Il personaggio
La doppiezza di Zingaretti: sconfiggere Conte con Renzi e Renzi con Conte
Tattica e fiuto di un uomo che non ama rischiare
Dr. Zingaretti e Mr. Nicola, ecco il gioco politico che il segretario (debole) del Pd usa per arginare i suoi alleati-nemici
Da segretario del Pd si affida al precario e rischioso equilibrio tra crisi e continuità, dunque stempera, difende, puntella, smussa, “rimaniamo contrari a posizioni politiche che rischiano di destabilizzare la maggioranza di governo”, dice. E poi aggiunge: “La parola d’ordine è costruire”. Professore di equilibrio tra gli squilibrati, il segretario è il pompiere dell’incendiario Matteo Renzi, la sua nemesi. Poi però, da presidente del Lazio, ecco che lo stesso Nicola Zingaretti (ma forse è un altro) assume il passo risoluto della legione tebana. Si trasforma. Manda avanti contro il governo il suo assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, che da settimane fa esercizio di critica sulla gestione del Covid e dei vaccini. E spinge la propria risolutezza al punto da suonare ultimativo: “O il governo rinvia la riapertura delle scuole o decidiamo noi presidenti di regione”. Boom. Accadeva appena lunedì scorso. Il cauto che si fa coraggioso. Il morbido che diventa duro. Imparzialmente diviso tra speranza e scontentezza, ansietà e fiducia, sembra che Zingaretti abbia il piacere e il dispiacere d’essere molti, di vedere entrambi i se stesso, di essere di lotta e di governo, con Conte e contro Conte. Insieme mediatore e pure belligerante. Dottor Zingaretti e Mister Nicola.
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- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.