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Tuca Tuca a Palazzo Chigi

Il Pd avverte Conte sul rimpasto: "Peseranno i voti di Iv e M5s alle regionali"

Il messaggio del Nazareno agli alleati. Intanto le ministre De Micheli e Catalfo entrano nel mirino di dem e grillini

Simone Canettieri

Il rimpasto secondo il Nazareno: “I voti dei partiti alle regionali avranno un peso”. Ma niente Crimi al tavolo

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E’ come il Tuca Tuca, questo rimpasto. Un balletto avvolgente fatto di smentite e rapide accelerazioni. Ti tocco e scappo. E poi ti ritocco. E allora se basta la parola a far venire l’orticaria al presidente Giuseppe Conte (“E’ un termine vecchio”), dalle parti del Pd lo negano, ma forse senza tanta convinzione. “Io? Giammai”, mette subito le mani avanti Andrea Orlando che forse punta – ma qui i silenzi valgono oro – a ritornare nella squadra di governo. Lo stesso pensiero stupendo che attraversa i capigruppo di Camera (Graziano Delrio) e Senato (Andrea Marcucci).

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E’ come il Tuca Tuca, questo rimpasto. Un balletto avvolgente fatto di smentite e rapide accelerazioni. Ti tocco e scappo. E poi ti ritocco. E allora se basta la parola a far venire l’orticaria al presidente Giuseppe Conte (“E’ un termine vecchio”), dalle parti del Pd lo negano, ma forse senza tanta convinzione. “Io? Giammai”, mette subito le mani avanti Andrea Orlando che forse punta – ma qui i silenzi valgono oro – a ritornare nella squadra di governo. Lo stesso pensiero stupendo che attraversa i capigruppo di Camera (Graziano Delrio) e Senato (Andrea Marcucci).

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Portatori di sensibilità diverse al Nazareno e i primi a scuotere la testa quando osservano “certe gente che fa il ministro”. E allora: perché non io? L’unico a non volerlo, il rimpasto, è proprio Conte. Perché, come lo sentono ripetere spesso a Palazzo Chigi, “queste cose si sa come si aprono ma mai come si chiudono”. E così scatta il Tuca Tuca (Mi fai impazzire / anche se dici sempre no).

 

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Nicola Zingaretti non ne parla pubblicamente, ma in privato condivide ragionamenti di questo tenore: se veramente ci sarà il rimpasto non potrà non tener conto del risultato delle regionali. E soprattutto della forza dei partiti della maggioranza, al di là della rappresentanza parlamentare. Cosa significa? Fatti salvi scenari da tregenda (6-1 o 5-2 per il centrodestra), non è escluso che sul tavolo delle trattative piombino anche altri numeri: quanto valgono il M5s e Italia Viva? I primi rischiano di scendere, o meglio piombare, sotto alla soglia psicologica del 10 per cento ovunque (eccetto forse in Campania e in Puglia); i secondi, se la Toscana e la Puglia dovessero riservare poche gioie, si troverebbero più che in difficoltà. E così, in questo quadro, la premiata forneria di palazzo Chigi potrebbe aprire i battenti. “Ma non vogliamo trattare con Crimi”, dicono con affetto dal Pd.

In questo ballo (che però non è una taranta) come capita sempre più spesso al Nazareno quando si parla di squadra, si finisce con l’accostarsi a lei: Paola De Micheli, titolare dei Trasporti, nel mirino del suo quartier generale. “Ma solo perché sono donna”, si difende la ministra, consapevole di usare, oltre al suo lavoro, anche questa arma, che funziona sempre. Anche nel M5s qualcosa si muove. E anche con estrema velocità. A sorpresa Lucia Azzolina, titolare della Scuola, è più solida che mai. Tra le alte sfere pentastellate (ha ottimi rapporti con Luigi Di Maio e l’altro giorno le ha telefonato anche Beppe Grillo), ma anche all’esterno. La Cisl ieri le ha teso la mano e l’altro giorno da Vo’ il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha ringraziata per il lavoro svolto.

Una rete di protezione che dovrebbe tenerla al riparo dai cambi. Al contrario di Nunzia Catalfo, titolare del Lavoro, accusata di eccessiva subalternità ai sindacati e, come raccontano i grillini di governo, “non all’altezza di gestire i soldi del Recovery fund”. E anche nel suo caso si scaldano a bordocampo i possibili sostituti. Con uno scambio Pd-M5s tra Infrastrutture e Lavoro. Voci, sussurra e grida. In attesa del responso delle regionali, non rimane che il Tuca Tuca. Ma da lunedì cambierà la musica.

 

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