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Cts e confusione. Ma le scuole si possono riaprire con ottimismo

Carmelo Caruso

Il comitato tecnico-scientifico dice che il rischio è lieve. Ma sulla scuola continua il concorso di idee: tassisti, fattorie, infermieri

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Roma. Soluzioni non ne sono arrivate, “e credetemi è frustrante non poter dare certezze granitiche”. E però, mentre Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, ieri, veniva ascoltato dalla commissione Cultura della Camera, tutti, anche gli irriducibili del “non possiamo assecondare gli scienziati”, anche quelli che non si sono ritenuti soddisfatti del suo intervento, hanno sospirato sentendo che all’apertura delle scuole è probabile “un incremento dell’indice di trasmissione lieve”. E ha aggiunto che “l’eventualità di un aumento dei contagi è marginale”, il che non significa che è da trascurare. Tutt’altro. Miozzo ha ricordato che già adesso “stiamo pagando qualche libertà estiva”, e ha lasciato intendere che non solo le scuole si devono riaprire e riapriranno, ma che i dati del Cts dicono che “il trend è sotto controllo” e che bisogna non perdere la testa neppure di fronte alle curve, agli avvisi sensazionalistici (la Fondazione Gimbe ieri ha parlato di raddoppio dei contagi in quasi una settimana). Per le Regioni così non si riapre. 

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Roma. Soluzioni non ne sono arrivate, “e credetemi è frustrante non poter dare certezze granitiche”. E però, mentre Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, ieri, veniva ascoltato dalla commissione Cultura della Camera, tutti, anche gli irriducibili del “non possiamo assecondare gli scienziati”, anche quelli che non si sono ritenuti soddisfatti del suo intervento, hanno sospirato sentendo che all’apertura delle scuole è probabile “un incremento dell’indice di trasmissione lieve”. E ha aggiunto che “l’eventualità di un aumento dei contagi è marginale”, il che non significa che è da trascurare. Tutt’altro. Miozzo ha ricordato che già adesso “stiamo pagando qualche libertà estiva”, e ha lasciato intendere che non solo le scuole si devono riaprire e riapriranno, ma che i dati del Cts dicono che “il trend è sotto controllo” e che bisogna non perdere la testa neppure di fronte alle curve, agli avvisi sensazionalistici (la Fondazione Gimbe ieri ha parlato di raddoppio dei contagi in quasi una settimana). Per le Regioni così non si riapre. 

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Lo ha detto Vincenzo De Luca che ieri ha strappato la fiaccola della protesta a Toti. La difficoltà ora (ancora) è il trasporto locale. Ma è tutto un concorso di idee. La Coldiretti propone di “trovare aule nelle tremila fattorie italiane”. La sottosegretaria alla Sanità, Sandra Zampa, ha invece suggerito alle regioni ‘di aumentare le corse e la fantasia. Si potrebbero infatti ipotizzare convenzioni con i tassisti’. Il Cts non deroga sui trasporti e per Miozzo sembra non essere una via praticabile l’allargamento semantico dei congiunti da estendere ai compagni di classe, ma neppure i ‘dissuasori morbidi’ sui bus. Meglio allora derogare il distanziamento a bordo fino a quindici minuti. “E siamo al punto che non abbiamo ancora le regole e parliamo di deroghe” risponde Paolo Lattanzio, deputato ex M5s e oggi nel gruppo misto che ha sgranato gli occhi di fronte alla rivelazione di Miozzo sui famosi banchi a rotelle. “Ha confermato che il Cts non si è mai espresso a favore dei banchi a rotelle, ma ha solo dato un parere su quelli monoposto” racconta Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario dell’Istruzione e deputato di Iv che lo dice e lo teme: “Con queste regole rimane il caos riapertura. Ripetiamo che bisogna derogare”. Unica cosa certa è che fino ai sei anni non servirà la mascherina, mentre dai dodici sì e che è stato bocciato il termoscanner all’ingresso perché provocherebbe ulteriori assembramenti. E così, ieri, si è tornati a parlare del medico scolastico che per il Cts è da valorizzare ma il medico è diventato anche “infermiere”, insomma, personale medico. E dato che più ci si avvicina alla riapertura e più si scopre che c’è sempre qualcosa di non affrontato, si è aggiunta un’altra spina, quel test sierologico per docenti che per Michele Anzaldi doveva essere reso obbligatorio per gli insegnanti, almeno “da quanto ha dichiarato Miozzo”. E’ trascorsa un’ulteriore giornata che ha registrato la richiesta di sfiducia folclore alla Azzolina da parte di Salvini, un triste controcanto alle parole del coordinatore. Parole tormentate per questa scuola che è un tormento a tratti quasi montaliano: “Credetemi – ha ripetuto Miozzo –- non c’è nulla di peggio che non sapere dare certezze”.

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