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"Credetemi, Fontana è meglio di Salvini". Parola di Gabriele Albertini

Carmelo Caruso

Ha criticato il coprifuoco, danneggiato con le sue parole Attilio Fontana. "Salvini tiene solo allegra la gente. Io lo conosco. Ma la Lombardia e il virus sono cose serie". Parla l'ex sindaco di Milano

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Dopo la Lombardia anche il Lazio adotta il coprifuoco. Aveva dunque ragione Attilio Fontana, il governatore bastonato, il presidente che pasticcia con Salvini, ma che questa volta non ha sbagliato l’ordinanza? “Si è dimostrato più saggio del suo segretario. Credetemi. Meglio lui. Ha fatto prevalere l’istinto del buon padre di famiglia rispetto ai consigli del fratello monello”. E’ Salvini il monello? “E’ quello che invita il fratello a bere alcolici. Io Salvini lo conosco bene. L’ho visto all’opera da consigliere comunale. Faceva parte della maggioranza e andava in piazza a fare opposizione. Il suo compito è tenere allegra la gente. Non è un uomo capace di governare. E’ inadatto”. Insomma, per Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, va riabilitato il goffo Fontana.

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Dopo la Lombardia anche il Lazio adotta il coprifuoco. Aveva dunque ragione Attilio Fontana, il governatore bastonato, il presidente che pasticcia con Salvini, ma che questa volta non ha sbagliato l’ordinanza? “Si è dimostrato più saggio del suo segretario. Credetemi. Meglio lui. Ha fatto prevalere l’istinto del buon padre di famiglia rispetto ai consigli del fratello monello”. E’ Salvini il monello? “E’ quello che invita il fratello a bere alcolici. Io Salvini lo conosco bene. L’ho visto all’opera da consigliere comunale. Faceva parte della maggioranza e andava in piazza a fare opposizione. Il suo compito è tenere allegra la gente. Non è un uomo capace di governare. E’ inadatto”. Insomma, per Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, va riabilitato il goffo Fontana.

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Sicuro? “Con tutte le approssimazioni, e ce ne sono state, si è dimostrato più apprezzabile lui che non ha esitato a disporre il coprifuoco malgrado il suo leader fosse ostile. Ha fatto bene ad anticipare”. Parliamo di Milano con l’ex sindaco di Milano, per nove anni alla guida della città, uomo di centrodestra, e gli chiediamo se davvero il coprifuoco è una “cagata pazzesca” come ha detto al Foglio.it l’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio o se è solo un tentativo disperato di fermare il contagio che continua a crescere in Lombardia.

 

“Mi sembra che Centinaio abbia nostalgia dei suoi viaggi in Harley-Davidson. Si vuole divertire, del resto ha lavorato nel campo turistico. Se la vuole godere. E’ giovane. Dimentica però che si sono dei morti. In Lombardia ci sono voragini familiari. Come si può scherzare? Siamo seri. Per carità”. Dice che la Lombardia non può che accelerare nelle restrizioni perché è qui “il milieu dei contagi” e che non è il castigo del cielo ma solo la particolarità di una regione che per la sua dinamicità è la più vulnerabile d’Italia e che Milano non è la città maledetta, ma solo attaccata dal virus come lo è “San Paolo, New York, Londra”.

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E dunque, per Albertini, bisogna avere il coraggio di governo e dire che un “buon vaccino non arriverà prima di un altro anno, che i farmaci che ci sono non sono risolutivi e che l’unico modo, al momento, è rendere difficile il contagio. E’ la sola verità”. Non deve averlo compreso Salvini che fino a ieri ha azzoppato Fontana. Ha parlato di mancanza di coordinamento come se Fontana dovesse chiedere a lui l’ordine di chiudere. In pratica ce l’ha fatta. E’ riuscito a mettere in ombra l’unica azione tempestiva e condivisa di un leghista. “Ha dimostrato ancora una volta di essere solo il ministro della propaganda. Enfatizza tutto ciò che può enfatizzare. Come i pescecani che sentono a venti miglia di distanza l’odore del sangue, della preda, anche lui si butta sull’irrazionale. Salvini non ha fatto altro che questo. Solo così è riuscito a portare la Lega dal tre per cento al trenta”.

 

E Albertini spiega che amministrare una regione o un comune è un’altra cosa e che nel misurarsi con i drammi, il segretario della Lega somiglia a Donald Trump. “Ripete che se sarà rieletto scomparirà il virus. E’ chiaro. Scomparirà il contenimento al virus, non il virus. Ecco, Salvini è fatto della stessa pasta. Ed è una tragedia”. E’ tragico o è solo inadatto? “Come si vede ha danneggiato Fontana così come danneggiava la mia amministrazione. Non ha un’idea ma fa rumore. Del resto lo ha dimostrato quando è andato al governo. Lo ha preso ma che ne ha fatto? Un po’ come Pajetta che chiamava Togliatti: “Segretario, abbiamo occupato la prefettura”. E Togliatti rispondeva: ‘E adesso che ve ne fate?’ E’ quel genere di leader. E nel consenso è anche impareggiabile”.

 

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La Lombardia si governa con la Bestia? “Non solo non si governa con la Bestia. Le difficoltà che sta vivendo Fontana lo testimoniano. Farsi carico di una regione, di un comune, tanto più di un governo, è qualcosa di troppo serio”. Vuole provare a dire che con i tweet si gonfia “il pallone del consenso” ma che di fronte alla catastrofe esce l’uomo di governo. E per Albertini, “Fontana non è Bismark ma ha quantomeno la sensibilità del governare da padre di famiglia. Anche la mascherina che ha voluto indossare in diretta alla fine non era altro che un buon esempio”. E si capisce che rifugiarsi tra le braccia di Fontana è la migliore prova del disagio della destra. Ma davvero ci tocca parlare bene di lui? Non c’è nessun altro? “C’è solo Giancarlo Giorgetti. E’ il più razionale della Lega. E’ l’unico che non vuole spezzare le reni all’Europa. Ma ci rendiamo conto che a destra c’è anche chi pensa questo?”. Albertini si ricandiderà a Milano come gli viene chiesto? “Avevo suggerito Carlo Bonomi e Sergio Dompé”. Si nasconde? “No. Semplicemente preferisco essere rimpianto che essere compianto”.
 

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