PUBBLICITÁ

le due anime della sinistra

Il Pd di fronte al dilemma Rdc

Luciano Capone

Gli scontri Boeri-Tridico e Bonaccini-Barca sui limiti del Reddito di cittadinanza interrogano il partito guidato da Zingaretti sul rapporto col M5s e sulla sua identità

PUBBLICITÁ

Roma. Sul Reddito di cittadinanza (Rdc) si sono scontrati il presidente dell’Inps Pasquale Tridico e il suo predecessore Tito Boeri. L’economista della Bocconi, a “Piazzapulita”, ha dichiarato che secondo calcoli fatti all’Inps “la metà dei percettori del Rdc sono evasori”. Tridico ha replicato alla Stampa con toni insolitamente duri, accusando Boeri di fare “chiacchiere da bar” e dire “castronerie”: “In Italia abbiamo una stima di 3 milioni di evasori e il nero pesa circa 120 miliardi – ha detto il presidente dell’Inps –, se la metà dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, che sono un milione e mezzo, frodassero tutti il fisco vuol dire che aiuteremmo persone con ricchezze fino a 60 miliardi di euro”. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Roma. Sul Reddito di cittadinanza (Rdc) si sono scontrati il presidente dell’Inps Pasquale Tridico e il suo predecessore Tito Boeri. L’economista della Bocconi, a “Piazzapulita”, ha dichiarato che secondo calcoli fatti all’Inps “la metà dei percettori del Rdc sono evasori”. Tridico ha replicato alla Stampa con toni insolitamente duri, accusando Boeri di fare “chiacchiere da bar” e dire “castronerie”: “In Italia abbiamo una stima di 3 milioni di evasori e il nero pesa circa 120 miliardi – ha detto il presidente dell’Inps –, se la metà dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, che sono un milione e mezzo, frodassero tutti il fisco vuol dire che aiuteremmo persone con ricchezze fino a 60 miliardi di euro”. 

PUBBLICITÁ

 

Nella foga della replica, Tridico non si rende conto di aver detto lui un’enorme castroneria: che la metà dei percettori di Rdc sia evasore non vuol dire che la metà degli evasori percepisca il Rdc (inoltre i 60 miliardi evasi sarebbero di reddito e non di ricchezza). In ogni caso,  quelle di Boeri non sono “chiacchiere da bar”, ma elaborazioni e stime della “Direzione studi e ricerche” dell’Inps presentate a febbraio in un seminario dell’Istituto guidato da Tridico. Il modello di microsimulazione dell’Inps, che unisce i dati del Rdc ad altre banche dati (dichiarazioni fiscali e catastali, indagine Istat-Silc), fa emergere due elementi importanti: il 50% dei percettori di Rdc non è povero (quindi evade) e appena il 14% dei poveri relativi percepisce il Rdc. L’attacco scomposto di Tridico a Boeri porta a due considerazioni, una istituzionale e l’altra politica. La prima riguarda l’inadeguatezza del presidente dell’Inps, che ha piegato l’istituzione alle esigenze di propaganda del partito, il M5s, che lo ha nominato. Era già capitato, in modo più evidente, lo scorso dicembre quando Tridico aveva dichiarato che il Rdc ha ridotto del 60% la povertà assoluta. Il dato era clamorosamente falso – come avevamo segnalato – e infatti dopo pochi mesi è stato smentito dalle statistiche ufficiali dell’Istat. Ora, sempre per difendere il provvedimento-bandiera del M5s, Tridico arriva a sacrificare definitivamente la sua reputazione di presidente dell’Inps e di economista: prima ignorando i dati della “Direzione studi e ricerche” dell’Inps esposti da Boeri; e poi confondendo due insiemi distinti (“la metà dei percettori di Rdc è composta da evasori” è diverso da dire “la metà degli evasori prende il Rdc”).

 

PUBBLICITÁ

L’altro piano rilevante di questa discussione è quello politico. Sempre nei giorni scorsi, oltre alla polemica Tridico-Boeri, sul Rdc c’è stato anche uno scontro tra Fabrizio Barca, ex ministro del governo Monti ed economista influente nella sinistra, e Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna. In un’intervista al Qn Bonaccini ha criticato il Rdc dicendo che il sussidio lascia le persone “sul divano”, mentre lo stato dovrebbe spingerle verso il lavoro: “A una persona che non lavora posso pure dare per un certo periodo un assegno perché è nella disperazione, ma è il lavoro che dà dignità”. Barca ha risposto a Bonaccini di “vergognarsi” perché le sue parole colpevolizzano i poveri: “E osa dirlo con un 10 per cento di italiani senza risparmi per chiudere il mese. Vergogna!”. Il battibecco su Twitter tra l’economista ascoltato dalla segreteria del Pd e uno dei principali esponenti del Pd non è una semplice scaramuccia social. Lo scontro tra Bonaccini e Barca, come quello tra Boeri e Tridico, indica due questioni ancora aperte nel Pd: da un lato valutare l’efficacia del Rdc mette in discussione il rapporto con il M5s, dall’altro parlare della visione alla base del Rdc interroga le anime del Pd sull’identità del partito. Sono due questioni che il segretario Nicola Zingaretti ha preferito non affrontare, ma che non può rinviare all’infinito.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ