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Conduttore sindaco

Nicola Porro: "Io sindaco di Roma? Piuttosto mi faccio un giornale".

Carmelo Caruso

"La destra cerca giornalisti perché non ha competenti. Forza Italia? Se fossi leader azzererei il 90 per cento dei dirigenti. La rivoluzione liberale di Salvini? Una minchiata se si evoca. Bisogna farla". La telefonata di Porro

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Dunque ti candiderai a Roma o diventerai il leader di Forza Italia? “Ma scherzi? Non ci penso proprio. Nessuna delle due”. Dicono che Massimo Giletti stia davvero pensando al Campidoglio e poi ci sei tu che sei l’intercambiabile Mediaset: conduttore di Quarta Repubblica, ma anche ospite di Stasera Italia, Fuori dal Coro. “Ma ti pare che Nicola Porro si candida a sindaco di Roma?”. E però, la voce continua a girare così come gira che ti vogliono offrire il partito. “E infatti chiamo al Foglio per smentire”. Veramente ti abbiamo cercato noi. “Ma adesso telefono io per mettere un po’ d’ordine”. Sei sicuro? “Cominciamo a dire che la possibilità non esiste e che non sono interessato a candidarmi”. Ma così non fai altro che confermare che ti cercano. “All’inizio pensavo che fosse una follia”. E’ più folle chiedere a Porro di fare il sindaco di Roma o sarebbe per Roma un’altra follia dopo Virginia Raggi? “A volte, le follie coincidono”.

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Dunque ti candiderai a Roma o diventerai il leader di Forza Italia? “Ma scherzi? Non ci penso proprio. Nessuna delle due”. Dicono che Massimo Giletti stia davvero pensando al Campidoglio e poi ci sei tu che sei l’intercambiabile Mediaset: conduttore di Quarta Repubblica, ma anche ospite di Stasera Italia, Fuori dal Coro. “Ma ti pare che Nicola Porro si candida a sindaco di Roma?”. E però, la voce continua a girare così come gira che ti vogliono offrire il partito. “E infatti chiamo al Foglio per smentire”. Veramente ti abbiamo cercato noi. “Ma adesso telefono io per mettere un po’ d’ordine”. Sei sicuro? “Cominciamo a dire che la possibilità non esiste e che non sono interessato a candidarmi”. Ma così non fai altro che confermare che ti cercano. “All’inizio pensavo che fosse una follia”. E’ più folle chiedere a Porro di fare il sindaco di Roma o sarebbe per Roma un’altra follia dopo Virginia Raggi? “A volte, le follie coincidono”.

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Proviamo a fare un’intervista seria. “Ma guarda che io sono serio. Lo ripeto non mi candido. Ti prego scrivilo. Ma ti pare che una città così complessa può essere guidata da un giornalista?”. E allora ci spieghi perché la destra anziché fare le primarie sta mettendo su un palinsesto? “Perché gli mancano i competenti. Quando sono a corto di buoni amministratori cercano tra i giornalisti”. Non dire che non ti piace essere cercato. “Dico che è come mettere la cipria. I giornalisti candidati sono politici incipriati”. Sicuro che non stai provando a scoraggiare Giletti? “Non è il caso di Massimo. Se vuoi ti dico tuttavia cosa farei da sindaco di Roma che, ripeto, non farò mai”. Ci dici anche cosa farai se dovessi diventare leader di Fi? “Da sindaco, grattacieli. Ingegneria e cemento, architetti e grandi eventi”. Passiamo a Fi. “Prima decisione: azzeramento del 90 per cento della classe dirigente di Fi. Andrebbero tutti cacciati. Fi non esiste senza Silvio Berlusconi. Tolto lui, c’è il nulla”. Sta cercando delfini. Dopo Toti ci sei tu? “Ma Berlusconi non è delfinabile. Uno che ha costruito Milano 2, Mediaset, Mediolanum insieme a Ennio Doris, Villa Certosa. Di cosa parliamo. Nessuno può avvicinarsi al Cav.”.

 

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Vuoi parlare di Matteo Salvini? Ci credi che porterà la Lega nel Ppe? “Premetto che mi viene l’allergia quando sento parlare di popolari, cristiano democratici. Nei popolari c’è tutto. C’è pure Orban. Ma cosa stanno a dire. La Lega deve avere un’idea per l’Italia”. Ci sta lavorando Giancarlo Giorgetti. Anche tu vuoi Giorgetti al posto di Salvini? “Giorgetti non è Giorgetti ma il giorgettismo. E’ una funzione indispensabile in ogni partito. E’ l’unico a cui lascerei fare la mia rassegna stampa, la zuppa, ogni mattina”. Non è il sopravvalutato di sinistra? “Magari la sinistra avesse uno come Giorgetti”. E Giorgia Meloni? “Ecco, la domanda è questa: chi è il Giorgetti della Meloni?”. Lo sai? “No. Mi auguro che non sia Daniela Santanché o Ignazio La Russa”.

 

Insomma, la Meloni ti piace o no? “Berlusconi e Salvini sono empatici mentre lei è umana. Spontanea. E’ una qualità unica”. Cosa ne pensi della rivoluzione liberale di Salvini? “Che l’annuncio mi sembra una gigantesca minchiata. Non basta evocarla per farla”. In pratica stai dicendo che non c’è speranza per la destra. “Al contrario. La più grande speranza per la destra è continuare ad avere contro questa sinistra”. Adesso parli da giornalista o da candidato? “Da giornalista. Do una notizia. Farò il mio giornale. Online”. Come si chiamerà? “Nicola Porro”. Sei tu il marchio? “Faccio l’editore di me stesso. Come si faceva nelle vecchie ditte”. E quale sarebbe la linea editoriale? “Contro lo statalismo etico. La penso come Baudelaire. Si scende all’inferno per piccoli passi”. Quindi fa il tribuno? “Se avessi davvero voluto farlo mi sarei candidato a Roma. Mi chiamano tribuno gli stupidi di Twitter, i giornalisti che si autopremiano. Tribuno? Io?”.

 

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