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La rimozione di Marco Minniti da parte del Pd

Redazione

Fanno come non sia mai esistito. Ma l’immigrazione è un problema, eccome

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Quasi nemmeno una parola a sinistra, eppure si trattava di una serissima proposta politica rivolta al Pd da un suo autorevole dirigente, insomma si trattava di una nuova “terza via” sull’immigrazione elaborata da quell’ex ministro dell’Interno che, con Paolo Gentiloni presidente del Consiglio, aveva segnato e incarnato una stagione di buon governo dei flussi migratori e in un periodo di fortissima crisi, prima della bolla rancida di Matteo Salvini e degli atteggiamenti razzistoidi spacciati dalla Lega (assieme ai Cinque stelle) per lotta all’immigrazione. Così alla fine la vera notizia è la rimozione di Marco Minniti da parte del Pd.

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Quasi nemmeno una parola a sinistra, eppure si trattava di una serissima proposta politica rivolta al Pd da un suo autorevole dirigente, insomma si trattava di una nuova “terza via” sull’immigrazione elaborata da quell’ex ministro dell’Interno che, con Paolo Gentiloni presidente del Consiglio, aveva segnato e incarnato una stagione di buon governo dei flussi migratori e in un periodo di fortissima crisi, prima della bolla rancida di Matteo Salvini e degli atteggiamenti razzistoidi spacciati dalla Lega (assieme ai Cinque stelle) per lotta all’immigrazione. Così alla fine la vera notizia è la rimozione di Marco Minniti da parte del Pd.

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E davvero è significativo questo fare spallucce del Partito democratico di fronte all’intervista-manifesto da lui rilasciata sabato scorso al Foglio. È un fatto politico in sé che si faccia addirittura finta che Minniti non esista o che addirittura non sia mai esistito, quasi peggio di Matteo Renzi: calcoli renali, espulsi e da dimenticare. Così l’idea che ci possa essere in tema d’immigrazione una risposta pragmatica che non appartiene né al vaniloquio solidarista delle “open arms” né alla greve pubblicistica Instagram di Salvini, in pratica la possibilità che la sinistra possa elaborare una sua “terza via” viene respinta dalla sinistra stessa, che rinuncia all’elaborazione di una qualsiasi politica in materia.

 

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Al punto da costeggiare una serie di paradossi, il primo dei quali in queste ore viene segnalato per esempio, certo ancora con discrezione istituzionale, dalle prefetture: è infatti a quella stessa sinistra che a parole vorrebbe annullare i decreti sicurezza di Salvini che appartengono i sindaci e i presidenti di regione che s’inalberano e fanno resistenza ogni qual volta i prefetti tentano di attuale il famoso meccanismo di “redistribuzione” dei migranti sul territorio. Non li vogliono.

 

Lunedì si è registrata un’altra fuga di massa di migranti dalle strutture d’accoglienza di Porto Empedocle. Sicuri che fare finta di niente, fingere che uno come Minniti nemmeno esista, sia il modo migliore per combattere le tentazioni brutali e facilone della Lega?

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