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Quando Borghi diceva: "Fossi greco voterei Alba Dorata"

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"Datemi pure del nazista, ma fossi greco voterei Alba Dorata". Era il dicembre 2014, alla vigilia delle elezioni parlamentari che portarono alla vittoria di Alexis Tsipras in Grecia, quando in Italia Claudio Borghi spiegava perché, se avesse dovuto votare per il parlamento di Atene, avrebbe votato il partito di neonazista guidato da Nikólaos Michaloliákos. Un partito che ieri il Tribunale di Atene ha definito senza mezzi termini "una organizzazione criminale", esprimendosi nell'ambito del processo per l'omicidio di un rapper antifascista avvenuto nel 2013.

"Io non ce la faccio per animo a essere al guinzaglio, a passare una vita ad aspettare i soldi degli altri...", dichiarava Borghi in un'intervista su ClassTv, nella quale argomentava tra le altre cose perché all'Italia sarebbe convenuto più della Grecia uscire dall'euro. Commentando le stesse elezioni, dove Alba Dorata si è poi confermata terzo partito, anche Matteo Salvini aveva espresso affinità con i neonazisti:  "Sul fatto che l'immigrazione vada bloccata siamo pienamente d'accordo", ha dichiarato in un'intervista ad Affaritaliani.it

 

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