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La Ceccardi ci dice che Gandhi era sovranista come Salvini

Annalisa Chirico

I libri li leggiamo anche noi della Lega, non solo la sinistra. Giani è il continuatore di un sistema di potere che ha piazzato trombati. Intervista alla candidata della Lega in Toscana

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Non è che diventa meloniana? “Giorgia mi piace molto, la stimo, è venuta a sostenermi in Toscana perché io sono la candidata non della Lega ma del centrodestra”. Susanna Ceccardi ha grinta da vendere. E’ vero che lei indossa soltanto scarpe Geox? “Sono le più comode, ma le prendo sempre col tacco”. Perché un cittadino toscano dovrebbe votare per lei? “Rappresento le forze del cambiamento contro la Restaurazione”. Serve gente nuova, insomma. “Nuova ma competente. Noi amministriamo sei capoluoghi di provincia su dieci, abbiamo dimostrato di essere gente concreta che sa gestire le cose. Tanti delusi della sinistra sostengono la mia lista civica”.

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Non è che diventa meloniana? “Giorgia mi piace molto, la stimo, è venuta a sostenermi in Toscana perché io sono la candidata non della Lega ma del centrodestra”. Susanna Ceccardi ha grinta da vendere. E’ vero che lei indossa soltanto scarpe Geox? “Sono le più comode, ma le prendo sempre col tacco”. Perché un cittadino toscano dovrebbe votare per lei? “Rappresento le forze del cambiamento contro la Restaurazione”. Serve gente nuova, insomma. “Nuova ma competente. Noi amministriamo sei capoluoghi di provincia su dieci, abbiamo dimostrato di essere gente concreta che sa gestire le cose. Tanti delusi della sinistra sostengono la mia lista civica”.

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Per il Fatto quotidiano lei è più salviniana di Salvini. “Meloniana, salviniana…io sono ceccardiana”. Sul suo profilo Facebook esibisce un claim già sentito: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci”. Signora Ceccardi, lei è gandhiana? “Sì”. Una leghista gandhiana. “Mahatma Gandhi era un sovranista d’altri tempi, rivendicava la sovranità dell’India contro il colonialismo. La nostra Costituzione è sovranista: la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

 

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La dipingono come una barricadera, che impugna la pistola al poligono di tiro e tuona contro i migranti. “Chi parla così è mosso dal pregiudizio. Io sono una donna concreta, sono un amministratore. Vado dritta al punto, è vero, non uso artifizi retorici. Se i toscani vorranno, sarò il presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato affinché, tra cinque anni, possa ricredersi e darmi fiducia”. Come la mettiamo con le invettive contro i migranti? “Mi sono sempre espressa rigidamente contro l’immigrazione irregolare che danneggia italiani e stranieri regolari. Guardi che quelli che vengono qui legalmente rifiutano la logica della sinistra che apre le porte a tutti. L’integrazione non può prescindere dal rispetto delle regole. Questo governo è manifestamente incapace di gestire il fenomeno. L’altro giorno a Campagnatico parlavo con un cuoco egiziano favorevole alla chiusura dei porti perché i criminali che scappano dal nord Africa e commettono reati nel nostro paese danneggiano l’immagine di chi si guadagna il pane onestamente”.

 

 

La borghesia produttiva e industriale toscana si affiderà alla 33enne europarlamentare ed ex sindaco di Cascina? “Io voglio rivolgermi proprio a imprese e ceti produttivi. La mia esperienza amministrativa mi ha abituato a dialogare con tutti, dalle case popolari alle associazioni di categoria. Molti sono delusi dalla gestione PD che sulle infrastrutture non ha combinato niente. Negli ultimi dieci anni non hanno realizzato neanche un’opera: questo è il bilancio della giunta guidata da Enrico Rossi. Il 37 percento delle linee ferroviarie toscane non sono elettrificate, vanno a gasolio. Per raggiungere Siena, il treno più veloce da Firenze impiega un’ora e quaranta minuti, con un cambio. E che dire della linea tirrenica? L’ultimo impulso lo diede il compianto ministro Matteoli. Per non parlare del sistema aeroportuale toscano: da cinquant’anni promettono di risistemare l’aeroporto di Firenze ma i fatti stanno a zero”.

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Più treni e aerei per fare cosa? “I distretti produttivi ci chiedono una rete infrastrutturale adeguata che colleghi la regione con il resto d’Italia, e poi con l’Europa e il mondo intero. Noi siamo il polo del made in Italy, dalla moda all’agroalimentare”. Una leghista cosmopolita. “Io voglio una regione e un paese aperti al mondo. La chiusura l’hanno realizzata Rossi e il Pd. La visione dell’attuale presidente è la ‘Toscana centrata’, che parla con Lazio, Umbria e Marche, stop. Io penso invece che vada potenziata la vocazione internazionale delle nostre eccellenze: il riciclo del tessile a Prato è il primo d’Europa, il vivaistico idem, all’estero il nostro olio è venduto a 12 euro al litro, quello pugliese a quattro. A Grosseto ho visitato il consorzio degli olivicoltori maremmani: l’80 percento della produzione è assorbita dal mercato estero e, in particolare, statunitense”. I suoi detrattori la dipingono come una tipa un po’ gretta. “Ormai sono abituata agli insulti, ci ho fatto il callo. Lei non ci crederà ma durante il lockdown ho riletto i Promessi sposi, e sono un’appassionata di poesia francese, da Rimbaud a Prévert. I libri non li leggono soltanto a sinistra”.

 

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Insomma, Ceccardi non è gretta. “I gretti leghisti sono gli amministratori più amati d’Italia: Zaia, Tesei e Fedriga. L’anno prossimo voglio scalzare almeno uno di loro per salire sul podio”. C’è pure Fontana, il presidente della Lombardia. “Ho citato una classifica del Sole24ore ma, se si guarda il Pil, la Lombardia è cresciuta a un ritmo ben superiore a quello toscano negli ultimi anni. Qui gli imprenditori ci chiedono il taglio di burocrazia e imposte. Secondo i dati di Cna, dal 2011 al 2019 il total tax rate è aumentato del 2,2 percento mentre in Veneto è calato dello 0,6 nello stesso lasso temporale. Un imprenditore valuta questi fattori prima di decidere dove investire”.

 

Il suo avversario, Eugenio Giani, è un osso duro. “Fa politica dall’ ’89, quando io avevo due anni. Ha approvato e difeso tutti gli atti della giunta Rossi, inclusa la legge Saccardi che ha tagliato i servizi sanitari e accentrato il potere in tre maxi Asl. Giani è la perfetta continuità di quel sistema di potere che ha posteggiato nelle società partecipate regionali centinaia di politici Pd trombati, con il risultato che oggi quelle società registrano perdite per 190 milioni di euro. Io dico basta: a capo di questi enti vanno nominati manager bravi”.

  

In questa conversazione lei sembra così assennata, avveduta… “Io sono una pragmatica, mi descrivono come una cavernicola ‘al guinzaglio di Salvini’, per citare il mio democratico avversario Giani. Se non è maschilismo questo”. Lei è femminista? “Io sono femminile, è una cosa diversa. Le doti della femminilità vanno risaltate, non rinnegate. La diversità delle donne è un valore”. E i gay? Hanno insinuato un suo pregiudizio contro gli omosessuali. “Non scherziamo, io sono per la libera scelta, ho amici gay, alcuni mi sostengono. Piuttosto ci sono consiglieri comunali, dichiaratamente gay, discriminati perché non di sinistra”.

 

Le unioni civili vanno riviste? “Non è una battaglia che mi appassiona, i problemi sono altri: l’edilizia sociale, gli aiuti alla disabilità. Su questi temi Rossi, Renzi e company hanno fallito”. Lei, come Meloni, non è sposata con Andrea, il papà di sua figlia Kinzica: la famiglia tradizionale solo per gli altri? “Sono una pessima cattolica, lo ammetto. Vado raramente in chiesa, la domenica, quando posso, sto a casa con mia figlia. Lei rappresenta il vincolo più forte con il mio compagno. E, se mai un giorno dovessi sposarmi, opterei per la sola funzione religiosa. Adesso la saluto, sto per salire sul palco”. Capelli rossi al vento.

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