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L'intervista

Ceccardi (Lega) ci dice che un governo con Renzi è possibile

Parla l'europarlamentare leghista molto vicina a Matteo Salvini

David Allegranti

“In maggioranza con Iv? Perché no, a certe condizioni. Non è il migliore dei mondi possibili, ma...”

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Un nuovo governo nella cui maggioranza ci sia anche Italia viva? Susanna Ceccardi, europarlamentare leghista, molto vicina a Matteo Salvini, non dice di no. Anzi. Certo, devono esserci precise condizioni politiche. Ma è vero che i due Matteo, Salvini e Renzi, si stanno sentendo in questo periodo? “Di fronte a uno scenario in cui o resta questo governo fino al 2023 o troviamo altre vie, io parlerei anche col diavolo”, dice Ceccardi al Foglio.

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Un nuovo governo nella cui maggioranza ci sia anche Italia viva? Susanna Ceccardi, europarlamentare leghista, molto vicina a Matteo Salvini, non dice di no. Anzi. Certo, devono esserci precise condizioni politiche. Ma è vero che i due Matteo, Salvini e Renzi, si stanno sentendo in questo periodo? “Di fronte a uno scenario in cui o resta questo governo fino al 2023 o troviamo altre vie, io parlerei anche col diavolo”, dice Ceccardi al Foglio.

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“Guardi, sul piano dello scontro politico in Italia si è passati dal 2010 ad oggi da queste fasi: politica versus antipolitica; élite versus popolo; sovranisti versus ‘cessionisti’. Recentemente, la pandemia ci mette di fronte ad un ulteriore cambio di scenario: capaci versus incapaci. Gran parte dei secondi sono al governo. I primi devono trovare la forza e la via per mandarli a casa”. Anche con Renzi? “Non è il miglior mondo possibile del Candido di Voltaire, è real politik. Io mi fido dell’intuito di Salvini. L’importante sarebbe in quel caso non rimanere ostaggio dei ricatti di Renzi. Perché non siamo venuti via dal governo coi 5 stelle per cadere dalla padella alla brace. Comunque io, ma è una considerazione assolutamente personale, farei nel caso di una nuova maggioranza di governo un contratto come nel 2018. E’ questione di mantenere le promesse: Renzi non è un campione in questo e personalmente mi fido anche poco. Ma il Matteo giusto questo lo sa benissimo”.

 

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Quindi pur di fare a meno di Conte, questo rischio sarebbe da prendere? “Bisogna vedere su quali presupposti. Siamo in una fase troppo prematura per dirlo. Ma se dovessimo prenderci il rischio lo dovremmo fare su punti ben precisi”. Quali? “Per esempio, i ristori veri a chi non lavora. La garanzia di spendere le risorse in accordo coi governatori regionali, e non con le task force inventate. Ristabilire i decreti Salvini. Far passare le limitazioni alla libertà dei cittadini attraverso il Parlamento e non più con Dpcm”. E le riforme? “Adesso la priorità son le risorse e la pandemia. Non c’è una maggioranza abbastanza larga per proporre riforme costituzionali. Poi si è visto come è andata con Renzi. E non c’era neanche la pandemia”.

 

Ma chi potrebbe far parte della maggioranza? “Secondo me non si può prescindere da tutto il centrodestra: Salvini, Meloni, Berlusconi. Se ci sono tutti, un ragionamento si può fare altrimenti no. Ci potrebbe anche essere una parte del M5s, coerente con il primo contratto di governo. Per il Pd, invece, non potrebbe esserci spazio”. Però, sottolinea Ceccardi, “tutto il ragionamento sta in piedi se ci stanno anche Meloni e Berlusconi. Altrimenti non possiamo spaccare il centrodestra. Se non si apre una finestra nei prossimi sei mesi, temo che ci terremo questa maggioranza fino al 2023”. Comunque, aggiunge l’europarlamentare leghista, “va fatta una riforma elettorale che consenta alla maggioranza di governare. Non è possibile stare sempre ostaggio di chi perde le elezioni. È possibile che il Pd governi anche quando perde?”.

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