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Passeggiate romane

Il boomerang di Bonaccini

L'apertura del governatore emiliano a Matteo Renzi si rivela un clamoroso autogol. Il Pd pensa intanto a come cavalcare la probabile vittoria del Sì al referendum: "Se si vince è anche merito nostro"

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Al Nazareno sono convinti che l’uscita di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, sul rientro di Matteo Renzi sia stata un boomerang per il presidente della Regione Emilia-Romagna. Che infatti il giorno dopo ha cercato di precisare. Però dalla sede del Pd è stato dato l’ordine di non cavalcare la vicenda, soprattutto in vista delle regionali. “Nessuna polemica, ora bisogna pensare al voto”, ha ordinato Zingaretti.

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Al Nazareno sono convinti che l’uscita di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, sul rientro di Matteo Renzi sia stata un boomerang per il presidente della Regione Emilia-Romagna. Che infatti il giorno dopo ha cercato di precisare. Però dalla sede del Pd è stato dato l’ordine di non cavalcare la vicenda, soprattutto in vista delle regionali. “Nessuna polemica, ora bisogna pensare al voto”, ha ordinato Zingaretti.

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Tutti zitti, quindi, salvo qualche uscita di deputati. Anche se anche le reazioni sui social dei militanti non sono state positive a questa apertura di Bonaccini. Il Pd vuole valorizzare la probabile vittoria del Sì al referendum. E per questo molto probabilmente lunedì allestirà una sala stampa al Nazareno proprio per commentare i primi dati che usciranno. “D’altronde – spiegano dalla sede del Pd – quasi l’80 per cento dei nostri elettori voterà Sì. E inoltre, dopo la nostra direzione, i Sì hanno avuto un grande balzo in avanti. Segno che la nostra decisione sul Sì, nonostante qualche polemica interna, ha avuto l’appoggio dei nostri militanti. E quindi, perché lasciare tutto lo spazio solo a Di Maio?".

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Una delle accuse che lanciano dal Pd a Conte è di non essersi occupato delle elezioni, almeno chiudendo quei dossier da tempo lasciati aperti e che coinvolgono le regioni dove si vota. In particolare la Puglia, dove la vicenda Ilva, a Taranto, è da troppo tempo aperta. Ecco allora che ieri, proprio per sottolineare le mancanze del governo (e in particolare del ministro Stefano Patuanelli) dal Pd hanno presentato un piano proprio per Taranto e l’Ilva.

 

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Presenti addirittura i ministri Gualtieri, Provenzano e Boccia. Ad assistere alla chiusura della Festa dell’Unità da parte del segretario Zingaretti, a Modena, era presente un solo ministro, Enzo Amendola. Degli altri sei (la delegazione Pd è formata da sette ministri), nessuna traccia. Ma magari erano tutti impegnati per la campagna elettorale.

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