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editoriali

L’occasione per una buona opposizione

Redazione

La debolezza del governo e una via diversa nelle parole di Berlusconi e Meloni

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Esiste più di un motivo, ed è sotto gli occhi di tutti, per cui nel grande caos della seconda ondata della pandemia (mondiale, non solo italiana: bisogna cercare di non essere provinciali nemmeno sul Covid) la legittimazione flebile dell’attuale governo si mostra più evidente, meno capace di incidere e decidere. Il premier Giuseppe Conte, nel weekend del nuovo dcpm rimandato e della conferenza stampa idem, ha reso alla perfezione l’immagine di questa legittimazione flebile. Il che, ovviamente, non legittima in alcun modo i moti di piazza violenti e negazionisti e dovrebbe invece indicare all’opposizione una strada differente e forse possibile: quella di una collaborazione-alternativa responsabile.

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Esiste più di un motivo, ed è sotto gli occhi di tutti, per cui nel grande caos della seconda ondata della pandemia (mondiale, non solo italiana: bisogna cercare di non essere provinciali nemmeno sul Covid) la legittimazione flebile dell’attuale governo si mostra più evidente, meno capace di incidere e decidere. Il premier Giuseppe Conte, nel weekend del nuovo dcpm rimandato e della conferenza stampa idem, ha reso alla perfezione l’immagine di questa legittimazione flebile. Il che, ovviamente, non legittima in alcun modo i moti di piazza violenti e negazionisti e dovrebbe invece indicare all’opposizione una strada differente e forse possibile: quella di una collaborazione-alternativa responsabile.

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Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, l’ha indicata in una intervista a Repubblica. “Comprendo la difficoltà ad agire del governo in una situazione così difficile. Appunto per questo ci asteniamo da critiche facili e strumentali”, ha detto, senza comunque tacere sulla “oggettiva sottovalutazione di quanto sarebbe potuto accadere”. E ha ribadito l’offerta di una collaborazione leale, perché “la pandemia non può essere materia di divisione politica”, a trovare insieme le soluzioni migliori: “Non cedere al panico e “fare qualcosa subito”. Anche la leader di Fratelli d’Italia, con accento diverso, intervistata dal Corriere ha detto che “servono patti chiari. Molto chiari”, ovvero “regole di ingaggio trasparenti, chi fa cosa e come”. I conti politici si faranno poi, “con garanzia del Capo dello stato”, cioè che si tornerà a voltare non appena “usciti dall’immediata emergenza”.

 

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Due posizioni che escono dal muro contro muro e che possono significare, con tutte le cautele del caso, l’apertura sui temi pratici. Certo, occorre disponibilità anche da parte della maggioranza, come dice Berlusconi: “Non capisco perché il governo sia così restio a respingere proposte di collaborazione”. Ma di eventuali rifiuti o nuove sottovalutazioni, il centrodestra potrà (politicamente) approfittare, a tempo debito. Quando però, oltre ad aver preso le distanze dai facinorosi, potrà presentare agli italiani anche l’esito di una propria collaborazione responsabile durante la crisi devastante che il paese sta attraversando.

 

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