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Il caso

Il caos della seconda ondata nella Toscana che gioca con i colori

David Allegranti

Domenica prossima, se il governo non cambia idea, dovrebbe diventare gialla. Ma potrebbe restare così per pochi giorni

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Se il governo non cambia idea, da domenica prossima la Toscana dovrebbe diventare zona gialla. I dati, secondo il Comitato tecnico scientifico, lo permetterebbero (come l’Rt a 0.68). “I nuovi casi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Toscana sono 636 su 11.545 tamponi molecolari e 5.204 test rapidi effettuati”, ha annunciato ieri Eugenio Giani.

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Se il governo non cambia idea, da domenica prossima la Toscana dovrebbe diventare zona gialla. I dati, secondo il Comitato tecnico scientifico, lo permetterebbero (come l’Rt a 0.68). “I nuovi casi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Toscana sono 636 su 11.545 tamponi molecolari e 5.204 test rapidi effettuati”, ha annunciato ieri Eugenio Giani.

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Il problema è che proprio in queste ore l’esecutivo sta valutando se trasformare tutta l’Italia in zona rossa a partire da giovedì 24 dicembre, seguendo un rigido cronoprogramma di aperture e di chiusure fino a gennaio. Quindi i vantaggi sarebbero limitati per i toscani, che hanno accusato molto la seconda ondata. Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, a primavera, la Toscana era una delle regioni più virtuose. Poi è arrivata la seconda ondata e la Regione è entrata in un gorgo emergenziale: è saltato il sistema di tracciamento, l’Rt è arrivato a 1.80 e la conseguente decisione del governo di chiudere tutto e trasformarla in zona rossa. Il presidente Giani ha tentato di mercanteggiare una riapertura per giorni, vantando – due settimane fa – una “mezza promessa” di Roberto Speranza sul passaggio anticipato prima da zona rossa a zona arancione e poi da zona arancione a zona gialla nel giro di una sola settimana, senza aspettare le canoniche due.

  

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Il problema è che gli intendimenti di Giani – sceso in piazza con i ristoratori che hanno dovuto chiudere per mesi i loro locali – non erano compatibili con le norme: per il passaggio salvifico alla zona gialla sarebbero comunque servite due settimane. Insomma, il Covid non può essere oggetto di trattativa politica. Da giorni gli esercenti e i commercianti toscani sono disorientati dalla campagna di annunci del governo toscano, che si è fermata solo in questi giorni. Al punto che Giani ha deciso di non parlare più sulla girandola dei colori che dovrebbero toccare alla Toscana: “Io non mi pronuncio su questo, perché è il governo che è competente sulle zone, sui colori, e conseguentemente sarà il governo a prendere i provvedimenti eventuali”, dice il presidente, che aveva accusato il governo a Roma di eccesso di rigore.

 

Adesso però la musica è molto cambiata: “Io non sono autorizzato a dire in pubblico ciò che avviene nelle riunioni riservate: quindi io non ho assolutamente nessuna indicazione da dare su quelli che saranno i provvedimenti restrittivi che approva il governo, sarà il governo ad annunciarli”. La Toscana riceverà 116.240 vaccini, dice Giani: “La campagna vaccinale partirà proprio i primi giorni dell’anno, e appunto per questo abbiamo già predisposto l’iter per le prenotazioni”. San Marino sta pensando di far pagare le cure a chi dovesse ammalarsi di Covid-19 dopo aver rifiutato il vaccino. Una follia? Giani è tuttavia d’accordo: “Sicuramente  è giusto questo principio e mi piace il modo netto in cui viene affermata questa cosa”, ha detto in un’intervista a Radio Bruno. “Il vaccino è una grande opportunità offerta dalla scienza.  Questa campagna di vaccinazione rappresenta una battaglia decisiva nella lotta contro la pandemia, una sfida storica che potremo vincere, se sapremo essere uniti e organizzati. L’obiettivo è garantire la massima copertura vaccinale possibile, partendo da chi è più a rischio”. Frasi che scatenano la reazione indignata dell’opposizione: “Il presidente Giani è veramente convinto che sia giusto che chi non si vaccina debba pagarsi eventuali cure, confermando di voler agire legislativamente introducendo questa discriminazione, oppure è disposto a ritrattare le sue parole che mettono in discussione i principi fondamentali del nostro ordinamento?”,  si chiede il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, il leghista Marco Landi.

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