PUBBLICITÁ

Possibile terremoto nei Cinque stelle

In Puglia lo scontro nel M5s tra governisti e identitari è guerra di codicilli

Lo scontro in atto potrebbe trovare soluzione nel voto su Rousseau. Ma la consultazione cristallizzerà una spaccatura, con effetti nella geografia interna

Michele De Feudis

L’arma segreta di Crimi: far votare gli iscritti nazionali l’ipotesi di accordo con Emiliano, disinnescando i dissensi locali guidati da Laricchia-Lezzi 

PUBBLICITÁ

Lo scontro in atto a livello nazionale nel M5S tra l’anima "governista e disinvolta” e quella “identitaria e ortodossa” si rinnova nella rovente dialettica in Puglia: i pro alleanza giallorossa con Emiliano contro gli intransigenti che vogliono rimanere all’opposizione; l’area Di Maio-Crimi contro l’arcipelago Lezzi-Di Battista. Lo scontro in atto potrebbe – il condizionale è d’obbligo – trovare soluzione nel voto sulla piattaforma Rousseau. Tutto facile allora? No. La consultazione cristallizzerà una spaccatura, con effetti soprattutto nella geografia interna. Tra i parlamentari gli schieramenti sono in movimento ma la truppa per il “No" a Palazzo Madama è numericamente rilevante. Tra gli originari contro i “patti poltronisti”, oltre all’ex ministro Barbara Lezzi riferiscono fonti vicine alla pasionaria Antonella Laricchia – ci sono anche Gian Mauro Dell’Olio, Iunio Valerio Romano, Vincenzo Garruti, Gisella Naturale e Ruggero Quarto. Sul fronte lealista invece c’è Mario Turco, potente sottosegretario, luogotenente di Giuseppe Conte in Puglia, tra i riferimenti dei quattro consiglieri regionali (su cinque) pronti al salto in maggioranza. Votando contro l’intesa giallo-rossa regionale, però, si sconfesserebbe la linea dei vertici, e nulla sarebbe più come prima.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Lo scontro in atto a livello nazionale nel M5S tra l’anima "governista e disinvolta” e quella “identitaria e ortodossa” si rinnova nella rovente dialettica in Puglia: i pro alleanza giallorossa con Emiliano contro gli intransigenti che vogliono rimanere all’opposizione; l’area Di Maio-Crimi contro l’arcipelago Lezzi-Di Battista. Lo scontro in atto potrebbe – il condizionale è d’obbligo – trovare soluzione nel voto sulla piattaforma Rousseau. Tutto facile allora? No. La consultazione cristallizzerà una spaccatura, con effetti soprattutto nella geografia interna. Tra i parlamentari gli schieramenti sono in movimento ma la truppa per il “No" a Palazzo Madama è numericamente rilevante. Tra gli originari contro i “patti poltronisti”, oltre all’ex ministro Barbara Lezzi riferiscono fonti vicine alla pasionaria Antonella Laricchia – ci sono anche Gian Mauro Dell’Olio, Iunio Valerio Romano, Vincenzo Garruti, Gisella Naturale e Ruggero Quarto. Sul fronte lealista invece c’è Mario Turco, potente sottosegretario, luogotenente di Giuseppe Conte in Puglia, tra i riferimenti dei quattro consiglieri regionali (su cinque) pronti al salto in maggioranza. Votando contro l’intesa giallo-rossa regionale, però, si sconfesserebbe la linea dei vertici, e nulla sarebbe più come prima.

PUBBLICITÁ

 

Crimi aveva annunciato il voto su Rousseau già venti giorni fa, ma l’appuntamento è stato rimandato. “I governisti avrebbero straperso”, dice un vecchio attivista. Ma la consultazione sulla piattaforma è da un lato contestata da Antonella Laricchia (“per lo Statuto il voto online non può ribaltare il posizionamento all’opposizione che hanno scelto i pugliesi”), dall’altro non ha ancora definito la platea dei votanti: se il clima della base è elettrico, con accuse feroci tra le varie fazioni, molti si interrogano se sarà solo una conta pugliese o nazionale. 

   

PUBBLICITÁ

Per orientarsi nei meandri delle regole pentastellate viene in soccorso l’interpretazione giuridica dell’avvocato Lorenzo Borrè, un vero Virgilio per decrittare i codicilli grillini (nonché il legale di molti ex portavoce dissidenti). “La votazione in Puglia? In base allo Statuto – spiega – dovrebbero partecipare solo gli iscritti pugliesi”. Capitolo chiuso? No. “La votazione è proposta dal capo politico. Crimi la può trasformare in voto nazionale? Non è previsto che possa estendere la questione ad un ambito extra pugliese. C’è però un precedente”. Quale? “In Umbria sull’accordo 5S-Pd votarono gli iscritti nazionali”. Questa votazione “può avvenire su proposta del capo politico, con regolamento adottato dal comitato di garanzia, del quale fa parte lo stesso Crimi”. E una platea più ampia dei 13mila iscritti pugliesi potrebbe dare maggiori garanzie per un voto favorevole al “matrimonio” con Emiliano.

  

Resta la resistenza da parte della stessa Laricchia per il voto web. Qui Borrè è lapidario: “Statuto e codice etico non prevedono limiti alle funzioni di indirizzo politico degli iscritti, attuate attraverso la consultazione digitale, né è previsto che l’esito di una passata consultazione costituisca un vincolo non superabile da una successiva consultazione con orientamento opposto”. La Laricchia e la Lezzi, se vincessero i governisti, dovrebbero andare per forza in maggioranza? "Il codice etico dice questo”. Il rischio “carte bollate” resta: “Se i votanti saranno nazionali ci sarebbero gli estremi per impugnare il voto”, conclude.

  

Il senatore Vincenzo Garruti chiosa così la vicenda pugliese: “I giochi non sono fatti. L’elezione del nostro Cristian Casili come vicepresidente del consiglio regionale, con i voti del centrosinistra, è una mossa astuta e una ingerenza di Emiliano. Ora c’è una situazione ibrida, fino al voto che convocherà Crimi: sono per  stare all’opposizione, ruolo essenziale in democrazia. Poi in giunta c’è l’inopportunità di avere ben due assessori imputati. La maggioranza pugliese è per il Mes? Noi siamo contrari per come la misura era concepita. E le ultime modifiche non sanano il vulnus”. Il parlamentare prova a mediare: “Alla fine non ci deve essere una parte soccombente. Qualunque sarà il percorso, non è automatica l’esclusione di chi sarà in minoranza”. La Laricchia resta nel Movimento se vincono i colleghi pro Emiliano? “Si agisce senza vincolo di mandato e quindi ci stanno considerazione personali lecite. In politica tutto è possibile. Se saremo maturi, si verrà fuori da questo pantano. Bisogna evitare però - conclude il senatore barese - una faglia che dalla Puglia potrebbe allargarsi a tutto lo stivale…”. La Puglia come l’epicentro di un possibile terremoto nei 5S.

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ
PUBBLICITÁ