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editoriali

Salvini e gli auguri a Gratteri

Redazione

Garantista con sé e forcaiolo con gli altri, ma si dimentica i flop del procuratore

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Non ha esitato un attimo, il leader della Lega Matteo Salvini, a congratularsi con il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, per l’inchiesta antimafia che giovedì mattina ha portato all’arresto di venti persone, tra cui il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, finito ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso. Tale era il desiderio di raccattare qualche voto in più, che alle 8 e 30 del mattino, pochissimi minuti dopo l’emergere dell’inchiesta, con gli arresti ancora freschi, Salvini già dichiarava a una radio: “Ho mandato gli auguri di buon lavoro a Nicola Gratteri, che conosco e stimo, quando c’è da fare pulizia ben venga chi lo fa”. Il leader della Lega ribadiva poi il concetto sui social: “Conoscendo e stimando il procuratore Gratteri, se si muove ha ragioni per farlo”. Non è chiaro a quale Gratteri si riferisca Salvini.

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Non ha esitato un attimo, il leader della Lega Matteo Salvini, a congratularsi con il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, per l’inchiesta antimafia che giovedì mattina ha portato all’arresto di venti persone, tra cui il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, finito ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso. Tale era il desiderio di raccattare qualche voto in più, che alle 8 e 30 del mattino, pochissimi minuti dopo l’emergere dell’inchiesta, con gli arresti ancora freschi, Salvini già dichiarava a una radio: “Ho mandato gli auguri di buon lavoro a Nicola Gratteri, che conosco e stimo, quando c’è da fare pulizia ben venga chi lo fa”. Il leader della Lega ribadiva poi il concetto sui social: “Conoscendo e stimando il procuratore Gratteri, se si muove ha ragioni per farlo”. Non è chiaro a quale Gratteri si riferisca Salvini.

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Il Gratteri che conosciamo noi è infatti il magistrato che, da pm antimafia a Reggio Calabria, nel 2003 lanciò a Platì l’inchiesta “Marine”, ottenendo l’arresto di 125 persone, di cui, al termine dei processi, solo otto furono condannate (la vicenda è stata raccontata dal Riformista). E’ lo stesso Gratteri che nel 2011 lanciò la maxi operazione “Circolo formato”, decapitando l’amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Ionica. Ci occupammo della vicenda nel 2017: il comune venne commissariato, ma gli amministratori indagati e arrestati furono poi assolti. Il Gratteri che conosciamo noi, infine, è il magistrato che, passato a guidare la procura di Catanzaro, nel dicembre 2019 ha lanciato la maxi operazione “Rinascita-Scott”, con ben 334 arresti in tutta Italia. Nelle settimane successive quasi la metà delle 334 misure di custodia cautelare furono annullate o riformate dal gip e dal tribunale del Riesame.

 

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Insomma, prima di esultare per alcuni arresti chiesti da Gratteri, sarebbe meglio aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Ma la confusione di Salvini non sorprende. “Tallini mi ha attaccato più volte”, ha infatti spiegato il leader della Lega. E’ la solita giustizia in salsa salviniana: garantista con i leghisti, forcaiola e in favore di media mattutini con gli avversari politici

 

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