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Ci vuole decisionismo politico per sbloccare le opere pubbliche. Parla De Micheli

Annalisa Chirico

"La Gronda si farà", la "riscrittura della concessione ad Aspi e del Piano di investimenti è quasi completata" e anche per Alitalia la svolta è imminente. La ministra delle infrastrutture ci spiega come sbloccare l'Italia

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Preferisce essere chiamata “ministra”, così dice, ma chi la conosce bene sa che Paola De Micheli bada poco alle desinenze. Alla guida di un ministero decisivo per la Recovery italiana, in questi giorni di campagna elettorale la donna che guida il dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti si divide tra comizi, incombenze ministeriali e impegni di mamma, perciò la prima domanda che le rivolgiamo è se le rimanga il tempo per una messimpiega. “Guardi, questa è la parte più bella della mia esperienza politica – risponde lei con il suo inconfondibile accento piacentino – Viaggiare, stare a contatto con le persone, guardarsi negli occhi, confrontarsi fanno parte della mia vita, non solo in campagna elettorale. Dopo la rinuncia forzata imposta dal lockdown ho ripreso con piacere a frequentare le iniziative pubbliche, nel rigoroso rispetto delle regole di distanziamento e di ogni precauzione necessaria. Ovvio che ho una vita complicata ma, come tutte le donne, sono molto organizzata”.

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Preferisce essere chiamata “ministra”, così dice, ma chi la conosce bene sa che Paola De Micheli bada poco alle desinenze. Alla guida di un ministero decisivo per la Recovery italiana, in questi giorni di campagna elettorale la donna che guida il dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti si divide tra comizi, incombenze ministeriali e impegni di mamma, perciò la prima domanda che le rivolgiamo è se le rimanga il tempo per una messimpiega. “Guardi, questa è la parte più bella della mia esperienza politica – risponde lei con il suo inconfondibile accento piacentino – Viaggiare, stare a contatto con le persone, guardarsi negli occhi, confrontarsi fanno parte della mia vita, non solo in campagna elettorale. Dopo la rinuncia forzata imposta dal lockdown ho ripreso con piacere a frequentare le iniziative pubbliche, nel rigoroso rispetto delle regole di distanziamento e di ogni precauzione necessaria. Ovvio che ho una vita complicata ma, come tutte le donne, sono molto organizzata”.

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Confindustria, per bocca del presidente Carlo Bonomi, è tornata a chiedere la lista dei cinquanta commissari che dovrebbero sbloccare le opere. Lei è in grado di indicare un orizzonte temporale? “Ho sempre sostenuto che i commissari sono uno degli strumenti per sbloccare le infrastrutture, quelle paralizzate da contenziosi o da stratificazioni amministrative complicate. L’elenco è pronto, aggiornato, e lo invierò martedì al premier Conte. Vorrei che tutti fossimo consapevoli che spesso le opere pubbliche si fermano perché manca una decisione politica. Per questo dobbiamo aprire i cantieri utilizzando la cassetta degli attrezzi esistente, perché questo è assolutamente possibile”.

A proposito di opposizioni politiche: a Genova la Gronda, tanto vituperata da Beppe Grillo, si farà oppure no. “La Gronda si farà. C’è il progetto e il via libera arriverà non appena sarà pronto il nuovo testo della concessione autostradale di Aspi con il relativo piano economico finanziario. Tra le opere previste dal Piano degli investimenti ci sarà la Gronda”.

A proposito di Aspi: a luglio il Governo ha annunciato l’accordo per una graduale uscita di scena della famiglia Benetton con l’ingresso di Cdp. Poi non se n’è saputo più nulla. “In queste settimane abbiamo affrontato con grande scrupolo la trascrizione giuridica ed economica dell’accordo del 14 luglio perché esigiamo che tutti gli impegni assunti da Atlantia vengano rispettati. La riscrittura della concessione ad Aspi e del Piano di investimenti è quasi completata: lo scorso 2 settembre abbiamo inviato il testo ad Aspi. Anche sul fronte più delicato del nuovo assetto societario è stato realizzato un lavoro dettagliato e scrupoloso in agosto dal Governo e da Cdp che sta arrivando a compimento”.

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Su Alitalia la newco è pronta per il decollo? “Anche quello di Alitalia non è certo un dossier semplice ma ci siamo imposti una vera e propria svolta nella storia della società: la firma del decreto di costituzione è imminente. Nella particolare fase che stiamo vivendo sono convinta che lo Stato debba guidare una grande trasformazione come quella del settore aereo. La newco sarà senza debiti e avrà un piano industriale nel segno di una forte discontinuità con il passato, con alcune scelte strategiche per il rilancio non solo trasportistico ma anche geopolitico del nostro Paese. Fondamentale la scelta delle rotte che con la graduale ripresa del mercato si riposizioneranno sul medio e lungo raggio, settori tradizionalmente penalizzati a danno del turismo e dell’imprenditoria”.

Il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha evidenziato la necessità che l’Italia presenti pochi progetti, con un cronoprogramma chiaro e verificabile. Allo stato attuale, se ne contano oltre seicento… “Abbiamo già presentato le nostre proposte ispirate al piano Italia Veloce in relazione alle risorse europee. In seno al Comitato interministeriale discuteremo le priorità in maniera collegiale. Credo che sulle scelte strategiche di cui ha bisogno l’Italia esista un’ampia condivisione”.

Per accedere alle risorse di Next Generation EU, l’Europa chiede all’Italia la riforma della pa e della giustizia. Questo governo è abbastanza forte per realizzarle? “La presa di coscienza della necessità di queste riforme è di tutto il Paese, anche sull’onda dell’emergenza Covid. Abbiamo già iniziato: il decreto Semplificazioni, ad esempio, contiene una serie di misure importanti per velocizzare le opere pubbliche che incidono su tutti i passaggi della filiera amministrativa e realizzativa”.

La sua idea di una pista ciclabile da realizzare sul Ponte che collegherebbe l’Italia continentale con la Sicilia ha suscitato una canea di critiche. Perché? “Ho detto una cosa semplice: qualora si optasse per la costruzione di un ponte sullo Stretto, questo dovrebbe avere un collegamento stradale, ferroviario e anche ciclabile, come succede lungo tanti viadotti in tutto il mondo, quelli costruiti nel passato come Brooklyn e il Golden Gate, e quelli in progetto per il futuro”. I primi attacchi sono venuti da alcuni suoi colleghi di partito… “Le opere non si decidono sulla base dell’emotività. Non si ragiona così: si studia, si approfondisce, si discute e si decide. Per questo abbiamo insediato una commissione interna (e gratuita) al Mit che ci aiuterà a misurare l’utilità e la tipologia dell’eventuale collegamento tra Reggio Calabria e Messina”.

Da più parti si invoca il “modello Genova” per tutte le grandi opere in Italia. Si può fare davvero? “Il nuovo ponte San Giorgio è un simbolo di rinascita per tutta l’Italia ma non possiamo dimenticare che è nato in condizioni irripetibili e da una tragedia immane. Dobbiamo arrivare prima, e fare in modo che non accada più. Non illudiamoci che esista un modello miracolistico che risolve tutti i problemi: il lavoro quotidiano, il senso di responsabilità, la capacità di prendere decisioni sono le risposte alla domanda di opere utili per il Paese”.

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Al di là di un’apparente unità, il Pd è spaccato sulla riduzione del numero dei parlamentari. Lei come voterà? “Ho dato un contributo alla costruzione di questo Governo anche rispetto a una questione di primaria importanza del programma, quella delle riforme e del taglio dei parlamentari”.

Il problema è che non si vedono le riforme, solo il taglio. “Da oltre dieci anni, il Pd si approccia alle riforme costituzionali con grande lungimiranza. Voterò sì per coerenza e per cambiare, per portare avanti altre riforme, come ha chiesto il segretario del Pd Nicola Zingaretti”.

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Lei ha dichiarato recentemente che il premier Conte godrebbe di una “grande popolarità”: ne è proprio convinta? “Non lo dico io ma i numeri del suo gradimento. Il presidente è il punto di riferimento dell’alleanza che regge questo Governo e sono convinta arriverà al termine del suo mandato”.

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