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I dieci milioni di download in Inghilterra

Basta sciocchezze, tracciamoci tutti

Proposta: tutti i giornali regalino uno spazio a Immuni, sabato prossimo, per spiegare perché avere più tracciamento significa avere più sicurezza, più salute e più libertà

Claudio Cerasa

Lo hanno fatto i giornali inglesi, con ottimi risultati. Lo possono e lo devono fare anche i giornali italiani. Nostra proposta: regaliamo tutti uno spazio a Immuni, sabato prossimo, per spiegare perché avere più tracciamento significa avere più sicurezza, più salute e più libertà. Chi ci sta?

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Non c’è neanche bisogno di dirlo: la possibilità di rifare i conti con una violenta ondata di ritorno da Covid-19 non può che mettere i brividi anche a chi ha la fortuna di vivere in un paese come il nostro, che tutto sommato, come ha riconosciuto ieri persino Angela Merkel, ha mostrato di essere pronto a gestire la stagione della convivenza con il virus meglio di altre nazioni europee.

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Non c’è neanche bisogno di dirlo: la possibilità di rifare i conti con una violenta ondata di ritorno da Covid-19 non può che mettere i brividi anche a chi ha la fortuna di vivere in un paese come il nostro, che tutto sommato, come ha riconosciuto ieri persino Angela Merkel, ha mostrato di essere pronto a gestire la stagione della convivenza con il virus meglio di altre nazioni europee.

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Fino a oggi, la capacità di convivere in modo non isterico con il virus da parte dell’Italia è stata frutto di un felice connubio tra (a) uno stato che ha mostrato un’efficienza sulla quale in pochi fino a qualche tempo fa avrebbero scommesso (“Il governo italiano ha mostrato al mondo come essere responsabili in tempi di pandemia”, ha scritto ieri il Guardian) e (b) un numero impressionante di cittadini che ha mostrato una disciplina sulla quale in pochi fino a qualche tempo fa avrebbero scommesso (secondo l’ultimo report del Viminale relativo alle operazioni di monitoraggio anti Covid, la percentuale di sanzionati sul numero dei controllati è pari allo 0,2 per cento).

 

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Lo stato, pur potendo fare certamente di più, sta facendo il suo. I cittadini, pur potendo fare certamente di più, stanno facendo il loro. Si può dire lo stesso dei giornali? Lo spunto di riflessione ci è venuto osservando un fatto interessante accaduto nel fine settimana sulla stampa inglese. La Gran Bretagna, come sappiamo, si trova in una situazione complicata. Il primo ministro, Boris Johnson, ha messo in atto alcuni nuovi lockdown mirati e secondo il Times il governo starebbe studiando anche l’opzione dei cosiddetti “lockdown dei contatti sociali”, con chiusura totale per quattordici giorni di pub e ristoranti. Per cercare di sensibilizzare i cittadini ad adottare atteggiamenti ancora più responsabili, il ministero della Salute ha offerto a tutti i giornali la possibilità di pubblicare una pubblicità speciale in prima pagina, dal valore più simbolico che economico. E così, sabato e domenica, chiunque abbia sfogliato i giornali inglesi non ha potuto fare a meno di notare che sulle prime pagine dei quotidiani vi era una pubblicità identica per tutti: “All together. Big app download weekend”. Senso dell’operazione: invitare lettori e cittadini a farsi forza e a scaricare in massa la nuova app – si chiama Nhs Covid – per il tracciamento del coronavirus lanciata dal governo inglese il 24 settembre. L’operazione è stata un successo. Nel giro di pochi giorni, la app è stata scaricata da sei milioni di persone e a cinque giorni dal suo lancio il numero di download della app è arrivato a quota 10 milioni. Quattro milioni in più, per capirci, rispetto al numero di persone che hanno fatto lo stesso in Italia (a oggi, sono 6,4 milioni le persone che hanno scaricato Immuni) a fronte di un’app come quella inglese che non ha fatto altro che copiare lo stesso tipo di tecnologia utilizzata dall’Italia per la sua Immuni (tecnologia Bluetooth, con interfaccia sviluppata da Google e Apple). E qui arriviamo al punto.

  

 

In Italia, Immuni ha fatto il suo dovere – dal 1° giugno al 27 settembre ha riscontrato 316 casi positivi, inviando 4.852 notifiche; e nel solo mese di settembre ha segnalato 161 casi positivi, inviando 2.974 notifiche. Mentre il suo dovere non lo ha fatto fino in fondo chi si occupa di informazione e chi dovrebbe spiegare ai propri lettori che scaricare Immuni non è un atto di lesa maestà nei confronti della nostra privacy (curioso paese quello che si indigna per Immuni e che non si indigna per i trojan) ma è un atto di responsabilità che può avere un doppio e utile scopo: aiutare il sistema sanitario a monitorare meglio le eventuali trasmissioni e consentire alle persone potenzialmente contagiate di adottare le misure necessarie per prevenire il possibile contagio con altre persone. E allora piccola proposta, rivolta a tutti i giornali, di carta e online: sabato regaliamo tutti una pagina del nostro giornale a Immuni e spieghiamo ai lettori perché avere più app scaricate individualmente significa avere più possibilità di avere meno restrizioni generali di libertà nel futuro. Meno gnagnera, più Immuni. Chi ci sta?

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