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editoriali

Salvare Beppe dall’amico Beppe

Redazione

Sala, Grillo e le idee per Milano che potrebbero far danni a Milano

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Beppe Sala è un uomo cordiale, ha casa di vacanza in Liguria, ligure è Beppe Grillo, amico di Sala da molto prima che il comico diventasse guru politico. Che i due si incontrino vista mare, a casa di Grillo – ma non è il primo incontro balneare – rientra nelle cose e anche nella personalità di un sindaco trasversale che non rinnega le amicizie e che del resto, del guru ex comico, ha detto bene anche nel recente passato. Sul fronte delle “idee” politiche, i segnali di intesa su alcuni punti-utopia fra i due non erano mancati anche nei mesi recenti. “La cosa bella per me è che io non ho nulla da chiedere a lui, e lui non ha nulla da chiedere a me”, aveva detto tempo fa il sindaco. Ora però è evidente che qualcosa potrebbero darsela a vicenda, anche senza scomodare i retroscena romani da rimpasto, che per ora lasciano il tempo agostano che trovano.

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Beppe Sala è un uomo cordiale, ha casa di vacanza in Liguria, ligure è Beppe Grillo, amico di Sala da molto prima che il comico diventasse guru politico. Che i due si incontrino vista mare, a casa di Grillo – ma non è il primo incontro balneare – rientra nelle cose e anche nella personalità di un sindaco trasversale che non rinnega le amicizie e che del resto, del guru ex comico, ha detto bene anche nel recente passato. Sul fronte delle “idee” politiche, i segnali di intesa su alcuni punti-utopia fra i due non erano mancati anche nei mesi recenti. “La cosa bella per me è che io non ho nulla da chiedere a lui, e lui non ha nulla da chiedere a me”, aveva detto tempo fa il sindaco. Ora però è evidente che qualcosa potrebbero darsela a vicenda, anche senza scomodare i retroscena romani da rimpasto, che per ora lasciano il tempo agostano che trovano.

 

Cosa possa offrire Sala ai grillini sta in un pugno di cose: il sindaco porta avanti da tempo idee di governo della città e dei territori molto green, anche prima che andasse di moda il Green deal; parla di rinnovabili, semina piste ciclabili, invoca una maggiore partecipazione civica al di fuori dei partiti. Ora sta decidendo se ricandidarsi alla guida di Milano, e cosa viceversa possa offrirgli Grillo è dubbio ma non scontato: un appoggio su quelle idee rinnovativo-ambientali, e magari un appoggio dei voti del M5s – con o anche senza problematico endorsement ufficiale – che a Milano non sono tantissimi ma che potrebbero spostare una bilancia molto in bilico. Non è assolutamente detto che accada, ma la sola ipotesi induce a una considerazione più generale. Il problema milanese di Sala è che al momento non ha un progetto forte, e soprattutto non ha dalla sua una sinistra compatta, riformista e sviluppista (un tema che stiamo affrontando in questi giorni con interventi come quelli di Maurizio Martina e, oggi, di Giorgio Gori) e ha invece pezzi consistenti di un Pd più spostato verso l’ex galassia arancione. La tentazione, per Sala, di sedersi con Grillo a parlare di ambiente o altri temi futuribili può essere forte. E anche dannosa per la capitale economica del paese, già molto in affanno.

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