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verso il dpcm del 4 dicembre

Giallo Natale. Cosa apre e cosa chiude nel periodo delle feste

Il governo studia nuove regole per Natale e Capodanno, con un allentamento del coprifuoco e negozi aperti più a lungo. Niente banchetti né vacanze sulla neve

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Si potrà tornare dai familiari e andare alla messa di Natale, ma anche fare shopping fino alle 22. Gli impianti sciistici resteranno però chiusi. Il governo vuole evitare di ripetere gli errori dell’estate scorsa e sta studiando regole rigide in vista delle festività di Natale e Capodanno. Per scongiurare una nuova impennata dell’epidemia, nel dpcm del 4 dicembre – che potrebbe restare in vigore fino all’Epifania – ci saranno ulteriori restrizioni. Misure che ancora non sono state ufficializzate e potrebbero subire ulteriori modifiche, come ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza: “Lo spostamento tra regioni potrebbe avvenire solo se tutte andassero in zona gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare gli spostamenti non necessari. Dobbiamo pianificare le vacanze con prudenza”.

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Si potrà tornare dai familiari e andare alla messa di Natale, ma anche fare shopping fino alle 22. Gli impianti sciistici resteranno però chiusi. Il governo vuole evitare di ripetere gli errori dell’estate scorsa e sta studiando regole rigide in vista delle festività di Natale e Capodanno. Per scongiurare una nuova impennata dell’epidemia, nel dpcm del 4 dicembre – che potrebbe restare in vigore fino all’Epifania – ci saranno ulteriori restrizioni. Misure che ancora non sono state ufficializzate e potrebbero subire ulteriori modifiche, come ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza: “Lo spostamento tra regioni potrebbe avvenire solo se tutte andassero in zona gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare gli spostamenti non necessari. Dobbiamo pianificare le vacanze con prudenza”.

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Spostamenti tra regioni

In vista delle festività il governo sta valutando deroghe per permettere ai congiunti che vivono in luoghi diversi di poter stare insieme: una possibilità che sta generando un confronto acceso nell’esecutivo, per il timore che possa ripetersi l’aumento dei contagi della scorsa estate. Gli spostamenti potrebbero quindi essere limitati al ricongiungimento con i familiari, evitando i viaggi per altri motivi.

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Coprifuoco in proroga

Si studia la possibilità di prorogare l’ora del coprifuoco fino alle 23 nel periodo prenatalizio e fino alle 24 il giorno di Natale, in modo da consentire la partecipazione delle famiglie alle celebrazioni religiose. In discussione rimane il da farsi per la sera del 31 dicembre, anche se è ormai certo il divieto per feste e banchetti.

 

Orari dei negozi

Per consentire di diluire l’affluenza delle persone, nella settimana che precede Natale l’orario di apertura dei negozi potrebbe essere prolungato fino alle 22. Più complicata è la situazione delle attività commerciali in zona rossa, che rischiano di restare chiuse per l’intero periodo. Il governo sta valutando anche la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e nei giorni festivi.

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Ristoranti aperti?

Bar e ristoranti resteranno chiusi dopo le 18, probabilmente anche nelle zone gialle. Sarà valutata la richiesta di apertura a pranzo nelle zone arancioni, sempre con un massimo di quattro persone a tavola e mascherina quando ci si alza. Resterà ancora possibile la vendita di cibo e bevande da asporto e la consegna a domicilio.

 

Niente sci

Palazzo Chigi ha fatto sapere che “si sta lavorando a un’iniziativa europea, in particolare con Germania e Francia, per prevenire le consuete vacanze sulla neve”. È quindi esclusa la possibilità che sotto Natale si possa andare in montagna: anche nelle regioni che si troveranno in zona gialla non sarà accolta la richiesta dei governatori, che avevano sollecitato la riapertura degli impianti da sci con il 50 per cento della capienza.

 

Incertezza sulle scuole

Fino al 7 gennaio è esclusa la riapertura delle scuole superiori in presenza. Si sta valutando di far tornare gli studenti in classe subito dopo le festività, ipotesi su cui però non c'è ancora un accordo con il Comitato tecnico scientifico. Tra le questioni prese in esame c’è anche la possibilità di interrompere la didattica a distanza per gli alunni di prima e seconda media che vivono nelle zone rosse.

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