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Tridico non è un pasticcione, o sì?

<p>Sul caso bonus il presidente dell&rsquo;Inps non ha chiarito proprio nulla</p>

Redazione
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Se ci si fidasse di Freud, si direbbe che, a modo suo, Pasquale Tridico s’è costituito. L’ha fatto alla fine della sua audizione in commissione Lavoro, alla Camera. Quando, esortato a chiarire se avesse comunicato le informazioni riservate sui parlamentari beneficiari del bonus, il presidente dell’Inps ha risposto che “no, non c’è stata informativa col ministero degli Esteri”. Che competente, sulla questione, non lo è per niente, se non per il fatto – e qui starebbe la confessione involontaria – che alla guida di quel ministero c’è il protettore politico di Tridico, quel Luigi Di Maio che lo ha piazzato alla guida dell’Istituto nazionale di previdenza e che da lui, evidentemente, si aspetta la debita riconoscenza. In ogni caso, anche stando alle sole cose che Tridico ha detto, e insomma lasciando stare il suo inconscio, c’è di che inquietarsi. Perché se, come Tridico dice, non c’è stata alcuna caccia al politico, non si capisce perché l’Inps abbia chiesto – è lo stesso Tridico a dichiararlo – i dati su amministratori locali e parlamentari al ministero dell’Interno e alla Camera dei deputati.

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Inoltre, se davvero Tridico ha ritenuto di informare fin dal 30 maggio il cda dell’Inps dell’esistenza di “circa duemila politici, ma non i loro nomi”, allora perché quella notizia non è stata comunicata ufficialmente dall’Inps? E perché, poi, è stata lasciata trapelare proprio a metà agosto? Né si capisce come Tridico possa dire che la telefonata con cui ha comunicato, nel bel mezzo della polemica, a Ettore Rosato che nessun deputato di Italia viva aveva percepito il bonus, sia una “questione personale”, e dunque non serve darne conto. “Questione personale” la telefonata tra il presidente dell’Inps e il vicepresidente della Camera, su una vicenda che è sulle prime pagine di tutti i giornali? E alla fine si ritorna a Freud, insomma. Pensare che l’operazione sui “politici furbetti” sia legata alla campagna referendaria sul taglio dei parlamentari, e all’ansia da prestazione del M5s su questa partita, torna a essere una spiegazione logica. Altrimenti, bisognerebbe assumere che Tridico è un mezzo pasticcione che non controlla l’istituto di cui è presidente. E noi mai ci azzarderemmo a pensarlo. 

 

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(Il video è di Roberta Benvenuto)

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