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Editoriali

Meglio evoluti che pericolosi

Redazione

La svolta del M5s su Rousseau. Una pagliacciata con aspetti positivi

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In psicologia, età evolutiva è il periodo della vita dell’individuo umano che va dalla nascita al 25esimo o al 30esimo anno e che segna lo sviluppo di tutta una serie di funzioni e processi, da quelli senso-percettivi a quelli intellettivi, affettivi e sociali”. Così il vocabolario. Toccherà aggiungerci i “processi politici”. Ha detto Luigi Di Maio, alla vigilia del voto di Rousseau: “Evolversi è giusto”. “Perché il movimento si evolve”. E altro che evoluzione: più che un morbido trapassare da uno stato di coscienza a un altro, come nell’eterna fanciullezza del Movimento cinque stelle, quello sancito ieri è un salto darwiniano peggio della scomparsa dei dinosauri. La regola dei mandati non esiste, semplicemente, più. E anche la regola, già trasgredita da anni, del “noi corriamo da soli”. Fine di un castello di sabbia ideologico, nascita di un partito che ha tutta l’aria di volersi evolvere in una corrente neo gavianea. Il tutto con la naturalezza, la fluidità politica diremmo, del tutto vale tutto.

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In psicologia, età evolutiva è il periodo della vita dell’individuo umano che va dalla nascita al 25esimo o al 30esimo anno e che segna lo sviluppo di tutta una serie di funzioni e processi, da quelli senso-percettivi a quelli intellettivi, affettivi e sociali”. Così il vocabolario. Toccherà aggiungerci i “processi politici”. Ha detto Luigi Di Maio, alla vigilia del voto di Rousseau: “Evolversi è giusto”. “Perché il movimento si evolve”. E altro che evoluzione: più che un morbido trapassare da uno stato di coscienza a un altro, come nell’eterna fanciullezza del Movimento cinque stelle, quello sancito ieri è un salto darwiniano peggio della scomparsa dei dinosauri. La regola dei mandati non esiste, semplicemente, più. E anche la regola, già trasgredita da anni, del “noi corriamo da soli”. Fine di un castello di sabbia ideologico, nascita di un partito che ha tutta l’aria di volersi evolvere in una corrente neo gavianea. Il tutto con la naturalezza, la fluidità politica diremmo, del tutto vale tutto.

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Il deputato Trizzino, liquidando i mandati: “Mi sembra che questa regola sia stata infarcita di demagogia”. Enormità che scivolano come l’acqua. Bene. Di fronte a questa sancita evoluzione una parte, maggioritaria, dei nemici dei Cinque stelle, di chi si batte da anni e con mille ragioni contro l’ideologia di Grillo e Casaleggio, non è riuscita ieri ad andare oltre lo scherno, il dito puntato all’incoerenza, la vergogna rinfacciata. Tutto legittimo. Anche ovvio. Sennonché l’evoluzione è una gran cosa, e dovrebbe riguardare anche i sinceri democratici e liberali nemici dei grillini. Non si dovrebbe restare inchiodati al pigro “e allora fino a oggi che avete detto?”. Se un movimento populista guidato da una piattaforma privata, che si è dato regole contrarie alla democrazia rappresentativa, che è stato una minaccia alle istituzioni, al Parlamento e all’intero paese si evolve in una entità diversa, in alcuni aspetti persino più normale, contraddicendo buona parte delle sue promesse, per quanto Rousseau possa essere una pagliacciata è molto meglio per tutti.

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