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Covid, così il governo commissaria le regioni sui lockdown locali

La decisione finale spetterà al ministro Speranza. Si va verso un coprifuoco nazionale alle 21. Conte riferisce alle Camere. Segui tutta la giornata

redazione

Sarà il ministero della Salute, con le sue ordinanze, a imporre misure più restrittive. Le "tre aree di rischio" e l'incognita sui ristori. Si va verso un coprifuoco nazionale alle 21. Segui tutta la giornata

La diretta di Conte al Senato 

Dopo l'intervento di questa mattina alla Camera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte interviene al Senato per un'informativa sul nuovo dpcm, che il governo sta preparando e che verrà licenziato prima di mercoledì, quando era previsto che Conte riferisse alle Camere. Segui la diretta:

Il governo commissaria le regioni sui lockdown locali 

L'ultima parola spetterà a Roberto Speranza. Sarà il ministro della Salute, con una sua ordinanza, a stabilire se una regione deve adottare delle misure più restrittive. E' così che il governo cerca di evitare conflitti e confusione nel processo decisionale e normativo legati all'emergenza Covid. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il suo intervento alla Camera.

 

"Il prossimo dpcm - ha annunciato Conte - individuerà tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. L’inserimento di una regione all’interno di una delle tre aree, con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia, avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà esclusivamente e oggettivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla regione, all’esito della combinazione dei diversi parametri quale certificato dal report ufficiale dell’Istituto superiore di sanità che viene diffuso periodicamente. Sempre con ordinanza del ministro della Salute - ha precisato Conte - sarà possibile poi uscire da un’area di rischio ed entrare in un’altra, qualora la regione registri coefficienti compatibili con il passaggio di fascia".

 

Del resto, già il dpcm di inizio ottobre consentiva alle regioni la facoltà di adottare misure più restrittive di quelle in vigore su scala nazionale. Adesso, ferma restando la possibilità dei singoli governatori di imporre strette ulteriori a prescindere dalle indicazioni del governo e dai dati dell'Istituto superiore di sanità, sarà Speranza a rendere obbligatori alcuni provvedimenti restrittivi in proporzione all'aumento dei contagi. Non conterà infatti solo l'indice Rt, ma una sommatoria di diversi fattori - ventuno, in totale - che daranno una fotografia più precisa dello stato di emergenza nelle varie regioni. 

 

Insomma, i panni del decisore finale spetteranno al ministro della Salute. Che, sulla base dei dati sui contagi che vengono forniti dalle stesse regioni, e che vengono poi elaborati con cadenza settimanale o quindicinale dalla "Cabina di regia" del ministero e dal Cts, decreterà l'ingresso e l'uscita delle varie regioni dalle zone a maggiore rischio. Una decisione, questa, che arriva al termine di una riunione che ha visto discutere in teleconferenza il premier con tutti i governatori, e che viene dunque presa in accordo con le regioni.

 

Contestualmente, bisognerà definire la strategia sui ristori. "Perché nel momento in cui ci sono dei territori che entrano in una condizione di maggiore restrizione - ha affermato in Aula il Pd, per bocca del deputato Enrico Borghi - in automatico, senza sotterfugi burocratici, senza rinvii, ci deve essere un sostegno all'apparato produttivo ed economico di quei territori". Al momento, però, non è chiaro se l'aspetto dei ristori verrà agganciato automaticamente alle ordinanze del ministero della Salute. 

 

 

Cosa ha detto Conte alla Camera

Il premier Conte è intervenuto quest'oggi alla Camera. Nel pomeriggio andrà al Senato (alle 17), per illustrare le novità che dovrebbero confluire nel dpcm. "Ascolterò con la massima attenzione le diverse posizioni che emergeranno dal dibattito e preannuncio sin d’ora la disponibilità ad accogliere i rilievi, le osservazioni contenute nelle risoluzioni che verranno approvate alla Camera e al Senato", ha detto Conte, che ha anche ringraziato i presidenti di Camera e Senato per avergli permesso di anticipare l'intervento in Parlamento, originariamente in programma per mercoledì. Il presidente del Consiglio ha annunciato come la "strategia di intervento sarà modulata in base alle differenti criticità evidenziate nei territori e agli scenari di rischio". "In questo momento non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva", ha ribadito Conte. Ma "secondo i parametri stabiliti dall'Iss il quadro epidemiologico descritto è in fase di transizione verso lo scenario 4. Un quadro epidemiologico diffusamente grave con specificità in alcune regioni e province autonome. L'aumento rapido dell'incidenza è coerente con l'aumento dell'Rt nazionale. In alcune regioni il dato risulta superiore alla media nazionale. Esiste un'alta probabilità che alcune regioni superino la soglia critica in termini di terapie intensive e sub-intensive nel prossimo mese". Di fatto, quindi, la struttura di prevenzione redatta dall'Iss con Ministero della Salute e condiviso con la Conferenza delle regioni, "ci impone di intervenire  in modo molto più mirato, di restringere e allentare le misure a livello territoriale, sulla base delle soglie di criticità. A tal fine, il prossimo dpcm individuerà 3 aree in base al livello di rischio", ha aggiunto Conte.  

Coprifuoco in tutta Italia alle 21

Di certo c'è che oggi il governo non licenzierà nessun dpcm. Il nuovo decreto dovrebbe arrivare nella giornata di domani e sui dettagli dell'ulteriore stretta è in corso un'interlocuzione con regioni ed enti locali sin da questa mattina, quando il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro per le autonomie Francesco Boccia si sono visti con governatori e sindaci in videoconferenza. L'obiettivo è garantire un'uniformità a livello nazionale che permetta a territori circoscritti o a singole regioni di inasprire le misure di contenimento del rischio.

 

Nelle scorse ore si era parlato di un coprifuoco in tutta Italia alle 18, ma secondo quanto è filtrato dalla riunione con i presidenti di regione, il governo è orientato a chiudere tutto alle 21: orario oltre il quale sarà concesso spostarsi solo muniti di autocertificazione che attesti comprovate motivazioni lavorative, scolastiche o di urgenza. Un'ulteriore stretta sarebbe il divieto di spostamento da e verso le regioni più a rischio (ma per capire quali bisognerà aspettare le prossime ore). Mentre è sicura la chiusura dei centri commerciali nel weekend. Così come dei musei, che avevano resistito al blocco delle attività negli altri luoghi della cultura come cinema e teatri. Previsto anche l'allargamento della didattica a distanza per tutte le scuole secondarie. "sperando che sia una misura ben temporanea.", come ha ricordato Conte in aula alla Camera. La capienza del trasporto pubblico locale si ridurrà: il limite di affollamento sui mezzi scende al 50 per cento (attualmente è l'80 per cento).

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