Lo scontro

Marcucci a Conte: rimpasto. Stop del Pd: "Renzi in Senato ha due capigruppo, noi zero"

I deputati vicini al segretario Zingaretti attaccano: "Continua a parlare a titolo personale, sembra rispondere più che altro a Italia viva"

Simone Canettieri

Caos al Nazareno dopo la richiesta di verifica e di valutare l'azione dei ministri da parte di Marcucci. Subito la smentita del partito, la seconda in due giorni. Il segretario: "Sostegno a esecutivo e ministri"

I deputati del Pd più vicini a Nicola Zingaretti la prendono a ridere: "Una smentita al giorno toglie Marcucci di torno". Ma poi si fanno seri e rilasciano al Foglio una battuta graffiante: "Italia Viva, dunque Renzi, in Senato ha due capigruppo: uno è Faraone e l'altro è, appunto, Marcucci. Che continua a parlare a titolo personale". Che significa? "Che in Senato noi non abbiamo un capogruppo, semplice no?".  

A Palazzo Madama, Marcucci è intervenuto chiedendo a Conte di "valutare se i singoli ministri sono adeguati all'emergenza, apra la verifica, abbiamo bisogno di una maggioranza coesa, ancora a lei l'onore di aprire all'opposizione, trovi lei il luogo dove confrontarsi costantemente con il Parlamento. Il Parlamento rappresenta il Paese, il Parlamento va ascoltato".

In poche parole il capogruppo dei dem in Senato ha chiesto il rimpasto e ha parlato di nuovo apertamente di verifica. Una posizione, che al Nazareno si affrettano a definire "personale", che ha provocato subito la reazione del quartier generale del partito oltre che un certi fastidio nelle chat dei ministri pd.

Subito Marcucci è stato corretto da Franco Mirabelli, il suo vice alla presidenza dei senatori dem: "In una fase tanto grave per il Paese, in cui ogni sforzo va dedicato a sconfiggere il virus e la crisi, parlare di rimpasti appare una cosa fuori dal mondo. Gli italiani hanno bisogno di avere la certezza che il governo e la maggioranza si stanno occupando di tutelare la loro salute e l'economia. Il Pd si e' assunto questa responsabilità, chi pensa ad altro sbaglia".

Ma non c'è solo il caso di oggi a tener banco. Anche martedì si è verificata una situazione analoga. Marcucci ha lanciato la proposta di un "comitato di salute pubblica", salvo essere subito corretto dal Nazareno: "E' la sua posizione, non quella del Pd". E così lo scontro va avanti. E continua, con il sospetto di molti deputati vicini a Nicola Zingaretti, che Marcucci sia più sensibile alla linea di Renzi che a quella del Pd.  

E a certificare lo scontro arrivano anche le parole di Nicola Zingaretti: "Il sostegno del Partito Democratico a questo Governo e ai suoi ministri è pieno e totale. Non in discussione. Posizione ribadita, tra l'altro, all'unanimità alcune ore fa dalla direzione nazionale sul voto della mia relazione". 

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