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Le pagelle fisse di fine anno

Maurizio Milani

Non c’è Covid che tenga: tutti promossi i politici italiani, e con medie altissime (ci sono anche due 10 e lode). Il prof. Milani è stato generoso con il 2020. E azzarda pure qualche profezia sui prossimi incarichi di governo

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Fine anno. Tempo di bilanci e voti. Mi permetto di valutare i nostri politici (senza mancare di rispetto). Iniziamo dalla maggioranza.

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Fine anno. Tempo di bilanci e voti. Mi permetto di valutare i nostri politici (senza mancare di rispetto). Iniziamo dalla maggioranza.

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Presidente Giuseppe Conte: voto 9. Ha gestito bene la catastrofe planetaria. Ha guadagnato la stima e il rispetto delle istituzioni europee. Anche i principali leader non solo Ue hanno grande ammirazione per il nostro presidente.  
 

Luigi Di Maio: voto 9. E’ riuscito a smarcarsi dalle frange più ideologiche dei grillini. Nonostante la giovane età, ha rappresentato bene l’Italia all’estero. Senz’altro da confermarsi nei primissimi ruoli delle istituzioni repubblicane.

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Nicola Zingaretti: voto 9. Grande segretario del Pd e ottimo presidente di Regione, bravo a far votare Pd ai delusi del Movimento 5 stelle. Immagino, in futuro, una carica istituzionale per lui. Quirinale? Forse!

 

Matteo Renzi: voto 10. Ragazzi, possiamo criticarne il carattere, ma nessuno può dire che non è competente. Parla con cognizione  di causa su ogni argomento istituzionale. La sua riforma (bocciata) era giustissima. E’ una grande risorsa per l’Italia. Anche Biden dice questo.  

 

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Vito Crimi: voto 9. Bravo a tenere unito il suo movimento, mai fanatico su posizioni anti industriali. Per Crimi, mi auguro per lui un futuro nel partito di Calenda (come ministro).

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Carlo Calenda: voto 10 e lode. Il suo partito Azione è gradito al 35 per cento dell’elettorato. Futuro sindaco della capitale; ma non è detto che non entri a Palazzo Chigi. Anzi ci entra.

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Silvio Berlusconi: voto 9. Grande generosità nel mettersi a disposizione di Conte nell’emergenza. Meno oltranzista di Meloni e Salvini. Grande cuore europeista. E papà del Partito popolare europeo. Per lui una carica di prestigio nella commissione a Bruxelles è d’obbligo (delega agli Affari esteri? Sì). 
 

Giancarlo Giorgetti: voto 10. Grande statista, ha il merito di aver fatto cambiare idea a Salvini sull’euro (che ridere tornare alla lira). Disponibile nell’emergenza a un governo di unità nazionale guidato da Delrio, grande uomo politico. Sia Delrio, che Giorgetti intendevo. 

  

Maria Elena Boschi: voto 10. Futuro premier del governo italiano dopo le politiche del 2023. E’ senz’altro la donna più capace dopo Angela Merkel. Ci viene invidiata da varie nazioni. “Avessimo noi Maria Elena Boschi nel nostro parlamento, sarebbe subito eletta a tutto”. Non c’entra la bellezza sia chiaro. Anche se bella è bella, da fare impazzire.  

 

Roberto Gualtieri: voto 10. Miglior ministro dell’Economia dai tempi di Tremonti. Grande conoscitore delle dinamiche macro-economiche mondiali, sarebbe giusto averlo come primo ministro, magari dal 2028. Per tutta la legislatura. Nel 2033 premier sarà Mariastella Gelmini (che voto da sempre).

 

Presidente Fico: voto 10. Miglior presidente della Camera della storia repubblicana, dopo Sandro Pertini. Sempre equidistante; ricopre l’alto ruolo istituzionale con grande saggezza. Stimato anche all’estero per la sua sobrietà. Potremmo vederlo un giorno a Palazzo Chigi? Sì!  

 

Presidente Elisabetta Casellati: voto 10. Seconda carica dello stato ricoperta in modo superbo. Sempre attentissima ai regolamenti del Senato. Valutata bene anche dalle “opposizioni” (se così si può chiamare chi non è di Forza Italia). I commessi di Palazzo Madama l’hanno eletta miglior presidente del Senato di sempre. 

   

Matteo Salvini: voto 8. Potrebbe diventare “nove”, se ci sta a fare un governo di unità nazionale con a capo Pier Ferdinando Casini. Solo da qui a fine legislatura. Fine politico, non si capisce perché ha fatto saltare il Conte 1. Delusione d’amore con fotomodella araba? Non penso.  

 

Giorgia Meloni: voto 8. Coerente fino ad andare contro il suo interesse, e comunque stimata dagli avversari politici. Quando sarà il momento della fusione del centrodestra in un unico partito, la  Meloni sarà la leader. Chiaro in caso di vittoria alle elezioni politiche: prima donna a Palazzo Chigi.

   

Alfonso Bonafede: voto 10. Miglior ministro di Grazia e giustizia dopo Castelli (Lega). Merita una riconferma al dicastero. Sia che vada al potere un governo di destra o sinistra. Prevedo la sua elezione a sindaco di una grande città. Milano? Perché no!

 

Roberto Speranza: voto 10 e lode. E’ il ministro che ha guadagnato più consensi nell’ultimo anno. Misurato e competente ha gestito questo “tsunami” come meglio non si poteva. Merita un’opportunità come premier di centrosinistra.

 

Giovanni Toti: voto 10. Eletto oggi miglior presidente di tutte le regioni italiane. Anzi uno dei migliori di sempre. Il suo movimento vale il 18 per cento dei voti. Non è da escludere una sua “calata” a Roma, a Palazzo Chigi. Anche a breve? Sì!

   

Lorenzo Guerini: voto 10. Diciamo la verità, è il candidato leader del centrosinistra per la presidenza del Consiglio. Ottimo ministro della difesa, gode della stima di tutte le forze armate. Potrebbe essere il nuovo sindaco di Milano. Al limite. Ma più facile si sieda a Palazzo Chigi per poi salire al Quirinale. Nel 2029.

   

Bobo Maroni: voto 10. Ultimamente defilato, ma si prepara a federare Lega più Forza Italia più Fratelli d’Italia e tornare presidente della Lombardia. Anche Palazzo Chigi lo aspetta (siamo nel 2031). 
 

Pier Luigi Bersani: voto 9. L’idea di mettere insieme Pd e Cinque stelle non lo ha ancora abbandonato. Prevedo un incarico ministeriale per lui. All’Industria (come con Prodi), governo guidato da Giorgetti. Grande uomo politico, dotato di alto senso dell’ironia. Per poco non è diventato primo ministro qualche anno fa. Colpa di Vendola e Di Pietro (ma neanche). 

 

Lucia Azzolina: voto 10. Molto determinata a lasciare le scuole aperte, è un ottimo ministro della Pubblica istruzione. Va senz’altro confermata nell’incarico. Buone possibilità per lei di diventare la prima donna primo ministro in Italia. Io la voto! Non so tu! E’ anche una donna molto bella! Senza mancare di rispetto alle altre.  
 

Paola De Micheli: voto 10. Un eccellente ministro dei trasporti. Dicastero tra i più complicati per consuetudini consolidate da anni, la vedrei bene anche per un incarico più in vista. Sindaco di Bologna? Sì! Ma continuando a fare il ministro. Anche se per legge non si potrebbe.

 

Renato Brunetta: voto 10. Miglior capogruppo che il Parlamento abbia mai visto. Di una competenza rara, non è da escludere un incarico esplorativo per un governo di transizione da lui guidato già oggi.
 

Teresa Bellanova: voto 10. Bravissima nel gestire il suo ministero, stimata da tutti i colleghi europei che ricoprono il suo ruolo. Prossima presidente della regione Puglia 2025. Non è escluso Palazzo Chigi.

   

Anna Maria Bernini: voto 10. Ha dimostrato di essere la migliore. Il futuro della capogruppo di Forza Italia non può che essere al Quirinale, con prima passaggio a Palazzo Chigi e prima ancora ministro dell’Interno nel primo governo Carfagna on. Mara.

   

Virginia Raggi: voto 9. Tutto sommato è stata brava, amministrare la capitale è un’impresa da gladiatori. Direi che il suo incarico è diventare capo politico dei Cinque stelle, sbattendo fuori Grillo.

   

Andrea Orlando: voto 9. Futuro segretario del Pd quando si fonderà con Azione di Calenda. Per lui pronta una poltrona di vice primo ministro (governo Carfagna).

   

Luca Zaia: voto 9. Secondo classificato come miglior governatore di regione. Non è da escludere un suo ritorno al dicastero dell’Agricoltura nel primo governo Giorgetti. Anche per lui possibilità di un passaggio a Palazzo Chigi con appoggio esterno Cinque stelle. Travaglio permettendo.  
   

Guido Crosetto: voto 10. Dispiace abbia per il momento abbandonato la politica. Richiamato dal Quirinale per formare un esecutivo di transizione con Cottarelli, accetta con riserva. Il suo governo reggerà bene fino alle politiche.

   

Massimo Cacciari: voto 10. Votato per acclamazione al congresso del Pd, insieme a D’Alema. Saranno gli artefici di “Rinascita italiana”. Il nuovo partito ha già un consenso stimato intorno al 41 per cento.

 

Per gli amministratori locali, si conferma miglior sindaco Clemente Mastella. Per lui sarebbe ora di richiamarlo da Benevento  a Roma per un ministero importante.

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