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La "lega" dei conti

"Berlusconi adesso dica no al Mes e sì a federazione". Parla Romeo (Lega)

Carmelo Caruso

Le condizioni della Lega dopo il balzo in avanti del Cav. sullo scostamento di bilancio: "No al Mes e sì alla federazione che lui stesso aveva indicato". Intervista a Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato

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Roma. Il Mes, la federazione del centrodestra da accelerare per dimostrare che “il voto di ieri anticipa un nuovo metodo. E’ il metodo della condivisione. Un solo blocco di forze per avere più forza”. Ecco quale sarà il conto che la Lega presenterà al Cavaliere. “Ci aspettiamo che, con la stessa pazienza e laboriosità, i nostri alleati, e intendo gli amici di Forza Italia, decidano di fare un passo indietro sul Mes”. Significa che sul Mes il partito di Silvio Berlusconi deve rivedere le sue posizioni. Deve rifiutarsi di votare a favore. E’ la richiesta di Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato della Lega. La formula al Foglio.

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Roma. Il Mes, la federazione del centrodestra da accelerare per dimostrare che “il voto di ieri anticipa un nuovo metodo. E’ il metodo della condivisione. Un solo blocco di forze per avere più forza”. Ecco quale sarà il conto che la Lega presenterà al Cavaliere. “Ci aspettiamo che, con la stessa pazienza e laboriosità, i nostri alleati, e intendo gli amici di Forza Italia, decidano di fare un passo indietro sul Mes”. Significa che sul Mes il partito di Silvio Berlusconi deve rivedere le sue posizioni. Deve rifiutarsi di votare a favore. E’ la richiesta di Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato della Lega. La formula al Foglio.

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 “Se si vuole favorire l’unità, e non c’è dubbio che i protagonisti del centrodestra inseguano questo obiettivo, bisogna avere la lungimiranza di evitare le criticità. Allontanare  i piccoli contrasti che ci separano. Il Mes è uno di questi”. Vuole provare a dire che nella giornata più tormentata, se il centrodestra non è naufragato si deve alla “responsabilità di Matteo Salvini e Giorgia Meloni”. Con abilità, e astuzia – ma nella Lega c’è chi la chiama “ragion pratica” – Berlusconi ha infatti anticipato la decisione di votare lo scostamento di bilancio. Se è stato un “successo”, come lo hanno definito in una conferenza stampa sia Salvini sia Meloni, è stato un successo per Berlusconi. “E questa rimane una vostra idea. La mia è un’altra. Insieme, FI-Lega-Fdi, sono riusciti per la prima volta ad aprire un dialogo con il governo, a rappresentare categorie che l’esecutivo  aveva dimenticato. Per la prima volta, Giuseppe Conte ha dovuto prendere in esame le nostre proposte. Il successo è nostro”.

 

E’ naturalmente un’opinione di Romeo. I fatti, fino a mercoledì sera, erano però questi: responsabili economici indicati dai leader del centrodestra con il compito di elencare le richieste da presentare alla maggioranza. L’accelerazione si è verificata giovedì mattina. Ma riguarda FI. Dice Romeo che “i tecnici hanno lavorato, e bene, e che per due lunghi giorni, l’interlocuzione fra Berlusconi, Tajani, Salvini e Meloni è proseguita fino a rivelarsi decisiva. Non è forse un fatto anche questo?”. Dunque che bisogno c’era di questa avanzata da parte del Cav.? E non è forse vero che ieri siete stati costretti a registrare questa sua apertura digrignando? Non è forse ancora vero, come ha dichiarato Salvini, che “la prossima volta sono preferibili le interlocuzioni dirette con i leader anziché le telefonate riservate”? Il riferimento è alla telefonata notturna fra Gualtieri e FI che avrebbe sbloccato, a favore del governo, la trattativa.

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Risponde Romeo: “Ci sono ragioni di partito che molto probabilmente hanno portato Berlusconi ad anticipare la decisione. Le rispettiamo, ma voglio ribadire che la decisione di votare a favore dello scostamento di bilancio era già stata presa in concordia”. E’ quello che crede o quello che lei vuole farci credere? “E’ solo la consapevolezza di come funziona la politica. Da una parte c’è una coalizione e dall’altra un movimento, un partito come Forza Italia, che il suo leader deve tenere unito. Leggo in questa sua decisione, nella decisione di Berlusconi, un modo per contenere i protagonismi che si agitano all’interno di FI”. Nella Lega lo ritengono “un passo indietro” che dovrebbe consentire di marciare spediti verso la federazione. Salvini si è presentato in conferenza stampa perché crede che quello che viene oggi ritenuto uno schiaffo nel lungo periodo si rivelerà un suo vantaggio. Spiega il capogruppo leghista al Senato: “E’ stata un’altra prova di umiltà da parte di Salvini e Meloni. A questo deve seguire un’accelerazione verso la federazione che non significa annessione. Tutt’altro”. E’ più l’idea di un blocco per evitare di proseguire singolarmente.

 

Ancora: “Ogni partito deve entrarci con la propria identità, un’identità che nessuno si permetterà di modificare. Può essere uno strumento che ci porta lontano. E non può che essere apprezzato da Berlusconi che, mi piace ricordare, è stato il primo a immaginarla. Non era forse lui che ne parlava già in passato?”. Negherete quindi che ieri è stata la grande disfatta della Lega? “E’ stata solo un’ulteriore manovra da parte del governo di spaccarci. Non è riuscita. Il centrodestra esiste. Quella che chiamate disfatta io la chiamo una buona notizia”.
 

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