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Avanti, c'è posto

Roma, l'esercito degli autocandidati del Pd: Cirinnà, Caudo, Ciani. E poi Alfonsi e Zevi. Spunta anche Ghini

A colpi di interviste sui giornali e dichiarazioni proliferano i passi avanti di chi punta al Campidoglio nel nome del centrosinistra. Ma non di Zingaretti che non ha ancora chiuso su mister x

Simone Canettieri

Presidenti di municipio, parlamentari, consiglieri regionali: tutti si dicono pronti, tutti dicono Campidoglio ti amo. E non mancano gli attori, certo. La corsa per le comunali è già partita. In ordine più sparso che mai

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Un esercito. In ordine sparso. Chi si autocandida di qua, chi fa un passetto in avanti di là.  Nel fantastico mondo del centrosinistra la corsa per le comunali di Roma del 2021 è già partita. Ma come certi trenini si sa dove partono, ma mai dove finiscono. Mancano i pezzi di novanta pronti al grande salto,  tuttavia proliferano al contrario le ambizioni di tutti coloro che puntano a un posto, seppur piccolo, al sole.

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Un esercito. In ordine sparso. Chi si autocandida di qua, chi fa un passetto in avanti di là.  Nel fantastico mondo del centrosinistra la corsa per le comunali di Roma del 2021 è già partita. Ma come certi trenini si sa dove partono, ma mai dove finiscono. Mancano i pezzi di novanta pronti al grande salto,  tuttavia proliferano al contrario le ambizioni di tutti coloro che puntano a un posto, seppur piccolo, al sole.

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Rendite di posizioni, strategie interne. E così sotto la voce "le tre C" ecco in ordine di apparizione sulla scena: Monica Cirinnà, senatrice del Pd e moglie del sindaco di Fiumicino già vicepresidente della Regione ai tempi di Marrazzo, Esterino Montino. E poi c'è il consigliere regionale Paolo Ciani, espressione del movimento Demos e soprattutto della comunità di Sant'Egidio. Da 35 anni, come ha tenuto a ribadire a un'intervista ad Avvenire, al fianco delle periferie e dei più deboli. E quindi c'è subito un derby: Cirinnà paladina dei diritti, Ciani degli ultimi. Miscele care alla sinistra che però si disgiungono e producono due candidati in lizza. Ma per cosa? Per le primarie? Non si sa se ci saranno, Intanto, spunta la terza C: è quella di Giovanni Caudo, già assessore all'Urbanistica ai tempi di Ignazio Marino e grande promotore del progetto originario dello stadio della Roma a Tor di Valle. Adesso il prof è il presidente del III municipio, quello di Montesacro. E anche lui ha deciso di  provare i brividi del momento: sogna il Campidoglio, vuole pesarsi. Seguono, come sempre in questi casi, interviste e dichiarazioni. A volte più dritte, altre più liftate.

 

D'altronde fino a quando il Nazareno non indica l'uomo forte per la Capitale (il sogno proibito rimane David Sassoli) vale tutto. E tutti mandano messaggi a Nicola Zingaretti, che nella sua Roma si gioca un partita diversa rispetto a quella delle altre grandi città che andranno al voto (Milano, Bologna, Torino, Napoli) la prossima primavera.

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E quindi? Intanto, avanti c'è posto: Tobia Zevi è il presidente dell'osservatorio "Roma puoi dirlo forte". Una piattaforma di ascolto, con un giro nelle piazze della Capitale partito lo scorso agosto. "Primarie subito", reclama l'esponente vicino al Pd. Con un sottinteso: "Io ci sono!". E quindi la lista si allunga e poi si allarga. E allora Sabrina Alfonsi, per esempio? La presidente del I municipio, quello del centro storico, da 4 anni è l'opposizione amministrativa a Virginia Raggi. C'è anche lei nella corsa che porta al colle capitolino. Stesso schema anche in questo caso: intervista, toc toc, dovrete fare i conti anche con me. E davvero non si finisce più di contarli tutti questi autocandidati. Che iniziano a crescere anche nella mitologica società civile: Massimo Ghini, regista e attore da sempre a sinistra e con un'esperienza anche consigliere comunale, ha detto che quasi quasi potrebbe farci un pensierino anche lui.    

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