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editoriali

Vieni avanti Salvini!

Redazione

Tenta di proporsi moderato e dialogante, poi però in Senato parla Bagnai

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Matteo Salvini, con una lettera al Corriere, cerca di replicare alle osservazioni dei molti che lo accusano di non essere in grado di assicurare all’Italia un governo capace di affrontare le sfide che ha di fronte. Nella sua risposta c’è una parte, tutt’altro che convincente, in cui spiega la tattica adottata finora, trascurando gli assalti e valorizzando solo il via libera all’assestamento di bilancio e la volontà di dialogo con la maggioranza che avrebbe la responsabilità di aver eluso i propri impegni al confronto. Spiegazioni un po’ goffe e difensive. C’è poi una parte propositiva in cui, a parte l’elencazione di categorie da salvaguardare e di tematiche da affrontare con più impegno (a cominciare dalla sanità, per la quale però chissà perché non si deve attingere al sostegno immediato del Mes), si aggiunge, e questa è una novità, una certa comprensione dell’esigenza di abbandonare la polemica antieuropea. Salvini parla di un giro continentale per prendere contatto con governi e forze di opposizione dei vari paesi, perché “nessuno vuole un’Italia debole e isolata”. Arriva pure a lodare la Germania per la decisione  di aver acquistato vaccini al di fuori del piano Ue.

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Matteo Salvini, con una lettera al Corriere, cerca di replicare alle osservazioni dei molti che lo accusano di non essere in grado di assicurare all’Italia un governo capace di affrontare le sfide che ha di fronte. Nella sua risposta c’è una parte, tutt’altro che convincente, in cui spiega la tattica adottata finora, trascurando gli assalti e valorizzando solo il via libera all’assestamento di bilancio e la volontà di dialogo con la maggioranza che avrebbe la responsabilità di aver eluso i propri impegni al confronto. Spiegazioni un po’ goffe e difensive. C’è poi una parte propositiva in cui, a parte l’elencazione di categorie da salvaguardare e di tematiche da affrontare con più impegno (a cominciare dalla sanità, per la quale però chissà perché non si deve attingere al sostegno immediato del Mes), si aggiunge, e questa è una novità, una certa comprensione dell’esigenza di abbandonare la polemica antieuropea. Salvini parla di un giro continentale per prendere contatto con governi e forze di opposizione dei vari paesi, perché “nessuno vuole un’Italia debole e isolata”. Arriva pure a lodare la Germania per la decisione  di aver acquistato vaccini al di fuori del piano Ue.

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Però poi ieri al Senato Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, ha sostenuto che l’Europa del Recovery sarebbe come la Germania nazista. Altro che contraddizioni in seno al popolo! Eppure proprio la coscienza del rischio di un isolamento dell’Italia, rischio negato fino a pochi giorni fa,  è il segno se non di un ravvedimento almeno di una ricerca di una via d’uscita da una posizione insostenibile.

  

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Ora che le tensioni interne alla maggioranza rendono realistica la possibilità di una crisi (che Salvini non chiede più adesso che è possibile, mentre lo faceva tutti i giorni quando era solo un’arma propagandistica), il leader della Lega si rende conto che per concorrere a una soluzione serve  senso di responsabilità. Per quanto confuso e contraddittorio, il tentativo di Salvini di presentare il centrodestra come alternativa credibile o come componente indispensabile di una soluzione transitoria di un’eventuale crisi, è un passo nella direzione giusta. Si vedrà se è solo un’esibizione estemporanea o l’avvio di un processo reale di revisione.

  

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