liberali". La capogruppo Gelmini conferma le parole di Berlusconi: "Questa maggioranza è già implosa. Noi ne restiamo fuori volentieri"

Valerio Valentini

La Gelmini riunisce i deputati di FI prima del discorso di Conte in Aula. "Berlusconi ha ribadito l'importanza dell'unità del centrodestra. La nostra è un'opposizione repubblicana. Situazione surreale: se ci fossimo messi noi a dare la caccia ai  responsabili, Travaglio e le procure ci avrebbero attaccato"

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Responsabili. Ma responsabilmente all'opposizione. La linea del Cav. sulla crisi non muta. E spetta a Maria Stella Gelmini, pochi minuti prima di andare in Aula per ascoltare il discorso di Giuseppe Conte, ribadire che no, Forza Italia non si presta in alcun modo al soccorso della maggioranza rossogialla. "Il presidente Berlusconi ha ribadito la necessità di mantenere l'unità del centrodestra", dice la Gelmini, che descrive il ruolo di FI come quello di una "opposizione repubblicana, nell'interesse nazionale". "Una posizione responsabile, distinta da quella della Lega e di Fratelli d'Italia", ribadisce la capogruppo azzurra ai deputati chiamati a raccolta questa mattina.

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Responsabili. Ma responsabilmente all'opposizione. La linea del Cav. sulla crisi non muta. E spetta a Maria Stella Gelmini, pochi minuti prima di andare in Aula per ascoltare il discorso di Giuseppe Conte, ribadire che no, Forza Italia non si presta in alcun modo al soccorso della maggioranza rossogialla. "Il presidente Berlusconi ha ribadito la necessità di mantenere l'unità del centrodestra", dice la Gelmini, che descrive il ruolo di FI come quello di una "opposizione repubblicana, nell'interesse nazionale". "Una posizione responsabile, distinta da quella della Lega e di Fratelli d'Italia", ribadisce la capogruppo azzurra ai deputati chiamati a raccolta questa mattina.

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E dunque sembrano cadere nel vuoto gli appelli "agli europeisti e ai liberali" lanciati da Nicola Zingaretti in queste ore; così come l'adunata "Ursula" vagheggiata da Luigi Di Maio. "Lasciamo volentieri al centrosinistra questo caos surreale", dice la Gelmini. Che prosegue: "Non oso immaginare se ci fossimo messi noi a dare la caccia ai responsabili cosa avrebbe scritto Marco Travaglio e quanto si sarebbero agitate le Procure additandoci di compravendita di parlamentari. Adesso chi è entrato nel Palazzo volendolo aprire come una scatoletta di tonno è lì che prova a rappattumare una maggioranza che nei fatti è implosa".

 

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E qui dunque si viene inevitabilmente all'analisi del pallottoliere di Palazzo Madama, dove si voterà domani, e alle conseguenze di quel che appare essere scontato: e cioè un superamento della prova dell'Aula del Senato con una maggioranza relativa ma ballerina. "C'è chi parla di 150, chi 155, chi 158 voti a favore. Ma è chiaro che di fronte a una maggioranza che non raggiungesse la quota di 161 toccherebbe al presidente della Repubblica trarre le sue conclusioni", conclude la Gelmini

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