PUBBLICITÁ

il futuro del governo

Così Renzi annuncia che "la settimana prossima ci sarà una verifica di maggioranza"

"Stiamo pronti, se fossi in Zingaretti e Di Maio farei un rimpasto", dice il capo di Iv ai suoi

Valerio Valentini

L'ex premier spiega ai suoi parlamentari le strategie di Italia Viva. Il 24 ottobre ci sarà l'assemblea nazionale a Milano e si lancerà una nuova segreteria politica. "Io alla Nato? Non ho fondato un partito per abbandonarlo dopo un anno"

PUBBLICITÁ

Nicolas Carè, a quanto pare, lo ha preso in parola. “Chi vuole andarsene può farlo, senza rancori”, aveva detto mercoledì sera Matteo Renzi ai suoi parlamentari riuniti in videoconferenza. E così il deputato di Italia viva, catanzarese di origine ma australiano d'adozione, eletto nella circoscrizione estera nel 2018, lo ha fatto davvero. E alle 15.31 di oggi, sulla chat del partito, è apparso il messaggio: “Nicolas ha abbandonato”. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Nicolas Carè, a quanto pare, lo ha preso in parola. “Chi vuole andarsene può farlo, senza rancori”, aveva detto mercoledì sera Matteo Renzi ai suoi parlamentari riuniti in videoconferenza. E così il deputato di Italia viva, catanzarese di origine ma australiano d'adozione, eletto nella circoscrizione estera nel 2018, lo ha fatto davvero. E alle 15.31 di oggi, sulla chat del partito, è apparso il messaggio: “Nicolas ha abbandonato”. 

PUBBLICITÁ

Segnale, certo, di un movimento politico che, a uno anno dalla sua fondazione, e dopo il primo vero test elettorale, cerca ora di darsi nuovi connotati e nuovi obiettivi. Anche per questo Renzi ha deciso di dare una struttura territoriale più solida e diffusa, con coordinamenti regionali e una segreteria nazionale che dia a Iv tutti i crismi del partito tradizionale. Se ne parlerà a Milano, tra meno di un mese: perché è proprio lì, nel capoluogo lombardo, che il 24 ottobre, Covid permettendo, si svolgerà l'assemblea nazionale di Italia viva. “Questa è una macchina che c'è, e continuerà a correre”, ha detto l'ex premier ai suoi deputati e senatori, commentando i risultati delle recenti regionali e tracciando il solco che dovrà portare Iv “a essere competitiva in tutte le grandi città che andranno al voto, da Roma a Torino passando per Napoli, Milano, Bologna e Trieste”, con l'obiettivo di assestarsi, in quell'occasione, su una media del 10 per cento.

 

PUBBLICITÁ

Assai più ravvicinata, invece, è la scadenza che Renzi ha indicato rispetto al rapporto del partito col governo rossogiallo. Dove Iv dovrà restare, ha spiegato l'ex premier, “perché decidere è più importante che incidere”. Ma per farlo, appunto, bisognerà far sentire “la voce di noi riformisti”. E dunque? “E dunque la settimana prossima chiediamo un incontro di maggioranza su tutti i temi più importanti, e nei prossimi 15 giorni chiederemo una verifica di maggioranza”, ha detto Renzi, che ha ribadito l'importanza fondamentale del Recovery plan e delle sfide connesse con la prossima legge di Bilancio. Una verifica, ha convenuto il leader coi suoi parlamentari, che “non dovrà sembrare il nostro terzo tentativo di abbattere il governo”, per dirlo con le parole usate durante l'assemblea virtuale dal deputato lombardo Mauro Del Barba.  D'altronde, a giudizio di Renzi non sarà Iv a minare la precaria stabilità dell'esecutivo di Giuseppe Conte. “Un rimpasto a questo punto sarebbe la scelta più intelligente, e se fossi in Zingaretti e Di Maio lo farei nel giro di due settimane, perché poi diventerebbe più complicato”, ha spiegato. Aggiungendo che, nell'eventualità, “noi dovremo essere pronti, perché la nostra rappresentanza attuale nel governo, con soli 3 rappresentanti su 67 esponenti, è troppo esigua”. 

Insomma, Renzi sembra crederci davvero, nel futuro della sua creatura. Ed è per questo, allora, che c'ha tenuto a smentire, davanti alla sua truppa parlamentare, quelle voce insistenti su una sua volontà di cercare una sistemazione all'estero, magari sperando in quell'incarico di segretario generale della Nato di cui parecchio s'è parlato su vari giornali nei giorni passati. “Non mi sono giocato la faccia per poi andarmene dopo un anno e lasciarvi tutti”, ha rassicurato l'ex premier, lasciando che nei conciliaboli tra i suoi deputati prendesse consistenza la convinzione secondo cui la promozione a capo dell'organizzazione che guida l'Alleanza atlantica sarebbe stata una sorta di polpetta avvelenata cucinatagli dalla segreteria del Nazareno. “Volevano fare con Matteo quel che D'Alema fece con Prodi: procurargli una promozione prestigiosa all'estero per toglierselo dalle scatole”, si sono detti gli eletti di Iv. Prima che Renzi, quando mancavano pochi minuti alle dieci e trenta della sera, sciogliesse la seduta.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ