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"La legge sull'omofobia è scritta davvero male". Parla il vescovo Suetta

Carmelo Caruso

Nessun pregiudizio ideologico da parte della chiesa ma "il testo Zan non era necessario. Conte non sia cattolico solo a parole". Intervista al vescovo di Ventimiglia-Sanremo

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E’ pericoloso limitare la libertà d’opinione, ma è umanamente accettabile lasciare insolentire trans e omosessuali? “Non solo non è accettabile. Lo trovo disumano e intollerabile lasciare impunito chi si macchia di questa sporcizia. Dico tuttavia che nella nostra Costituzione ci sono gli strumenti del diritto che permettono di perseguire e sanzionare. Non è vero che il testo Zan colmi un vuoto. Non c’era l’urgenza e neppure la necessità”. E infatti, con la stessa prudenza con cui prova a spiegare che la chiesa non fa la “guerra ideologica a un testo di legge”, monsignore Antonio Suetta, vescovo di Sanremo e Ventimiglia, non rinuncia e si chiede se dietro a questo testo non si nasconda “la volontà di portare avanti un’ideologia gender, quella che Francesco ha definito “uno sbaglio della mente umana”.

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E’ pericoloso limitare la libertà d’opinione, ma è umanamente accettabile lasciare insolentire trans e omosessuali? “Non solo non è accettabile. Lo trovo disumano e intollerabile lasciare impunito chi si macchia di questa sporcizia. Dico tuttavia che nella nostra Costituzione ci sono gli strumenti del diritto che permettono di perseguire e sanzionare. Non è vero che il testo Zan colmi un vuoto. Non c’era l’urgenza e neppure la necessità”. E infatti, con la stessa prudenza con cui prova a spiegare che la chiesa non fa la “guerra ideologica a un testo di legge”, monsignore Antonio Suetta, vescovo di Sanremo e Ventimiglia, non rinuncia e si chiede se dietro a questo testo non si nasconda “la volontà di portare avanti un’ideologia gender, quella che Francesco ha definito “uno sbaglio della mente umana”.

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“Ho come la sensazione – dice Suetta – che qui non si voglia tanto reprimere e punire delle offese, ma promuovere una idea che non è naturalmente la mia idea e neppure quella della chiesa”. Conosce certamente i guasti della comunicazione che semplifica e polemizza “e io non cerco la polemica ma vorrei sollecitare una riflessione da estendere ai parlamentari che si ritengono cattolici”.

 

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Anche a Giuseppe Conte? “Ha affermato più volte di essere cristiano e di condividerne i valori. Ma ci vuole coerenza con i valori che si professano. L’impegno di un cattolico, in politica, non può ridursi solamente al conto dei voti. Essere cristiani richiede fatica. Favorendo questi testi, l’impegno è insufficiente”. Il vescovo sceglie dunque, e abilmente, di indicare le vulnerabilità giuridiche. Sono discrezionalità nel circoscrivere i reati, vaghezza, faciloneria.

 

Li definisce “effetti collaterali della legge” che, sotto le spoglie delle buone intenzioni, potrebbe finire per istituire “categorie protette a seconda dell’orientamento sessuale”. Teme, e come lui tanti altri vescovi, che “per lottare contro le discriminazioni si finisca così per discriminare”. E’ sicuro che la chiesa non sia mossa da un pregiudizio? E sarà perché si attendeva la domanda ma questo monsignore risponde di “no” e che il rischio di lasciare alla magistratura ampi spazi, è un timore condiviso da illustri uomini di legge.

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Qual è a suo avviso la minaccia per voi uomini di chiesa, in cosa, l’approvazione del testo, vi danneggerebbe? “L’attività di un catechista, ma anche l’enunciazione delle dottrine cattoliche, potrebbe configurarsi come incitamento all’odio” risponde Suetta. E, per il vescovo, è mancata finora una disputa autentica e intensa sull’argomento. “A volte si sceglie l’estate convinti che questi temi possano passare inosservati. Non posso che dispiacermene”.

 

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E’ una critica che indirettamente rivolge al Pd, a quei cattolici che, sempre per Suetta, si starebbero allontanando da “tradizioni e radici culturali che non sono parole fumose”. Hanno insomma dimenticato le istanze cattoliche? “Riconosco al Pd un’importante storia che parte da lontano. Dimenticarsene sarebbe letale oltre a essere una forma di tradimento”.

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