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Lo scenario

Covid, Conte manda avanti i sindaci: stretta nei centri storici, addio mito della Ztl

Partono le nuove ordinanze di Zaia, Fedriga e Bonaccini. Intanto da Roma a Palermo, fino a Genova e Verona passeggiare diventa proibito (o quasi)

Simone Canettieri

Venerdì si decide sulla Campania sulla scorte dei nuovi numeri arrivati alla cabina di regia. Ma De Luca attacca: "Sciacallaggio e non soluzioni"

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Addio Ztl bella, o dolce terra pia.  I centri storici italiani – struscio, foto dei monumenti, shopping, monetina allo strimpellatore di turno  – sono destinati a cambiare. A spegnersi. A diventare luoghi proibiti. Di nuovo. L’alternativa, d’altronde, si sa: lockdown. Sicché tra ordinanze regionali  e una gragnuola di provvedimenti firmati dai sindaci di mezza Italia si finirà ai bordi di periferia, forse.  Ben distanziati. Ancora meglio sarebbe a casa. E intanto, là dove era tutto un “caffettino e un pranzetto” nasceranno i Covid-hotel.  Altro che assembramenti. Nelle situazioni più critiche – come a Napoli – arriverà perfino  l’esercito. E da oggi molte regioni cambieranno colore: lo spazio di manovra si stringerà ancora. Per tutti.  

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Addio Ztl bella, o dolce terra pia.  I centri storici italiani – struscio, foto dei monumenti, shopping, monetina allo strimpellatore di turno  – sono destinati a cambiare. A spegnersi. A diventare luoghi proibiti. Di nuovo. L’alternativa, d’altronde, si sa: lockdown. Sicché tra ordinanze regionali  e una gragnuola di provvedimenti firmati dai sindaci di mezza Italia si finirà ai bordi di periferia, forse.  Ben distanziati. Ancora meglio sarebbe a casa. E intanto, là dove era tutto un “caffettino e un pranzetto” nasceranno i Covid-hotel.  Altro che assembramenti. Nelle situazioni più critiche – come a Napoli – arriverà perfino  l’esercito. E da oggi molte regioni cambieranno colore: lo spazio di manovra si stringerà ancora. Per tutti.  

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  Di sicuro, è in programma per oggi un altro giro di vite dopo la cabina di regia, con i nuovi dati sull’andamento del virus e sulla risposta della sanità locale. 
Il semaforo è destinato a rimettersi in funzione. Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna da gialle potrebbero diventare arancioni e la Campania rossa. Anche se l’interlocuzione (eufemismo) tra il presidente Vincenzo De Luca e il governo è ancora in corso, ed è anche bella frizzante. Piccolo esempio: “Si sta diffondendo la notizia che l’Esercito verrà a montare un ospedale da campo nella nostra regione. Nessun ospedale da campo verrà in Campania”.  E ancora: “Ipunto di vista le risposte non sono arrivate. Il resto è sciacallaggio”. E anche Luigi Di Maio si è ficcato nella questione: “Non è più una gara di battute tra chi è più sceriffo, gli ospedali sono al collasso”.


Intanto, però, Stefano Bonaccini, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia  si sono portati avanti con il lavoro. E ieri, d’intesa con il ministro della Sanità Roberto Speranza, hanno emanato  tre  ordinanze regionali molto restrittive e nei fatti identiche.  Nei giorni festivi (la domenica) tolti alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole tutti gli altri negozi rimarranno chiusi. Nei bar e i ristoranti dopo le 15, posto che devono chiudere alle 18 come da dpcm, si potrà consumare solo da seduti. Niente fila al bancone.

E poi stop ai mercati al chiuso e soprattutto non si potrà più passeggiare in centro, nelle aree affollate e nelle aree con vista mare. Piccoli interventi anche nel mondo della scuola: alle elementari e alle medie vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Queste nuove ordinanze regionali rimettono al centro il problema dei ristori per le attività commerciali. Tema sollevato appunto da Bonaccini. Con queste parole: “Ho chiesto al Governo l'apertura di un tavolo per stanziare ulteriori ristori a sostegno delle attività economiche coinvolte”. Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale – è il ragionamento del governatore – è a tutela della collettività. E dunque “non ci sono pagelle da dare, ma solo lo sforzo del paese di gestire la crisi, per uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino”.

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Dopo i governatori, ecco i sindaci, certo. A Roma, Virginia Raggi è pronta a intervenire con droni, megafoni scaccia persone e targhe alterne. In centro, nei parchi e sul lungomare di Ostia sarà tutta una caccia all’assembramento.  A tirare le somme spetterà oggi al prefetto Matteo Piantedosi che ha predisposto un piano molto rigido per il fine settimana con aperture a soffietto e quattro varchi presidiati  nel Tridente (piazza del popolo e piazza di Spagna, dove saranno chiuse anche le metro, più largo Goldoni, largo Chigi). Appena il centro inizierà a riempirsi diventa off-limits.  
 

Per il resto, da nord a sud, tutti i sindaci stringono e chiudono come possono. E allora a Firenze Dario Nardella è pronto a sigillare bar e ristoranti nel weekend mettendo, contestualmente, rigidi paletti nelle zone più trafficate (a piedi) della città. “Divieti di stazionamento” a Palermo.  Nel centro di Bologna, dove non si perde nemmeno un bambino, saranno proibite anche le esibizioni degli artisti di strada sotto ai portici. Niente. Stop anche a tutte le manifestazioni, a partire dal compleanno delle Sardine previsto per domani.  Un anno fa Mattia Santori e compagni riempivano piazza Maggiore la sera del comizio di Matteo Salvini al Paladozza. Dopo dodici mesi, il virus ha cambiato il mondo e anche la ragione sociale delle Sardine che sull’assembramento democratico erano nate. Il tutto, mentre a Verona ci saranno sensi unici nelle strade anche per chi cammina e a Genova il coprifuoco scatterà un’ora prima: alle 21 al posto delle 22. E’ la strategia multilivello messa in piedi da Conte: prima le regioni, poi sindaci e infine, semmai, il governo dovranno chiudere in questa fase. Anche perché l’intervento del premier potrebbe portare dritto dritto all’Italia un nuovo dpcm con vista sul lockdown. Meglio provarle tutte, prima. Tuttavia, nel frattempo, addio Ztl. Per ora.
 

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