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L'intervista

Toti: "Pronto a esercitare i poteri e a chiudere città. La destra eviti la rissa"

Carmelo Caruso

"Se occorre chiuderò anche Genova. Io non mi tiro indietro. Ma le regioni hanno bisogno di altri poteri. L'opposizione eviti speculazioni". Parla il governatore della Liguria, Giovanni Toti

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Giovanni Toti chiuderà Genova se dovesse rendersi necessario? “I presidenti di regione faranno tutto quello che occorre. Anche chiudere. Io non mi tiro indietro”. Dicono che abbiate la possibilità di agire e che forse non vogliate adesso servirvene ma solo per pavidità. “Se c’è qualcuno che ha dimostrato responsabilità e coraggio, quelli sono i governatori. Abbiamo chiuso in anticipo e significa che abbiamo aperto quando si doveva aprire e non si sapeva come riaprire”.

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Giovanni Toti chiuderà Genova se dovesse rendersi necessario? “I presidenti di regione faranno tutto quello che occorre. Anche chiudere. Io non mi tiro indietro”. Dicono che abbiate la possibilità di agire e che forse non vogliate adesso servirvene ma solo per pavidità. “Se c’è qualcuno che ha dimostrato responsabilità e coraggio, quelli sono i governatori. Abbiamo chiuso in anticipo e significa che abbiamo aperto quando si doveva aprire e non si sapeva come riaprire”.

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Dice che un grande paese dovrebbe “sospendere il campionato politico”, che si deve trovare una forma di accordo istituzionale nuova perché “nella difficoltà non si fa speculazione”. Il presidente della regione Liguria lo spiega al Foglio. E Toti parla di seconda ondata, di poteri regionali che vanno rimodellati (“anche guardando l’esempio tedesco”), della necessità di “una eccezionale prova di maturità”. Un’occasione che ha il governo, “per evitare il protagonismo”, e l’opposizione, “che spesso rivolge critiche ingenerose”. E’ un’assunzione, la sua, di “buoni” e “pieni” poteri.

 

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“Ho sospeso le lezioni prima che il governo lo decidesse e nello stesso tempo ho lasciato che i cantieri strategici non si fermassero”. Toti fa un esempio. Si tratta di La Spezia. “In presenza di un cluster importante non ho esitato a disporre la chiusura di alcuni quartieri. La regione ha spedito unità mobili, effettuato tamponi, tracciamento”. Anticipa che sta per firmare un’ordinanza che nei giorni di Halloween “inibirà” qualsiasi movimento a partire delle ore 21. E’ ancora modello Genova? “E’ un’ordinanza che in città è stata già sperimentata dal sindaco Marco Bucci. Un coprifuoco affievolito, ma che ci consente di impedire gli spostamenti. Anche questo è stato deciso prima del dpcm. Di fatto, in Liguria, lo abbiamo preceduto”.

 

Per Toti praticare chiusure localizzate è possibile. Di più. E’ la strada da percorrere perché non c’è nulla di più “illogico che usare regole uguali per soluzioni diverse. Non farei giustizia alla mia regione che ha sì città con una crescita dei contagi importante ma pure piccoli comuni dove la pandemia è gestibile”. E’ del resto quanto accade in Germania dove Angela Merkel sta contenendo il virus che ritorna ma rispettando l’autonomia dei länder.

 

Il covid irrompe e rende stimolante il lungo ragionamento sull’autonomia regionale. Dobbiamo quindi fare come in Germania, poteri ai länder? “Ci può stare a volte antipatica come nazione per le sue uscite infelici, ma la Germania ha un ordinamento che si dimostra efficace. Voglio dire che sono d’accordo e, come premesso all’inizio, mi assumerò tutte le responsabilità ma non sopporto la stravaganza”. Quale sarebbe? “Non si può parlare di “babele di ordinanze regionali e poi dire che le regioni devono chiudere. Sia chiaro, lo dico senza farne una colpa. E però, dobbiamo metterci d’accordo. E’ giusto che le regioni agiscano con provvedimenti diversi perché, ripeto, l’Italia è diversa? La mia opinione la conoscete”. Quali poteri in più chiederebbe? “Il più importante, quello per cui mi batto da sempre. Il potere di derogare. Quel potere che ha reso possibile il miracolo ingegneristico del Morandi. Si traduce con il potere di assumere. Di fronte a una carenza di infermieri, perché non posso impiegare personale qualificato per svolgere quei compiti?”. Anche avere forze di polizia regionali? “E perché no? Se si chiede alle regioni di gestire restrizioni, chiusure di territorio, perché non dovrebbero disporre di agenti regionali?”.

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Per gestire un lockdown, anche municipale, continua Toti, servono forze di sicurezza e il coinvolgimento “inevitabile del governo”. Non vuole dire che bisogna avere militari regionali, ma che “sarebbe opportuno ragionarci. Ragionare sugli strumenti”. L’emergenza sanitaria si collega anche al disordine pubblico. A Torino, Milano e Roma si sono esercitati delinquenti organizzati. E Toti dice: “Centri sociali, neofascisti. Hanno trovato il momento propizio. Mi preoccupano”. La destra cosa farà? Salvini oscilla fra un lockdwon totale e il “ma siete pazzi che chiudete?”. Risponde lui: “Oscillare è comprensibile in una situazione inedita. Sospendiamo la competizione, io dico il campionato. Serve una condivisione delle regole. Chiamiamola come vogliamo. Quando c’è un conflitto, i parlamenti si stringono. Non sarebbe bellissimo? Io ci credo”.

 

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