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Catanzaro, la città sputazzata

Salvatore Merlo

“Qua si sta benissimo”, ci dice Sergio Abramo. Il sindaco di Catanzaro (rieletto quattro volte tipo Putin) chiude il caso Gaudio

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Tutti fanno ironia, sui social circola persino un video di Alberto Sordi tratto dal “Boom” di Vittorio De Sica (“Cara, perché non ci trasferiamo a Catanzaro?”. E la moglie: “Figurati”). Ma lui scuote la testa. “Non sapete quello che dite”, sorride. Ce l’hanno con voi? “Ma no. E’ che esiste  un’Italia che l’Italia non conosce. Ed è una bellissima Italia”. La tanto sputazzata Catanzaro, appunto. La sua città. “Ma qua si vive molto bene. La vita costa poco. Con quello che paghi per un box auto a Milano – e io non ho niente contro Milano – qua  ti fai il villone. Vuoi mettere?”. Parola di Sergio Abramo, sindaco. E che sindaco. Da sedici anni.

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Tutti fanno ironia, sui social circola persino un video di Alberto Sordi tratto dal “Boom” di Vittorio De Sica (“Cara, perché non ci trasferiamo a Catanzaro?”. E la moglie: “Figurati”). Ma lui scuote la testa. “Non sapete quello che dite”, sorride. Ce l’hanno con voi? “Ma no. E’ che esiste  un’Italia che l’Italia non conosce. Ed è una bellissima Italia”. La tanto sputazzata Catanzaro, appunto. La sua città. “Ma qua si vive molto bene. La vita costa poco. Con quello che paghi per un box auto a Milano – e io non ho niente contro Milano – qua  ti fai il villone. Vuoi mettere?”. Parola di Sergio Abramo, sindaco. E che sindaco. Da sedici anni.

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“L’unico in Italia rieletto quattro volte”. Più di Angela Merkel. Quasi come Putin.  Dica la verità: lei è Catanzaro. Un uomo una città. “Questo però lo dica lei”. Città bizantina, la sua. Carlo V la dichiarò “magnifica e fedelissima”. Eppure martedì scorso Eugenio Gaudio, l’ex rettore della Sapienza di Roma, l’ha dichiarata una schifezza. Il professore ha spiegato infatti di aver rifiutato l’incarico di commissario all’emergenza Covid in Calabria perché sua moglie, a Catanzaro, proprio non ci vuole andare. Come la moglie di Sordi nel film.  Gli avrebbe detto di non avere “nessuna intenzione di trasferirsi in quel posto lì”.  Ventiquattr’ore di strilli. Piatti rotti?  “Ma è chiaro che è una scusa. Ci ho parlato con loro. Ho chiarito”, dice il sindaco. Con loro? “Con la famiglia”. E che le hanno detto? “Che la faccenda è più complicata”. E insomma anche  il sindaco, come molti altri, pensa che il professor Gaudio non sapeva come uscirne dal pasticcio calabrese in cui lo volevano trascinare. Già si vedeva attorcigliato nei rovi di  Gino Strada (“non ci sarà nessun tandem con Gaudio”), incastrato nelle mattane insolenti dei grillini che  l’avevano messo nel mirino della maldicenza. Una rottura di scatole infinita. Un ginepraio. Un tortura. E allora il professor Gaudio, annusata l’aria, capita l’antifona, lui che non ha vocazioni da martire,   per salvarsi ha probabilmente  tirato  fuori  la scusa più scema che in quel momento gli passava per la testa (tipo Scajola e la casa a sua insaputa): “Mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro”. E poi, quasi ad aggravare: “Non ho intenzione di aprire una crisi familiare”. Povera Catanzaro.

 

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L'attrice Simona Marchini in un video pubblicato su Facebook si cala nei panni di Ida Cavalcanti, la moglie dell'ex rettore Eugenio Gaudio

 

Credeva forse che nessuno gli avrebbe creduto. “E invece ci hanno creduto tutti”, dice il sindaco Abramo. Ma fa davvero così schifo Catanzaro? “Macché”. E lei non si arrabbia? “No. Perché il caso non esiste”. E senza precipitare nello sciocchezzaio meridionalista e  neoborbonico, il sindaco srotola i pregi della sua  ingiustamente disprezzata città meridionale: “Abbiamo l’aria migliore d’Italia”, dice. “Certificata”, aggiunge. “Il mare è a dieci chilometri e la montagna a ventisette. C’è un teatro che funziona benissimo. Facciamo mostre stupende. Siamo vivaci. Abbiamo la tassazione comunale più bassa d’Italia. Il bilancio è in ordine. Siamo l’unico capoluogo della Calabria che non è in dissesto finanziario. Le municipalizzate hanno i conti in pareggio. Non abbiamo problemi con i rifiuti. Stiamo per inaugurare un impianto automatico che separa la plastica dal cartone. E la raccolta differenziata è al 72 per cento.     Meglio di così come si vive?”. Tutti a Catanzaro, allora. Gino Strada ci starà meglio che a Kabul. Meglio di Zurigo. “Ora non mi faccia fare la parte del Gaudio alla rovescia”.
 

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