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“Ho simpatia per Giani, non caccio migranti. Se vinco in Toscana non finisce il mondo”. Parla Ceccardi

Carmelo Caruso

Sfida Giani, non citofona, modera Salvini ("Ma gli devo tutto"). In Toscana dicono che potrebbe farcela e che ha quasi paura di vincere. Intervista a Susanna Ceccardi

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Partiti, sindacati, pensionati. In Toscana sono tutti contro di lei dunque c’è davvero il pericolo che vinca lei? “Di sicuro io non sono contro di loro”. Non è contro la sinistra? “Sto sfidando la sinistra ma non alzerò i toni. Non io. Non li inseguirò”. La sinistra che in Toscana ha scoperto di poter (anche) perdere sta inseguendo Susanna Ceccardi, questa ex sindaca di Cascina, europarlamentare della Lega, che oggi, dicono, abbia quasi paura di vincere. E’ vero che adesso teme di farcela? “Non ho paura di farcela. Ma sento un grande peso, sento la responsabilità. Se non dico ‘vinciamo’ è perché so che chi vincerà avrà un compito difficilissimo. Le imprese in ginocchio ci chiederanno risposte”. Quindi conferma che ha paura. “Assolutamente no. Sono stata eletta sindaco a Cascina dopo settant’anni di monocolore rosso. Ho risanato il bilancio. Mi sono affidata ai competenti. Ce l’ho fatta”.

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Partiti, sindacati, pensionati. In Toscana sono tutti contro di lei dunque c’è davvero il pericolo che vinca lei? “Di sicuro io non sono contro di loro”. Non è contro la sinistra? “Sto sfidando la sinistra ma non alzerò i toni. Non io. Non li inseguirò”. La sinistra che in Toscana ha scoperto di poter (anche) perdere sta inseguendo Susanna Ceccardi, questa ex sindaca di Cascina, europarlamentare della Lega, che oggi, dicono, abbia quasi paura di vincere. E’ vero che adesso teme di farcela? “Non ho paura di farcela. Ma sento un grande peso, sento la responsabilità. Se non dico ‘vinciamo’ è perché so che chi vincerà avrà un compito difficilissimo. Le imprese in ginocchio ci chiederanno risposte”. Quindi conferma che ha paura. “Assolutamente no. Sono stata eletta sindaco a Cascina dopo settant’anni di monocolore rosso. Ho risanato il bilancio. Mi sono affidata ai competenti. Ce l’ho fatta”.

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Per fermare la Ceccardi si sta mobilitando il Pd, con i suoi ministri, e poi Carlo Calenda, Matteo Renzi che per convincere gli indecisi ha paragonato la battaglia di Toscana a quella di Lepanto perché domenica “è uno scontro fra Toscana e Padania”. Sarà allora uno scontro di civiltà? Lo chiediamo alla Ceccardi. “Si deciderà chi deve governare la Toscana. Non comprendo tuttavia questa ostilità verso la Lombardia che ha molto sofferto. Se vogliamo poi dirla tutta mi sembra che sia la segretaria regionale del Pd, Simona Bonafè, a essere nata a Varese”. Eugenio Giani che è un galantuomo ha detto che con la Lega, e quindi con la Ceccardi, si rischia la “colonizzazione della sanità”, la messa in discussione del modello toscano che è il buon modello che funziona. La salute è finita per essere l’argomento, la separazione dei mondi. Sanità pubblica o privata? “Io difenderò il modello toscano. La sanità pubblica è un valore. I piccoli ospedali sono stati depotenziati dalla sinistra e non certo da me. Non ci sarà la colonizzazione”. E c’è sicuramente della bella astuzia nelle parole della leghista che vuole andare oltre la Lega.

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Raccontano che solo per lei Matteo Salvini si è fatto cavelier servente e non abbia fatto lo “smoderato”, non il barbaro padano, ma il segretario che si fa da parte per lasciare la parte alla candidata. Che dice? Dobbiamo ringraziarla per questa buona educazione elettorale? “Salvini ha un lato umano che è emerso poco e che nessuno ha mai raccontato. A Matteo devo tutto, ci conosciamo da una vita. Posso solo dirgli grazie”. Siete ancora in tempo per fare qualche citofonata agli spacciatori come in Emilia. Che ne pensa? “Che io non saprei a chi citofonare. Incontri tanti, ma porta a porta”. Dario Nardella, e lo ha detto al Foglio, ha ricordato che lei è la sindaca del peperoncino ma che la Toscana non si governa con lo spray. “E a Nardella rispondo che mi dispiace, ma che lo comprendo. E’ rimasto l’ultimo baluardo del Pd tanto che sta oscurando Giani. Ho rispetto per Nardella e spero di poter lavorare presto con lui”. E di Giani? “E’ una persona per bene. Una brava persona. Nutro anche della simpatia. Se dovesse andare male temo che gli addosseranno la sconfitta”.

Giani difeso dalla Ceccardi è un notevole colpo di teatro. “Infatti dico che se vinco lo ascolterò, ma che non posso, purtroppo, attendermi buoni consigli da lui. E’ un politico di lungo corso ma non ha mai amministrato. Io sì”. Ha amministrato Cascina che è un grande comune ma la Regione è un’altra cosa. E lei replica che ha un programma e che ha provato anche a depositarlo ma che la legge elettorale toscana non lo permette. “Solo per dire che io le idee ce l’ho”. La sinistra, e forse è questo il grande guaio, è piena di programmi. “Ma sa cosa ha detto la lista che sostiene Giani dello stesso Giani? Che è moscio e che lo sostiene solo perché bisogna fermare le destre”. Renzi che la vuole fermare nella sua Toscana ha dichiarato che Ceccardi è un’influencer. E’ più brava lei di Chiara Ferragni? “Sono un’amministratrice, ma mi sembra che il Pd abbia fatto di tutto per accaparrarsi Chiara Ferragni. Influencer io?”. Ci proviamo. Firenze non la voterà. Sono i soliti radical chic? “Quelli che abitano a Firenze non sono radical chic”. Se vince, una caccia all’immigrato, come ai vecchi tempi, almeno una, non la farà? “Gli immigrati vengono ai nostri comizi. Dicono che se vinco io ci sarà il far west. A Cascina le persone sono felici”. Dicono anche che se vince lei finisce tutto: il Pd, il governo. Finirà tutto? “Finirà solo un monopolio in Toscana come finiscono tutti i monopoli. Spero solo di essere io la donna che avrà il privilegio di farlo cadere”.

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