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"All'armi! La Francia ci ruba il Monte Bianco". L'ultima battaglia di Meloni e Salvini

Luca Roberto

Per i sovranisti italici il contenzioso tutto burocratico al confine tra Valle d'Aosta e Francia è una "prova del servilismo del governo nei confronti di Macron". Bivacco (social) in alta quota: "Non passa lo straniero!"

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Bivacco di frontiera in alta quota: non passa lo straniero! L'ultima ridotta del sovranismo all'italiana staziona da qualche giorno sulla linea del Monte Bianco, al confine esatto tra Valle d'Aosta e Francia. Con i media amici che già hanno montato il caso come fosse lo “scippo del secolo”, Giorgia Meloni che si scaglia contro “l'invasione francese”, e influenti europarlamentari leghisti come Silvia Sardone che s'indignano nelle dirette su Facebook con tanto di “pazzesco” scritto a caratteri cubitali. 

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Bivacco di frontiera in alta quota: non passa lo straniero! L'ultima ridotta del sovranismo all'italiana staziona da qualche giorno sulla linea del Monte Bianco, al confine esatto tra Valle d'Aosta e Francia. Con i media amici che già hanno montato il caso come fosse lo “scippo del secolo”, Giorgia Meloni che si scaglia contro “l'invasione francese”, e influenti europarlamentari leghisti come Silvia Sardone che s'indignano nelle dirette su Facebook con tanto di “pazzesco” scritto a caratteri cubitali. 

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Riavvolgiamo un attimo il nastro. Nell'agosto del 2019 il deputato di Fratelli d'Italia Francesco Lollobrigida depositò un'interrogazione urgente rivolta al presidente del Consiglio Conte, in cui si denunciava l'annessione, da parte dei due comuni francesi di confine Chamonix e Saint-Gervais-Les-Bains, della vetta del Monte Bianco, che secondo il Trattato di Torino del 1860 con cui si sancì la cessione alla Francia di Nizza e della Savoia sarebbe in realtà italo-francese. I due comuni transalpini avevano emanato un'ordinanza in cui vietavano il sorvolo in parapendio del Monte Bianco, oltre a essere diventati i beneficiari degli introiti dell'impianto di risalita “Skyway Monte Bianco”, che collega Courmayeur alla vetta della montagna in corrispondenza del rifugio Torino.

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Bene, la notizia è che il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto ha comunicato che la Francia ha risposto alla nota di chiarimento del governo “facendo presente che il provvedimento verte su una zona geografica che costituisce da svariati decenni l'oggetto di un contenzioso tra Francia e Italia e che le Autorità si sono dimostrate disponibili ad affrontare la questione nella Commissione mista per la manutenzione del tracciato dei confini”. Camarille di natura tecnico-diplomatica che sono bastate a irrorare il campo della propaganda destrorsa di tutta quella retorica antifrancese che si muove sul filone “aridatece la Gioconda”.

 

Penso ci sia un limite nel servilismo nei confronti della Francia, e vederci derubare del Monte Bianco è davvero troppo. Pretendiamo che il governo si ricordi che lo stipendio glielo pagano gli italiani e non i francesi”, ha recitato con il cipiglio delle grandi arrabbiature Giorgia Meloni in un video su Instagram. E pure la pagina Twitter della Lega – Salvini premier non s'è tenuta al riparo da commenti radicali: “La Francia ci ruba il Monte Bianco e il governo non protesta. Vergogna”. Mentre per Silvia Sardone, da Bruxelles, la vicenda sarebbe una inequivocabile “sconfitta su tutti i fronti” che dimostra come “il governo non sia interessato a difendere i nostri confini. Non ci sorprende visto che non difendiamo i nostri interessi opponendoci all'immigrazione clandestina”. 

Meloni & Co. insomma sono convinti che per difendere l'onore italiano si debbano a tutti i costi preservarne i simboli. E quindi anche per le montagne, come per i dipinti, possano valere ingegno e diritti d'autore. 

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