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Primarie per il Campidoglio? Non è questo il momento, dice Casu (Pd)

Marianna Rizzini

Il segretario dem risponde all’appello della sinistra extra pd e dei civici: "La campagna elettorale può aspettare, ci sono altre priorità"

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Roma. Tutti a sinistra vogliono le primarie di coalizione in vista della corsa al dopo Raggi: le chiedono i presidenti dei municipi VIII e III, Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri, le chiedono le associazioni (da Tutti per Roma a Liberare Roma a Romapuoidirloforte), lo chiedono i Radicali (con il deputato di + Europa Riccardo Magi pronto a correre), lo chiedono le Sardine, lo chiedono i cittadini che, a partire dal comitato PrimarieRoma2021 e dal portale primarieroma2021 (“un luogo per chi viene da sinistra, per chi è di sinistra, per chi va a sinistra”, è lo slogan di partenza), stanno virtualmente preparando un manifesto, in uscita nei prossimi giorni.

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Roma. Tutti a sinistra vogliono le primarie di coalizione in vista della corsa al dopo Raggi: le chiedono i presidenti dei municipi VIII e III, Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri, le chiedono le associazioni (da Tutti per Roma a Liberare Roma a Romapuoidirloforte), lo chiedono i Radicali (con il deputato di + Europa Riccardo Magi pronto a correre), lo chiedono le Sardine, lo chiedono i cittadini che, a partire dal comitato PrimarieRoma2021 e dal portale primarieroma2021 (“un luogo per chi viene da sinistra, per chi è di sinistra, per chi va a sinistra”, è lo slogan di partenza), stanno virtualmente preparando un manifesto, in uscita nei prossimi giorni.

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L'idea di base è arrivare a una “unica proposta vincente” che sia sintesi di tutte le proposte che le primarie vedranno in campo. Intanto, tutti questi soggetti chiamano il Pd al dialogo e a un'azione immediata, al di là dei nomi circolati – si sa infatti che molti nomi sono stati fatti, in questi mesi, da Roberto Morassut a David Sassoli (per non dire di Enrico Letta – che ha subito smentito), ma si sa anche che nessun nome è volato oltre lo steccato del “forse, chissà”.

   

Sbrigatevi, è il sottotesto, in un quadro in cui la destra da tempo si è attivata per cercare di scalare il Campidoglio e i Cinque stelle, che sono al governo della città, pur divisi sull'idea di un Raggi bis, sembrano ancora in grado di drenare i consensi che potrebbero essere decisivi per la vittoria contro le truppe salviniane. Chiamato in causa dalla sinistra e dai civici, il Pd romano risponde però “che non è questo il momento per la campagna elettorale. Questo è il momento per stare vicini alla città in sofferenza – dice il segretario locale Andrea Casu – provata economicamente e non solo dall'emergenza. La priorità che la ripartenza della città in sicurezza, a cominciare dalla scuola. Dopodiché le primarie sono nel nostro dna e nel nostro statuto, e si faranno”. Dice Casu che il Pd sta affrontando “temi concreti: lo abbiamo fatto per esempio due giorni nella prima grande assemblea post emergenza”, e che “verrà il tempo per la campagna elettorale, ma dopo le regionali. Ora ci sono cose più urgenti, vedi l'uso che si farà dei soldi del Recovery fund anche nell'ottica di far ripartire la capitale. Siamo in un momento di incertezza, la minaccia del coronavirus è ancora viva, cerchiamo allora intanto di discutere di ciò che serve e servirà a Roma, del nostro futuro programma – e su questo sono disponibile al dialogo con le realtà civiche e con chi vorrà. Ma in questo momento accelerare sulle primarie mi sembra sbagliato”.

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