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Duelli toscani

Renzi deluso dal risultato di Iv in Toscana (e da Giani)

In giunta con il Pd? "Non siamo affezionati alle poltrone"

David Allegranti

L'ex segretario del Pd: "Ci sarà un presidente della Regione del Pd, un vicepresidente del Pd, giustamente un assessore alla sanità del Pd. Se vogliono anche un presidente del Consiglio regionale del Pd va benissimo"

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S’è spezzata l’armonia fra Italia viva e il nuovo presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Ma anche fra Iv e il Pd. Pare che a Matteo Renzi e ai renziani – riportano Corriere Fiorentino e Repubblica  – non siano piaciute le parole che Giani ha affidato al Foglio nei giorni scorsi: “Renzi? È più quello che gli ho portato di quello che ho ricevuto”. Per questo Italia viva potrebbe non entrare in giunta e chiederebbe invece la presidenza del Consiglio. Può darsi anche che sia solo tattica per cercare di ottenere qualcosa di più significativo, visto il magro risultato delle elezioni regionali. D’altronde Renzi è abile nell’arte del rilancio continuo. Per ora, intanto, si registra parecchia freddezza (eufemismo) fra gli alleati di coalizione e di governo. “Giani è stato scorretto e non doveva dirla quella frase”, dice al Foglio una fonte di Italia viva. “Ma il Pd dove va con il 35 per cento in Toscana? Con 560mila voti su 860.000 presi dalla coalizione?”, incalza ancora la fonte vicina a Renzi, che ieri ha riunito i suoi iscritti toscani al teatro Puccini di Firenze.

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S’è spezzata l’armonia fra Italia viva e il nuovo presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Ma anche fra Iv e il Pd. Pare che a Matteo Renzi e ai renziani – riportano Corriere Fiorentino e Repubblica  – non siano piaciute le parole che Giani ha affidato al Foglio nei giorni scorsi: “Renzi? È più quello che gli ho portato di quello che ho ricevuto”. Per questo Italia viva potrebbe non entrare in giunta e chiederebbe invece la presidenza del Consiglio. Può darsi anche che sia solo tattica per cercare di ottenere qualcosa di più significativo, visto il magro risultato delle elezioni regionali. D’altronde Renzi è abile nell’arte del rilancio continuo. Per ora, intanto, si registra parecchia freddezza (eufemismo) fra gli alleati di coalizione e di governo. “Giani è stato scorretto e non doveva dirla quella frase”, dice al Foglio una fonte di Italia viva. “Ma il Pd dove va con il 35 per cento in Toscana? Con 560mila voti su 860.000 presi dalla coalizione?”, incalza ancora la fonte vicina a Renzi, che ieri ha riunito i suoi iscritti toscani al teatro Puccini di Firenze.

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L’ex presidente del Consiglio è un po’ deluso dal risultato di Iv in Toscana (“Speravamo in qualcosa di più”) ma ha comunque tirato una stoccata al suo ex partito: “Ci sarà un presidente della Regione del Pd, un vicepresidente del Pd, giustamente un assessore alla sanità del Pd. Se vogliono anche un presidente del Consiglio regionale del Pd va benissimo”.

 

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Quanto a Italia viva, “a differenza degli altri non siamo affezionati alle poltrone, si può dare una mano anche senza avere una poltrona”. Gli strappi però non sono limitati al solo governo regionale. Persino a Cascina, luogo simbolico dove la Lega vinse nel 2016 aprendo la porta alla conquista di Pisa e dove il Pd si è appena alleato con il M5s per il ballottaggio, Italia Viva ha tolto l’appoggio al candidato di centrosinistra. “Ma come? Renzi governa con i suoi ministri il Paese insieme ai 5stelle e non vuole sostenere il sindaco candidato a Cascina perché ha fatto con essi un’intesa locale?”, dice il governatore uscente Enrico Rossi. “In questo non c’è nessuna logica e nessuna coerenza politica se non quella di voler distinguersi a tutti i costi e di voler comandare senza averne i numeri e senza preoccuparsi dei danni che si fanno alla coalizione di centrosinistra. Io ho guardato e guardo con rispetto l’impegno di Renzi e di tanti ‘renziani’ per costruire una forza moderata e liberal-democratica alleata della sinistra; ma di fronte a questi fatti dico che non si deve cedere a nessun ricatto  e a nessuna imposizione”.

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